
Il crearsi di relazioni positive tra atleti e tra questi ultimi e allenatore, è fondamentale per raggiungere risultati soddisfacenti. Un recente studio, condotto con atleti provenienti da diverse discipline sportive, come calcio, pallavolo e lacrosse, ha messo in evidenza la tendenza di alcuni individui, che si identificavano maggiormente con il proprio team, a conformarsi al comportamento dei propri compagni di squadra.
Graupensperger, uno studente di dottorato presso l’Università della Pennsylvania, sostiene che, all’interno delle squadre, la pressione dei pari tende a manifestarsi in modi più o meno sottili e gioca un ruolo fondamentale in questo processo.
Rapporti interpersonali nella squadra: la ricerca
Gli studiosi hanno reclutato 379 atleti, appartenenti a 23 squadre in 8 sport differenti. Ogni team aveva tra gli otto e i quaranta compagni di squadra che partecipavano alla ricerca.
Inizialmente, i partecipanti hanno compilato un questionario progettato per misurare la loro autostima e il modo in cui si sentivano strettamente connessi alla loro squadra e ai compagni di gioco. I ricercatori hanno anche posto una serie di domande ipotetiche rispetto a come gli atleti si sarebbero comportati in situazioni che riguardavano la messa in atto di comportamenti a rischio, come il binge drinking, e di comportamenti positivi, come aiutare gli altri.
Dopo aver compilato i vari questionari, ogni partecipante ha visualizzato una presentazione che mostrava dei dati su come i propri compagni di squadra avevano risposto agli scenari ipotetici, precedentemente presentati. All’insaputa dei partecipanti i dati sono stati manipolati per far sembrare che i loro compagni di squadra avessero messo in atto comportamenti a rischio con maggiore probabilità, rispetto a quanto effettivamente riportato. Graupensperger ha affermato:
Volevamo che pensassero che i loro compagni di squadra stavano assumendo comportamenti più rischiosi, di quanto non stessero facendo in realtà.
Alla fine della sessione, i partecipanti hanno avuto la possibilità di compilare un secondo questionario, in cui hanno risposto di nuovo alle stesse domande; l’obiettivo era verificare se vi fosse o meno un incremento della messa in atto dei comportamenti rischiosi, dopo aver conosciuto le risposte dei loro compagni di squadra.
Rapporti interpersonali e comportamenti
Messaggio pubblicitario I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti che si sentivano più strettamente connessi ai loro compagni di squadra e che si erano identificati fortemente con il gruppo, presentavano una maggiore probabilità di intraprendere comportamenti rischiosi come binge drinking e uso di marijuana, se pensavano che i loro compagni di squadra stessero già svolgendo queste attività. Allo stesso tempo, i ricercatori hanno trovato che tale processo si applica in modo simile per i comportamenti positivi. A tal proposito, Graupensperger afferma:
La nostra sfida, in futuro, sarebbe quella di cercare di ridurre le pressioni per conformarsi ai comportamenti negativi, favorendo nelle squadre la possibilità di trovare modi positivi per incoraggiare il legame tra i giocatori.
Inoltre, ha affermato che il prossimo obiettivo della ricerca è quello di individuare le tipologie di persone più sensibili all’influenza dei pari. Il suo obiettivo è quello di esplorare in che modo la posizione sociale, all’interno di un gruppo, agisce sull’influenza dei pari.
Consigliato dalla redazione
Come la relazione fra allenatore e giocatore influisce sulle performance sportive dei giovani calciatori
Bibliografia
- Graupensperger S. A., Benson A. J., Evans M. B. (2018). Everyone Else Is Doing It: The Association Between Social Identity and Susceptibility to Peer Influence in NCAA Athletes. Journal of Sport and Exercise Psychology, 2018; 40 (3): 117 DOI: 10.1123/jsep.2017-0339
- Penn State. (2018). Tight-knit teammates may conform to each other’s behavior. ScienceDaily. Retrieved September 1, 2018 from www.sciencedaily.com/releases/2018/08/180829115519.htm