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La nostra personalità influenza il nostro atteggiamento verso l’ambiente?

Una meta-analisi ha rivelato che alcuni tratti della personalità si associano alla tendenza ad avere più o meno atteggiamenti e comportamenti pro-ambientali

Di Marco Dicugno

Pubblicato il 17 Giu. 2020

Sebbene il COVID-19 in questo momento sia al centro della nostra attenzione, il cambiamento climatico resta una delle più grandi minacce per l’umanità.

 

Svariate ricerche hanno indagato come coinvolgere le persone affinché si impegnino nella lotta al cambiamento climatico. Una meta-analisi, pubblicata su Psychological Science, ha rivelato che particolari tratti della personalità si associano a più o meno atteggiamenti e comportamenti pro-ambientali (Soutter & Mottus, 2020).

Lo scopo di questo lavoro è quello di rinnovare le campagne a favore dell’ambiente con il fine di sensibilizzare le persone che solitamente fanno fatica ad attuare un cambiamento comportamentale a favore dell’ambiente. Studiare i tratti di personalità risulta quindi imperativo per comprendere il motivo per cui certi individui sono resistenti al cambiamento (Soutter & Mottus, 2020).

Alistair Raymond Bryce Soutter dell’Università di Edimburgo ha analizzato i dati di 38 articoli, tra cui 44.993 partecipanti provenienti da 19 paesi di quattro continenti. Tutti gli articoli presi in esame utilizzavano un test di personalità, nello specifico il Big Five (estroversione, nevroticismo, gradevolezza, coscienziosità e apertura).

Negli articoli considerati per la meta-analisi, oltre che ad utilizzare il test di personalità venivano anche utilizzate una serie di scale per misurare gli atteggiamenti e i comportamenti pro-ambientali (Soutter & Mottus, 2020).

Dalla analisi dei dati, è stato dimostrato che il tratto di personalità ‘’apertura all’esperienza’’ mostrava la più forte associazione con atteggiamenti e comportamenti pro-ambientali. Secondo i ricercatori, questo dato ha un razionale, cioè le persone più aperte tendono ad essere più intelligenti e meglio informate, e quindi possono avere una maggiore conoscenza delle conseguenze delle azioni umane sull’ambiente, che a loro volta motiva il loro ambientalismo. Le persone molto aperte sono anche più disponibili ad adottare nuove idee, quindi potrebbero avere maggiori probabilità di acquistare un’auto elettrica, o installare pannelli solari.

Un altro tratto della personalità altrettanto associato all’ambientalismo è l’onestà-umiltà che sarebbe la tendenza a cooperare e non a sfruttare gli altri, sembrerebbe quindi che individui con questa caratteristica personologica potrebbero avere una naturale sensibilità verso l’ambiente.

Anche i tratti gradevolezza e coscienziosità risultano associati in modo significativo ai comportamenti pro-ambientali, tuttavia in misura minore (Soutter & Mottus, 2020).

Un’interessante considerazione emersa da questa ricerca è che le persone che sono spinte a seguire le norme sociali possono in alcuni casi essere scoraggiate a mettere in atto comportamenti pro-ambientali. Ad esempio, un obiettivo sociale spesso desiderabile è riuscire a viaggiare o possedere una grande casa. Tuttavia, entrambi questi comportamenti non sono spesso rispettosi verso l’ambiente (Soutter & Mottus, 2020).

I risultati di questa meta-analisi, potrebbero risultare utili per progettare interventi più efficaci, atti a sensibilizzare le persone insensibili verso il cambiamento climatico.

Una strategia efficacie sembra essere quella di far passare messaggi che enfatizzano i guadagni personali, ad esempio i risparmi sui costi dell’utilizzo dell’elettricità piuttosto che della benzina (nel caso delle automobili). Tuttavia quando si affrontano queste tematiche, oltre alla personalità dell’individuo, è necessario tenere conto di età, cultura, esperienze dell’infanzia con la natura, ideologia politica, società in cui si vive ecc, tutte queste variabili sono infatti associate agli atteggiamenti e ai comportamenti ambientali (Soutter & Mottus, 2020).

 

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