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Effetto alone: esiste nello sport?

Sembra esistere l’effetto alone nello sport, ossia una distorsione della percezione dei tifosi innescata dal successo o fallimento della squadra preferita.

Di Tommaso Arosio

Pubblicato il 23 Ott. 2020

Aggiornato il 30 Giu. 2021 11:58

L’effetto alone, ben conosciuto in psicologia sociale, è stato a studiato poco nel contesto sportivo, anche se si può ipotizzare che possa essere utile per comprendere come gli appassionati di sport pensano e si comportano.

 

L’effetto alone è una distorsione cognitiva che consiste nell’applicare tratti ben conosciuti di una persona per trarre conclusioni su altre caratteristiche sconosciute. Ciò si verifica quando un’impressione globale o informazioni su un attributo saliente influenzano come gli altri attributi vengono giudicati (Hickman & Lawrence, 2010; Gräf & Unkelbach, 2016).

L’effetto alone funziona in due direzioni: da un lato, l’informazione positiva produce una valutazione positiva degli altri attributi, dall’altro lato, l’informazione negativa tende a portare a un giudizio globale piuttosto negativo (Gräf & Unkelbach, 2016).

L’effetto alone, ben conosciuto in psicologia sociale, è stato studiato poco nel contesto sportivo, anche se si può ipotizzare che possa essere utile per comprendere come gli appassionati di sport pensano e si comportano.

Uno studio recente (Nufer, 2019) ha indagato un aspetto che interessa sia la teoria che la pratica del marketing sportivo: c’è un effetto alone nello sport? Il successo sportivo o il fallimento di una squadra di calcio professionistica irradiano o addirittura eclissano altri aspetti legati o non legati allo sport e influenzano o distorcono il modo in cui il club è percepito dai suoi tifosi?

Per rispondere a queste domande sono stati intervistati 4.180 tifosi di sei squadre di calcio della prima lega di calcio tedesca – la Bundesliga – sulla percezione di successo della propria squadra del cuore e la soddisfazione in alcune aree della vita non collegate con lo sport: politica, studio/lavoro, relazione, amici, salute, società, e felicità individuale.

I risultati delle analisi confermano l’esistenza dell’effetto alone anche in ambito sportivo: è infatti presente una distorsione della percezione dei tifosi rispetto a una gamma molto diversificata di aspetti, innescata dal successo sportivo o dal fallimento della loro squadra preferita.

Se la squadra di un individuo gode infatti di successo sportivo, sia gli aspetti della vita legati allo sport che quelli non relativi allo sport sono percepiti dai tifosi come positivi. Quando le squadre ottengono dei buoni risultati sportivi, questo fa sì che i tifosi apprezzino la squadra di più in generale. D’altra parte, se la propria squadra non ha successo, ciò si traduce in una valutazione negativa che investe anche aspetti non legati alla prestazione sportiva.

I club sportivi dovrebbero essere consapevoli dell’esistenza dell’effetto alone sui loro tifosi. Infatti è nell’interesse dei club avere tifosi fedeli alla squadra, ma anche che questi abbiano un impressione complessivamente positiva della società sportiva.

Dallo studio è emerso che i tifosi hanno un’opinione uniforme e coerente sulla valutazione delle prestazioni sportive della propria squadra: in caso di fallimento sportivo della squadra, i tifosi potrebbero manifestare malcontento nei confronti della squadra. Una relazione aperta e onesta – anche nell’ammissione di colpa da parte delle società – tra il club e i gruppi di tifosi potrebbe impedire che tale situazione si verifichi. È consigliabile quindi che i club siano consapevoli del loro attuale vantaggio sportivo nella gestione delle loro comunicazioni con i loro tifosi.

 

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