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ACT per adolescenti. Trattare teenager e adolescenti in terapia individuale e di gruppo (2019) di Sheri L. Turrell e Mary Bell – Recensione del libro

La prima parte di 'ACT per adolescenti' offre una panoramica sui fondamenti dell’ACT, la seconda descrive come si articolano le sessioni con gli adolescenti

Di Valentina Nocito

Pubblicato il 12 Ott. 2020

ACT per adolescenti è un manuale sui protocolli dell’ACT per il lavoro con gli adolescenti, scritto da due grandi esperte nel settore di fama mondiale, Sheri L. Turrell e Mary Bell, la cui traduzione italiana è stata curata da Emanuele Rossi.

 

Un testo ricco di contenuti, strutturato in due parti, in cui la prima offre una panoramica sui fondamenti dell’ACT per poi passare alla seconda parte, dedicata alla descrizione molto accurata del modo in cui si articolano le sessioni del lavoro con gli adolescenti con le loro differenti problematiche e disagi come ansia, depressione, disturbi alimentari, autolesionismo, abuso di sostanze, difficoltà relazionali con il gruppo di pari, difficoltà scolastiche, sia in setting individuale che di gruppo. Il focus è posto più sulle varie fasi dell’intervento, tecniche, esercizi, attività esperienziali, uso delle metafore, atteggiamento del terapista che consentono poi di lavorare in modo flessibile ad adattabile alle esigenze del giovane (e/o della famiglia) che muove una richiesta di aiuto, il tutto facente riferimento ai sei processi dell’ACT quali accettazione, defusione, mindfulness, valori, azione impegnata, sé come contesto e come concretamente questi possono essere applicati.

Il punto di partenza, sottolineano le autrici, è la fase di assessment, anche per riuscire ad entrare in relazione con il giovane ed in questa fase, così come per l’intero processo terapeutico, diventa essenziale l’atteggiamento gentile e non giudicante del terapeuta. Per fare ciò, suggeriscono le autrici, non serve avere soltanto una mentalità ACT ma ‘ascoltare con orecchie ACT’, il che significa durante l’ascolto, applicare i sei principi citati prima e riuscirli ad inserire e rimandarli al paziente procedendo ad esempio dalla fusione con un pensiero o un’emozione (sono ansioso, sono un debole, deluderò i miei genitori) alla defusione (sento che sto avendo il pensiero di deludere i miei genitori…), all’allenamento mediante la mindfulness a prendere contatto con il momento presente, dall’evitamento di emozioni e pensieri scomodi e dolorosi all’accettazione, all’individuazione ed il riconoscimento di ciò che conta veramente per noi, il nostro sistema di valori, allo sviluppo di obiettivi ed azioni impegnate per il raggiungimento degli stessi.

Una volta ‘preparato il terreno’, si aiuterà il paziente a riconoscere le proprie strategie fallimentari che fino a questo momento ha messo in atto nel tentativo di evadere dal problema (disperazione creativa). Per fare questo uno strumento utile è rappresentato dagli STOP, un acronimo utilizzato per raggruppare le strategie alle quali più frequentemente si fa ricorso, ossia:

S: sabotarsi, auto lesionarsi, self-harm;
T: tranquillizzarsi, distrarsi;
O: optare per la fuga;
P: perdersi il presente.

Non mancano riferimenti a casi clinici reali e fittizi, per aiutare il lettore nella comprensione di quanto descritto. Inoltre il testo offre la possibilità di reperire schede e fogli di lavoro scaricabili gratuitamente mediante appositi indirizzi internet.

Identificare i valori

Aiutare il paziente ad identificare i propri valori diventa un altro aspetto importante all’interno del processo terapeutico, cosa che può essere difficile con gli adolescenti ma non impossibile. Anche in questo caso le autrici offrono una serie di suggerimenti circa possibili domande da porre durante il colloquio, il ricorso ad esercizi pratici ed esperenziali…

Una volta identificati e riconosciuti, essi stessi diventano i compiti da svolgere per le proprie sedute, ossia fare il più piccolo passo verso quella direzione.

Definire gli obiettivi

Nel definire gli obiettivi in sintonia con i propri valori, le autrici inseriscono un altro acronimo ossia il LLAMA, utilizzato per indicare il processo attraverso il quale muoversi al fine di ottenere ciò che conta veramente per noi, nello specifico:

L: l’etichettare pensieri, sentimenti, impulsi, storia;
L: lasciare andare la lotta, smettere di provare a controllare ciò che è dentro, mettere in ‘Pausa’;
A: autorizzare i pensieri ed i sentimenti, staccarsi dalla storia, autorizzarla e esserci dal momento che comunque non se ne andrà!
M: Mindfulness, ritornare al presente, senza giudizio, utilizzando i cinque sensi.
A: approcciare ciò che è importante, seguire i valori, o semplicemente ‘ACT’ (agire).

Anche in questo caso le autrici spiegano come con il paziente possa servire modificare l’ordine della sequenza descritta mediante l’acronimo, e dunque noi per primi avere una mente flessibile.

Il manuale continua a spiegare con accuratezza tutte e 10 le sessioni che si susseguono fino al termine del percorso ossia quando l’adolescente avrà sviluppato quella flessibilità psicologica che gli consenta di accogliere le esperienze della vita, emozioni e pensieri, seppur connotati negativamente unito al fatto di voler agire costruttivamente nella propria vita, ricordando ciò che conta veramente per lui/lei.

Un manuale valido ed utile, ricco di contenuti che vengono messi a disposizione del lettore addetto ai lavori che opera secondo i principi dell’ACT con adolescenti sia in setting di gruppo che individuale, da leggere, studiare e sul quale si prova piacere ritornare.

 

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SCRITTO DA
Valentina Nocito
Valentina Nocito

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Turrel, S. L., Bell, M. (2019) ACT per adolescenti. Trattare teenager e adolescenti in terapia individuale e di gruppo. Giovanni Fioriti Editore.
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