Una prospettiva alternativa sul Disturbo di Panico suggerisce che i pazienti con PD abbiano un funzionamento anormale del corpo, che coinvolge principalmente i sistemi cardiorespiratorio e di equilibrio, portando a un declino della forma fisica globale.
Martina Spelta e Valentina Pozzesi – OPEN SCHOOL, Psicoterapia Cognitiva e Ricerca Milano
Nel video abbiamo intervistato il Professor Giampaolo Perna su una nuova proposta teorica sul Disturbo di Panico che si basa su alcuni studi scientifici (per approfondimenti si veda in Bibliografia). Il professore è al primo posto tra gli esperti per il Disturbo di Panico in Italia e in Europa e tra i primi tre nel Mondo.
Attualmente, il disturbo di panico (PD) è considerato un disturbo mentale basato sull’ipotesi che gli attacchi di panico (PA) siano “falsi allarmi” che derivano da sistemi di difesa anormalmente sensibili nel sistema nervoso centrale e che il PD viene trattato con terapie che agiscono specificamente sull’ansia o sui meccanismi della paura. Il professore presenta una prospettiva alternativa basata sui risultati di alcuni studi sperimentali. La proposta euristica suggerisce non solo che il Disturbo di Panico possa essere un disturbo mentale, ma anche che i pazienti con PD abbiano un funzionamento anormale del corpo, che coinvolge principalmente i sistemi cardiorespiratorio e di equilibrio, portando a un declino della forma fisica globale.
Gli attacchi di panico, così come i sintomi fisici o il disagio in alcune situazioni ambientali, possono essere “allarmi reali” che indicano che le risorse di adattamento di un organismo sono insufficienti per rispondere appropriatamente ad alcuni cambiamenti interni o esterni, rappresentando così la consapevolezza cosciente transitoria di uno squilibrio del funzionamento del corpo. I diversi trattamenti odierni per il Disturbo di Panico includono, tra i loro effetti, benefici sulle funzioni corporee.Sebbene i meccanismi di ansia o paura siano evidentemente coinvolti nel Disturbo di Panico, questa teoria ipotizza che anomalie della forma fisica siano il “primum movens” del PD. L’ansia o la paura sono, invece, indotte e sostenute dai ripetuti segnali del funzionamento alterato del corpo. Questa teoria pertanto si propone di considerare il panico in una prospettiva più ampia dove il trattamento sia multidisciplinare e personalizzato, che comprenda la psicoterapia cognitivo-comportamentale, la terapia farmacologica e trattamenti somatici.
DISTURBO DI PANICO – GUARDA L’INTERVISTA INTEGRALE AL PROF. GIAMPAOLO PERNA: