Il termine ghosting indica l’interrompere una relazione senza dare spiegazioni, mentre il breadcrumbing è una relazione che di fatto continua, ma senza decollare, che con il tempo viene derubricata ad una caterva di like, di sms, chiamate o visualizzazioni e nulla di più.
Conoscersi su internet, o semplicemente sentirsi tra ex o conoscenti senza riuscire a vedersi. C’è sintonia, si pensa di aver incontrato la persona giusta, sentirsi capiti, amati, accettati succede anche dietro uno schermo. Però il tempo passa e non c’è alcuna frequentazione dal vivo, magari ci si incrocia per la strada, si parla del più del meno, ma non ci si accorda per vedersi da soli e così ognuno va per la propria strada. Magari non ci si sente più per un po’, poi arriva qualche messaggio, telefonata, visualizzazione di storie e di like e si riaccende la speranza di continuare, o iniziare, finalmente una relazione.
A volte i social facilitano la conoscenza reciproca, la distanza creata dallo schermo aiuterebbe a svelarsi, ad aprirsi di più all’altro, attutendo la paura del giudizio, mentre in altre incrementerebbe la gelosia, comportamenti controllanti e interpretativi che alimentano lo stress (Wallace, 2016). Sentire un ex o qualcuno di conoscenza può essere un’occasione per riallacciare i rapporti o per iniziare a superare l’imbarazzo della scarsa conoscenza o dei rapporti incrinati dalle incomprensioni. Si studiano le reazioni dell’altro, si verificano le sensazioni nel rapporto con quella persona (mi piacerà ancora? Che effetto mi fa sentirlo/a?), e a volte quel farsi sentire serve per mantenere una porta aperta, per appianare le tensioni precedenti, ripristinare il quieto vivere, e così via.
Che l’interlocutore sia o no una persona conosciuta dal vivo, sentirsi sul web fa galoppare l’immaginazione, e spesso si tende a rappresentare l’altro per ciò che si vorrebbe che fosse, dimenticandosi di alcuni segnali importanti; così si lasciano sullo sfondo altri dettagli che, ad osservarli, cambiano completamente il quadro.
Il ghosting e il breadcrumbing: dinamiche e rischi psicologici
Solitamente questa modalità del ‘sentirsi e basta’ non procura una significativa quota di stress quando si limita ad una fase transitoria che culmina con gli appuntamenti e il classico corteggiamento dal vivo. Al contrario, quando la relazione resta sospesa in quel ‘sentirsi senza vedersi’ e si desidera qualcosa di più, si continua ad aspettare, si scambia un’impostazione del rapporto per un periodo transitorio, senza accorgersi del tempo investito a pensare, a giustificare, ad attendere (Norwood, 1985). Di conseguenza, è comune interpretare le giustificazioni dell’altro, quali ‘Sto vivendo un periodo difficile’, ‘Faccio fatica ad essere presente in questo momento’ come un pretesto per intensificare le attenzioni, anziché come un segno di rifiuto dell’altro. Su questa lunghezza d’onda, è facile interpretare la sua distanza, la sua incostanza, il suo silenzio, come ‘periodi no’, transitori ed effimeri, piuttosto che come prove di un malfunzionamento nella coppia, di un disinteresse dell’altro. Così, queste relazioni possono terminare bruscamente o gradualmente lasciando la scia dell’amaro in bocca, oppure possono andare avanti così per anni, precludendosi importanti opportunità sentimentali (LeFebvre et. Al, 2019).
Nel primo caso questo fenomeno prende il nome di ghosting, ovvero interrompere una relazione senza dare spiegazioni, subito o con il tempo, mentre nel secondo si tratta di breadcrumbing, una relazione che di fatto continua, ma senza decollare, che con il tempo viene derubricata ad una caterva di like, di sms, chiamate o visualizzazioni e nulla di più. Di recente è stato evidenziato che subire un breadcrumbing ostacola il distacco dal partner che non vuole andarsene, ma neanche restare: chi incontra qualcuno che sparisce e ritorna, sperimenterebbe in misura maggiore le sensazioni di solitudine e impotenza, constatando una scarsa soddisfazione per la sua vita in generale. Lo stress psicofisico non dipende dalla durata della relazione, ma dall’investimento di energie, tempo, emozioni e pensieri in quel legame. Ad ogni modo, per quanto sia lancinante essere abbandonati senza un ultimo confronto, essere punzecchiati con messaggi, visualizzazioni, like e così via, fa restare imbrigliati in un rapporto senza lasciarlo andare (Navarro et. Al, 2020). In pratica non si dimentica pienamente l’altro, perché ci si aggancia alla speranza che qualcosa potrà succedere. In diversi casi, le persone che hanno fatto ghosting hanno motivato questo silenzio come un modo per non ferire l’altro con le spiegazioni o addirittura come una strategia ‘normale’ per rompere un rapporto che non regala più soddisfazioni. In ogni caso queste motivazioni suggeriscono una difficoltà ad essere autentici, a manifestare le emozioni di rabbia e di vergogna, nonché la constatazione di non essere compresi dall’interlocutore. A volte, chi sparisce nel nulla non crede che una relazione necessiti di tempo, cura reciproca e impegno, bensì ritiene che o funzioni o non funzioni, sulla base di ‘un trovarsi’ più passivo che attivo, che non lascia spazio ad una conoscenza graduale e approfondita (Freedman et al, 2018).
Al contrario, una persona che fa breadcrumbing già da un po’ di tempo sta impostando un rapporto sulla base della non-definizione. Per chi visualizza o invia sms senza impegno, questo sentirsi può essere un modo per non restare soli con se stessi, con i propri problemi, per distrarsi da una relazione sentimentale poco appagante, per timore di non essere abbastanza visibili. Per chi lo subisce, invece, diventa un problema quando entra in questo vortice, quando ci si aspetta qualcosa di più di una presenza virtuale, intendo un’intimità e una cura che spesso l’altro non ha intenzione di dare.
Superare un ghosting e un breadcrumbing
Nessuna storia dolorosa si supera aspettando che il tempo passi. Non si supera un ghosting e un breadcrumbing quando si va avanti per la propria strada dimenticando di aver conosciuto una persona che ha procurato sofferenza o quando si minimizza il tutto perché è accaduto sui social o perché non si conosce abbastanza quella persona. A volte bloccare o cancellare un contatto non è sufficiente, perché il punto non è smettere di sentirlo, ma approfondire la storia, la comunicazione reciproca.
Si superano quando si affronta il dolore, quando si resta sulle emozioni suscitate nel rapporto con quella persona, quando si ripercorrono le tappe della conoscenza, quando sono cominciate le aspettative, gli investimenti di tempo e di energie e soprattutto quali emozioni, pensieri, immagini ha scatenato la fine di questo rapporto. Si superano pertanto, quando si comincia a dare importanza al rapporto per la sofferenza che ha procurato, per i segnali dell’altro che non sono stati accolti, nel tentativo di aspettare qualcosa che non è arrivato. Solo così si può imparare dall’esperienza e riconoscere i rapporti che fanno e non fanno al caso proprio, prevenendo altri dolori e delusioni.