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Ansia esistenziale e personalità nei giovani adulti

Alcuni autori hanno ipotizzato che un alto livello di nevroticismo sia associato a una maggior sperimentazione dell’ansia esistenziale.

Di Margherita Rovida

Pubblicato il 03 Lug. 2020

Porsi delle domande circa il senso della vita accomuna tutti gli esseri umani. Tuttavia, alcune persone possono essere particolarmente angosciate rispetto a questi temi, che più volte sono stati trattati anche nell’arte e nel cinema.

 

Alcune persone quindi sperimentano quella che viene definita ansia esistenziale. L’ansia esistenziale è l’apprensione che si prova quando si percepisce la vita come vuota e priva di significato. L’ansia esistenziale riguarda anche la preoccupazione che nasce attorno a riflessioni sul fato, sulla morte e sul senso di colpa (Shumaker, Killian, Kole, Hruby e Grimm, 2017).

Shumaker e colleghi (2017) hanno argomentato che i tratti di personalità possono influenzare la tendenza a provare ansia esistenziale. Specificamente, hanno ipotizzato che un alto livello di nevroticismo, uno dei tratti di personalità presenti nel modello dei Big Five (McCrae e Costa, 2007), sia associato a una maggior sperimentazione dell’ansia esistenziale. Un livello elevato di nevroticismo è associato con bassa stabilità emotiva e con la tendenza a sperimentare facilmente emozioni negative, anche di fronte a piccoli stress (Barnhofer e Chittka, 2010).

Inoltre, sebbene tutti tendiamo a confrontarci con il bisogno di dare un senso alla nostra esistenza, questa necessità può essere particolarmente intensa per gli adolescenti e i giovani adulti. Infatti, in questa fascia di età, seppur con delle specificità che distinguono adolescenti e giovani adulti, si è impegnati nella formazione della propria identità, nel cercare di capire chi si è e che obiettivi ci si vuole porre per il futuro (Lancini, 2019). Per questo, i ricercatori hanno utilizzato un campione di studenti universitari di età compresa tra i 18 e i 25 anni.

I partecipanti hanno completato una serie di questionari per misurare l’ansia esistenziale (Existential Anxiety Questionnaire, EAQ; Meaning of Life Questionnaire), i tratti di personalità (Neo – Five-Factor Inventory 3), la presenza di sintomi depressivi (Beck Depression Inventory – II) e di sintomi ansiosi (Beck Anxiety Inventory).

Tutti i partecipanti hanno riportato di avere almeno in minima parte preoccupazioni di natura esistenziale, confermando che l’ansia esistenziale è un fenomeno universale. Tuttavia, i punteggi dell’Existential Anxiety Questionnaire indicano che alcuni giovani adulti la sperimentano in modo particolarmente intenso.

Come ipotizzato, gli studenti con un elevato nevroticismo sono quelli che sperimentano ansia esistenziale in misura maggiore. In particolare, la sottodimensione del nevroticismo più fortemente correlata con l’ansia esistenziale è l’auto-consapevolezza o auto-coscienza, che a sua volta è associata a timidezza e sentimenti di inferiorità e colpa. Gli autori riportano che giovani adulti caratterizzati da questi tratti di personalità spesso si presentano in terapia riportando un’alta motivazione per la propria realizzazione, insieme a sentimenti di disprezzo verso sé stessi, al bisogno di fare le cose sempre in modo corretto e a un rigido codice morale che lascia poco spazio alla compassione verso sé stessi.

I giovani adulti appena descritti possono rappresentare una popolazione a rischio per lo sviluppo di ansia esistenziale e di sintomi depressivi, ansiosi e suicidali. Per questo sarebbe importante integrare i risultati qui presentati con ulteriori dati. Sarebbe utile ad esempio estendere il campione a giovani adulti che non frequentano l’università. Sarebbe inoltre opportuno effettuare uno studio longitudinale, per poter trarre conclusioni di natura causale. Approfondire questi risultati è importante perché, nell’esercizio dell’attività clinica, riconoscere la presenza di tratti di personalità che possono più probabilmente associarsi ad ansia esistenziale permette di agire in termini preventivi.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Barnhofer, T., & Chittka, T. (2010). Cognitive reactivity mediates the relationship between neuroticism and depression. Behavior Research and Therapy, 48 (4), 275 – 281.
  • Lancini M., a cura di (2019). Il ritiro sociale negli adolescenti. La solitudine di una generazione iperconnessa. Raffaello Cortina Editore.
  • McCrae, R., & Costa, P. (2007). Brief versions of the NEO-PI-3. Journal of Individual Differences, 28, 116-128.
  • Shumaker, D., Kathleen, K., Cole, C., Hruby, A., & Grimm, J. (2017). Existential anxiety, personality type and therapy preference in young adults. Journal of Humanistic Psychology, 1-16.
 
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