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Come la relazione fra allenatore e giocatore influisce sulle performance sportive dei giovani calciatori

E' stato dimostrato che una relazione positiva e duratura tra allenatore e giocatore favorisce il raggiungimento degli obiettivi e delle buone performance.

Di Vincenzo Amendolagine

Pubblicato il 28 Ago. 2017

Tutte le squadre di calcio, che gareggiano nella prima divisione inglese, hanno una scuola/accademia, il cui obiettivo è quello di coltivare nuovi talenti da avviare alla carriera calcistica. Queste istituzioni sono aperte a ragazzi di età compresa fra 9 e 21 anni. La qualità della relazione che si crea fra giocatore ed allenatore è estremamente importante in quanto ha dei riverberi di notevole portata sul giovane giocatore. Infatti, essa influisce sul suo benessere, sulle strategie di fronteggiamento degli ostacoli e sulle performance sportive.

 

La percezione del rapporto fra giocatore e allenatore rimane stabile nel tempo ed è correlata al raggiungimento degli obiettivi finali della scuola/accademia. Inoltre, un legame emotivamente forte fra allenatore e giocatore diviene il paradigma fondante di ottime performance sportive del futuro calciatore.

L’importanza della relazione tra allenatore e giocatore

Tutte le squadre di calcio, che gareggiano nella prima divisione inglese, hanno una scuola/accademia, il cui obiettivo è quello di coltivare nuovi talenti da avviare alla carriera calcistica. Queste istituzioni sono aperte a ragazzi di età compresa fra 9 e 21 anni. All’interno di tali scuole, i minori sono suddivisi in tre gruppi, ovvero i principianti, con un’età compresa fra 9 e 11 anni; le giovani promesse, la cui età varia fra 12 e 16 anni; i giovani in procinto di diventare giocatori professionisti, la cui età è fra 17 e 21 anni. I ragazzi delle prime due fasce frequentano contemporaneamente la scuola pubblica, che compete loro per età (primaria – secondaria). I giocatori dell’ultima fascia, dai 18 anni in su, una volta terminato l’obbligo scolastico, si dedicano completamente agli impegni connessi con la frequentazione dell’accademia. Essere un giocatore che proviene dall’accademia di una squadra di prima divisione è considerato il viatico per diventare giocatore professionista di élite (Nicholls e al., 2017).

La qualità della relazione che si crea fra giocatore ed allenatore è estremamente importante in quanto ha dei riverberi di notevole portata sul giovane giocatore. Infatti, essa influisce sul suo benessere (Lafreniere e al., 2011), sulle strategie di fronteggiamento degli ostacoli (Nicholls, 2016) e sulle performance sportive (Jowett e Cockerill, 2003). Esiste un legame diretto fra relazione allenatore – giocatore e qualità delle prestazioni dell’atleta (Mata e Da Silva Gomes, 2013; Vieria e al., 2015).

La relazione tra allenatore e giocatore favorisce il raggiungimento degli obiettivi

Una ricerca inglese (Nicholls e al., 2017) si è posta l’obiettivo di capire se la percezione da parte del giovane giocatore della relazione con l’allenatore cambia nell’arco di un semestre di frequentazione della scuola calcio e se tale relazione influenza il raggiungimento degli obiettivi formativi dell’accademia calcistica.

Alla ricerca hanno partecipato 104 giocatori delle scuole – calcio della premier league inglese. I ragazzi avevano un’età compresa fra 9 e 20 anni, con un’età media di 14 anni, appartenenti a più etnie.
Per valutare il rapporto fra allenatore e giocatore si è utilizzato il Questionario sulla relazione fra atleta e coach (CART – Q) di Jowett e Ntoumanis del 2004. Il questionario è composto da 11 item che misurano la vicinanza, l’impegno reciproco e la complementarità che si crea fra giocatore ed allenatore.

Il raggiungimento degli obiettivi formativi è stato sondato attraverso i 12 item della scala che stima il grado di padronanza nell’ambito delle competenze sportive (A – SAGS), messo a punto da Amiot e al. nel 2004. In questo test il giocatore deve valutare le sue abilità nello sport praticato.
I partecipanti hanno compilato i due questionari per due volte, a distanza di sei mesi una dall’altra.

La ricerca ha stabilito che la qualità della relazione fra giocatore e allenatore rimane stabile nel tempo ed è correlata al raggiungimento degli obiettivi finali della scuola. In altre parole, più la relazione è positiva e più il giocatore ha la percezione di essere in grado di raggiungere gli obiettivi accademici. Il fatto che la relazione fra allenatore e giocatore rimanga stabile nel tempo dimostra che, affinché essa sia foriera di un buon apprendimento, deve essere impostata in maniera efficace e positiva fin dalle prime fasi. Inoltre, una relazione emotivamente forte fra allenatore e giocatore diviene il paradigma fondante di ottime performance sportive del futuro calciatore (Nicholls e al., 2017).

Keywords: scuola calcio, giovane sportivo, allenatore, relazione, performance sportive.

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Vincenzo Amendolagine
Vincenzo Amendolagine

Medico, psicoterapeuta psicopedagogista. Insegna come Professore a contratto presso la Facoltà/Scuola di Medicina dell’Università di Bari Aldo Moro.

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