L’ADHD o disturbo da deficit di attenzione/iperattività è un disturbo i cui sintomi compaiono prima dei 12 anni, durano almeno sei mesi, e causano problemi in almeno due contesti di vita.
Sono generalmente presenti problematiche nel mantenere l’attenzione ed eccessiva attività e/o difficoltà nel controllare il proprio comportamento, interfererendo con il buon funzionamento dell’individuo e compromettendo la qualità della sua vita (American Psychiatric Association [APA], 2013). Infatti, possono presentarsi problemi scolastici, difficoltà relazionali e complicanze in ambito lavorativo (Massetti et al., 2008; Strine et al., 2006), oltre che comorbidità con altri disturbi.
Una datata meta-analisi ha messo a confronto la presenza di comorbidità con disturbi psichiatrici in bambini con e senza ADHD ed ha rilevato nei soggetti con ADHD una comorbidità del 10.7 % per i disturbi di condotta, del 5.5 % per i disturbi depressivi, del 3.0 % per i disturbi d’ansia (Angold, Costello, &Erkanli, 1999). Un recente studio (Larson et al., 2011) ha confermato i risultati precedentemente ottenuti, trovando che nei bambini tra i 6 i 17 anni con ADHD, il 33% ha una comorbidità con un altro disturbo psichiatrico, il 16% con due disturbi, e il 18% con tre o più disturbi psichiatrici.
A partire da queste premesse e volendo estendere i dati fino ad ora ottenuti, il presente studio (Cuffe et al., 2020) vuole indagare se i bambini con disturbo da deficit di attenzione/iperattività hanno più probabilità di avere una comorbidità con un altro disturbo psichiatrico in confronto a bambini senza ADHD, se coloro che presentano una comorbidità avranno maggiori problematiche rispetto a coloro che non presentano tale comorbidità o non hanno ADHD e, infine, se i bambini con ADHD e disturbo oppositivo provocatorio avranno maggiori problemi di condotta rispetto a coloro che hanno solo il disturbo di attenzione/iperattività.
Dopo aver individuato i bambini con ADHD nelle scuole del Sud Carolina e dell’Oklahoma, i loro genitori sono stati sottoposti al Diagnostic Interview Schedule for Children 4° versione (DISC; Shaffer, Fisher, Lucas, Dulcan, &Schwab-Stone, 2000), per valutare la presenza di disturbo di ansia generalizzata (GAD), di disturbo ossessivo compulsivo (OCD), di disturbo da stress post-traumatico (PTSD), di depressione maggiore o disturbo distimico, di mania/ipomania, di disturbo oppositivo provocatorio (ODD), di disturbo di condotta (CD), disturbo di ansia di separazione e fobia sociale in bambini con diagnosi di ADHD.
I risultati hanno rilevato che i disturbi psichiatrici sono prevalenti nei bambini con disturbo da deficit di attenzione/iperattività e che la probabilità della presenza di più di una comorbidità è molto alta, confermando le ipotesi iniziali. Tuttavia, si è trovato una differenza non significativa nelle performance scolastiche nei bambini diagnosticati con ADHD con o senza ODD e CD, disconfermando l’ipotesi secondo cui la presenza di un disturbo di condotta o di un disturbo oppositivo provocatorio possa compromettere il funzionamento dell’individuo in ambito accademico, relazione che è stata invece rilevata tra ADHD e disturbi d’ansia e/o dell’umore (Larson et al., 2011).
Alla luce di questi risultati, è opportuno incrementare il numero degli interventi di assessment e psico-educativi, per migliorare i risultati scolastici di coloro che presentano ADHD in comorbidità con disturbi d’ansia e/o dell’umore, e interventi preventivi per i bambini con ADHD e disturbo di condotta o disturbo oppositivo provocatorio, per evitare atti di delinquenza o problemi comportamentali in ambito scolastico, che i dati hanno evidenziato essere frequenti (Thomas, 2010).