expand_lessAPRI WIDGET

Come percepisco le mie emozioni quando indosso la mascherina: embodied cognition ed implicazioni terapeutiche

Cosa accade alle nostre emozioni quando la loro espressione somatica è parzialmente ostacolata dall’utilizzo delle mascherine?

Di Michela Alibrandi

Pubblicato il 08 Lug. 2020

Tutti noi, di questi tempi, conosciamo la sensazione di disagio nell’indossare la mascherina, obbligatoria per la protezione dal CoVid-19.

 

Molte riflessioni sono state fatte sulle ricadute che il volto coperto può avere nelle relazioni interpersonali. Sappiamo che si possono capire al meglio le emozioni dell’altro se ne vediamo il viso completo, tramite il sistema dei neuroni specchio, che di fronte ad una persona con la bocca coperta siamo meno abili nel distinguere le sue emozioni, in particolare la gioia ed il disgusto e che il blocco del proprio mimetismo facciale diminuisce l’accuratezza nella comprensione delle emozioni altrui.

Ma cosa accade alle nostre emozioni quando la loro espressione somatica è parzialmente ostacolata dall’utilizzo delle mascherine?

Secondo l’embodied cognition noi conosciamo il mondo attraverso il nostro corpo, con il corpo possiamo agire sulle nostre cognizioni e sugli stati mentali ed i cambiamenti della postura e della mimica facciale incidono sulla nostra percezione. In particolare, secondo la Facial Feedback Hypothesis, il movimento dei muscoli del viso comunica ciò che proviamo non solo agli altri ma anche a noi stessi. Tornando a Charles Darwin: amplificare o inibire l’espressione di un’emozione incide sulla sua intensità percepita della stessa.

Gli studi condotti sull’argomento, in cui ai partecipanti era stata indotta meccanicamente un’inibizione dell’espressione emotiva, per esempio tenendo una penna in bocca o bloccando alcuni muscoli del viso attraverso l’iniezione di una tossina botulinica, hanno dato risultati concordanti con l’ipotesi precedente.

Unendo l’esperienza clinica, gli studi citati e le sensazioni personali, possiamo ragionevolmente supporre che la mascherina sul viso possa essere conside­rata un impedimento fisico alla piena espressione facciale delle emozioni, con tutte le conseguenze che ne derivano. Con il viso parzialmente coperto possiamo trovare maggiori difficoltà a comprendere quali emozioni stiamo provando e possiamo percepirle meno intense.

Se questo fenomeno è facilmente superabile nei soggetti sani, che probabilmente lo compensano in modo spontaneo, maggiori difficoltà possono trovarsi in persone affette da disturbi di personalità, guidate tipicamente da schemi interpersonali disfunzionali, con una forte componente affettiva incarnata spesso poco consapevole. In ogni caso, che sia per il fenomeno dell’embodied cognition, per le difficoltà di comprensione dell’emozione altrui a causa del viso coperto o per i disagi dovuti al senso di “stranezza” nell’indossare una maschera di fronte al proprio terapeuta, è necessario ripensare alle terapia vis à vis in studio tenendo conto della presenza delle mascherine.

Come possiamo aiutare il paziente in terapia a superare questa impasse?

Molti psicoterapeuti hanno optato per la psicoterapia online, per motivi di sicurezza e per ovviare alla restrizione del setting causata dalle mascherine. Quando questo non è possibile e scegliamo di lavorare in studio, occorre compensare con interventi diretti al setting, alla relazione ed alle tecniche corporee. Per chi ancora usa la scrivania può essere il momento di spostarsi sulle poltrone, per avere una visione completa del corpo dell’altro e della sua postura, che compensa in parte la mancanza di informazioni provenienti dalla parte inferiore del viso.

La gestualità tutta italiana nel parlare ci viene in aiuto, enfatizzando la comunicazione di ciò che proviamo e talvolta lasciando poco spazio all’interpretazione!

Gli interventi sulla relazione possono essere ancora più incisivi. Occorre verbalizzare molto ciò che proviamo, chiedere frequenti feedback sulle emozioni del paziente, aiutandolo a spostare l’attenzione dal ragionamento alle emozioni. La terapia dovrebbe essere sempre più calda e vivace.

Utilizzare le tecniche corporee ci aiuta sempre, a maggior ragione in queste circostanze: se induciamo in immaginazione un’emozione, possiamo aiutare il paziente a percepirla, nominarla, individuare le sensazioni somatiche ad essa correlate e memorizzarle per favorirne il riconoscimento anche al di fuori dello studio.

