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L’analisi delle catene comportamentali nella DBT (2020) – Recensione del libro di Shireen L. Rizvi

Le catene comportamentali offrono la possibilità di individuare più soluzioni e attuare quella più efficace, tenendo in debita considerazione gli ostacoli.

Di Antonio Scarinci

Pubblicato il 15 Set. 2020

L’analisi delle catene comportamentali nella DBT presenta ed esemplifica i fondamenti di un metodo né rigido, né schematico, che identifica i rapporti di causa-effetto tra eventi e comportamento.

 

Tra gli approcci di terza onda la Dialectical Behavior Therapy (DBT) ha fornito numerose prove di efficacia. Le tecniche utilizzate hanno come obiettivo il miglioramento delle abilità, l’incremento della tolleranza alla sofferenza, l’incremento dell’efficacia interpersonale, la regolazione emotiva, in definitiva l’acquisizione e generalizzazione di un repertorio alternativo di risposte emotive, cognitive e comportamentali allo scopo di ridurre il discontrollo comportamentale. L’analisi funzionale del comportamento è lo strumento fondamentale per passare dall’identificazione dei problemi alla costruzione di soluzioni.

Nel volume L’analisi delle catene comportamentali nella DBT sono presentati ed esemplificati i fondamenti di un metodo né rigido, né schematico, che identifica i rapporti di causa-effetto tra eventi e comportamento:

Quale comportamento problematico è causato da quale/i evento/i in termini probabilistici? Come influisce la vulnerabilità emozionale, relazionale, biologica? Il contesto che influenza assume? Il modo di pensare, le emozioni, le azioni conseguenti all’evento che ruolo esercitano rispetto agli effetti del comportamento?

Le catene comportamentali offrono la possibilità di individuare diverse soluzioni e attuare quella/e più efficace/i tenendo in debita considerazione gli ostacoli e le strategie da adottare per superarli.

I cinque componenti della chain analysis sono:

  1. fattori di vulnerabilità;
  2. evento scatenante;
  3. passaggi (pensiero, emozione, comportamento, altri eventi riguardanti il soggetto e le altre persone);
  4. obiettivo del comportamento;
  5. conseguenze (a breve e lungo termine).

I terapeuti DBT usano l’analisi della catena comportamentale per ottenere una comprensione completa di ogni singolo episodio di un comportamento bersaglio.

Sono descritte da Rizvi le linee guida per orientare i pazienti alle procedure e per aumentarne la collaborazione; per l’identificazione del comportamento bersaglio dell’analisi; per mantenere il terapeuta e il paziente impegnati; sul processo di inserimento delle soluzioni nelle analisi della catena comportamentale.

Il terapeuta deve descrivere spesso cosa sta facendo e perché lo sta facendo. L’orientamento consiste nel fornire al cliente informazioni sullo scopo, sul processo e sui requisiti di un compito o di una procedura.

Le tecniche di validazione sono esplicitamente inserite nell’analisi e sono utilizzate per bilanciare e migliorare le strategie di cambiamento. L’impegno è volto a bilanciare dialetticamente la comunicazione responsiva, calore, reciprocità, sincerità, self disclosure e la comunicazione irriverente, umoristica, che spiazza e stimola un nuovo modo di pensare.

Nel quinto capitolo l’autrice fornisce una panoramica delle soluzioni che possono essere inserite nelle analisi della catena comportamentale classificabili in quattro categorie: (1) apprendimento di abilità, (2) modificazione cognitiva, (3) esposizione e (4) gestione delle contingenze.

E se il comportamento non cambia? Sono elencati i motivi caratteristici per cui un problema non migliora. L’analisi è svolta anche su problemi che riguardano comportamenti occulti sotto forma di impulsi e pensieri che è necessario valutare e trattare. Sono presentate esemplificazioni di analisi quando il comportamento bersaglio è meno chiaramente definito.

L’ultimo capitolo del libro si sofferma sull’analisi della catena comportamentale nelle riunioni del team terapeutico, nello skills training e nel coaching telefonico.

Una lettura molto utile ricca di esemplificazioni che rendono molto chiara la teoria alla base della trattazione e offrono procedure interessanti da applicare nel setting terapeutico.

 

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SCRITTO DA
Antonio Scarinci
Antonio Scarinci

Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Shireen L. Rizvi (2020). L’analisi delle catene comportamentali nella DBT. Raffaello Cortina Editore
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L’analisi delle catene comportamentali nella DBT (2020) di Shireen L. Rizvi – Recensione del libro

Un testo molto utile per i terapeuti impegnati nel trattamento di pazienti con tratti borderline o disturbo borderline di personalità.

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