Probabilmente l’uso delle mascherine ci porterà a cambiare abitudini e a spostare la nostra attenzione sulla parte superiore del volto altrui, restituendo agli occhi il valore di “specchio dell’anima”, in attesa di poter rivedere il viso completo dei nostri pazienti e poter mostrare il nostro in completa sicurezza.

 

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Rizzolatti, G., Fadiga, L., Gallese, V., & Fogassi, L. (1996). Premotor cortex and the recognition of motor actions. Cognitive Brain Research, 3(2), 131-141. Rossini et al., 2015)
  • Schurgin, Mark & Nelson, J & Iida, S & Ohira, Hideki & Chiao, J & Franconeri, S. (2014). Eye movements during emotion recognition in faces. Journal of vision. 14. 10.1167/14.13.14.
  • Oberman, Lindsay & Winkielman, Piotr & Ramachandran, Vilayanur. (2007). Face to face: Blocking facial mimicry can selectively impair recognition of emotional expressions. Social neuroscience. 2. 167-78. 10.1080/17470910701391943.
  • F. Varela, E, Thompson, E. Rosch, The embodied mind,1991
  • Shapiro L., 2007, «The Embodied Cognition Research Programme», Philosophy Compass, 2, 2, pp. 338-346.
  • Shapiro, L. (2011). Embodied cognition. New York, NY: Routledge.
  • Darwin, C. (1872). The Expression of the Emotions in Man and Animals. London:John Murray, 366
  • Laird, James D. (1974). "Self-attribution of emotion: The effects of expressive behavior on the quality of emotional experience". Journal of Personality and Social Psychology. 29 (4): 475–486.
  • Davis, Joshua Ian; Senghas, Ann; Brandt, Fredric; Ochsner, Kevin N. (2010). "The effects of BOTOX injections on emotional experience". Emotion. 10 (3): 433–440.
  • Strack, Fritz; Martin, Leonard L.; Stepper, Sabine (1988). "Inhibiting and facilitating conditions of the human smile: A nonobtrusive test of the facial feedback hypothesis". Journal of Personality and Social Psychology. 54 (5): 768–777. doi:10.1037/0022-3514.54.5.768. PMID 3379579.
  • Strack, Fritz; Martin, Leonard L.; Stepper, Sabine (May 1988). "Inhibiting and Facilitating Conditions of the Human Smile: A Nonobtrusive Test of the Facial Feedback Hypothesis". Journal of Personality and Social Psychology. 54 (5): 768–777.
  • Dimaggio, G., Montano, A., Popolo, R., & Salvatore, G. (2013). Terapia metacognitiva interpersonale dei disturbi di personalità. Milano: Raffaello Cortina.
  • Dimaggio, G., Ottavi, P., Popolo, R., Salvatore, G. (2019). Corpo, immaginazione e cambiamento. Raffaello Cortina Editore.
  • Hennenlotter, A.; Dresel, C.; Castrop, F.; Ceballos Baumann, A. O.; Wohlschlager, A. M.; Haslinger, B. (June 17, 2008). "The Link between Facial Feedback and Neural Activity within Central Circuitries of Emotion—New Insights from Botulinum Toxin–Induced Denervation of Frown Muscles". Cerebral Cortex. 19 (3): 537–542.
  • Havas, D. A.; Glenberg, A. M.; Gutowski, K. A.; Lucarelli, M. J. & Davidson, R. J. (July 2010). "Cosmetic Use of Botulinum Toxin-A Affects Processing of Emotional Language". Psychological Science. 21 (7): 895–900.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Covid-19: la comunicazione mediata dalla tecnologia e le sue implicazioni
La comunicazione al tempo del Covid-19: fin dove arriva la tecnologia?

Come cambia la comunicazione se, in tempi di emergenza sanitaria, non c’è modo di incontrare l’altro se non tramite la videochiamata?

ARTICOLI CORRELATI
Embodiment: il corpo nell’esperienza del Sé e nella comprensione del mondo

Il primo Embodiment Summit si terrà il 15 Giugno 2024 e permetterà un confronto concreto e vivo sul tema embodiment e psicologia

Mente e corpo nello sviluppo (2022) - Recensione del libro
Mente e corpo nello sviluppo (2022) a cura di Chiara Turati ed Eloisa Valenza – Recensione

Il concetto di embodiment, una mente incorporata, connessa alle esperienze senso motorie, è l’elemento centrale del volume 'Mente e corpo nello sviluppo'

WordPress Ads
cancel