Cani, ragni, topi, serpenti. Comprendere e vincere le zoofobie, offre un interessante approfondimento sull’ansia in generale e sulle zoofobie in particolare, descrivendone le caratteristiche e analizzando le tecniche di trattamento maggiormente efficaci.
Vincenzo Adamo (2020), psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, psicopatologo forense e formatore; nel suo saggio Cani, ragni, topi, serpenti. Comprendere e vincere le zoofobie (edito da in.edit Psicologia), spiega, utilizzando un linguaggio semplice, da cosa si originano le zoofobie. Il libro inizia con la storia di Marco e Laura due ragazzi che hanno una cosa in comune: la Zoofobia, ovvero la fobia per gli animali. Entrambi riconoscono che il loro timore è eccessivo e ritengono necessario il suo superamento, in quanto si sentono ostacolati nella loro libertà personale.
I due protagonisti potrebbero sentirsi ostacolati perché nelle zoofobie, vengono messe in atto due risposte: evitamento delle situazioni in cui potevano trovarsi gli animali di cui manifestavano la fobia e fuga nel caso in cui si trovavano di fronte ad essi (Markus, 1987).
Prima di individuare il tipo di trattamento psicoterapeutico da applicare alle persone affette da zoofobie, un passo necessario è quello di comprenderne l’origine e la natura dell’ansia in generale. Pertanto, l’autore nel primo capitolo fornisce diverse definizioni di ansia, i corrispondenti sintomi fisici tra cui: aumento dell’attenzione, della pressione arteriosa, respiratoria e cardiaca, della sudorazione, aumento del sangue a livello muscolare, aumento della tensione muscolare, rallentamento della digestione, riduzione della secrezione della saliva, aumento degli zuccheri prodotti dal fegato per avere più energia (Zinbarg et al., 1992).
Oltre ai sintomi fisici appena citati, l’autore descrive le tipologie di ansia e quando essa è fisiologica o patologica, i sintomi, gli effetti che produce nell’individuo.
Nel secondo capitolo sono state analizzate le cause dell’ansia in particolare è stata analizzata la componente ereditaria dell’ansia, i processi biologici che avvengono a livello cerebrale ed i processi che avvengono a livello intrapsichico e si è posta enfasi al modello cognitivo dell’ansia di Clark e Beck (2010). Inoltre è stata analizzata l’ansia come risposta appresa, intesa come il risultato dell’interazione tra l’individuo e l’ambiente (Bandura, 1969).
Ciò che rende interessante lo studio dei disturbi d’ansia, sono le diverse cose di cui gli esseri umani hanno paura; nel terzo capitolo sono state descritte le diverse tipologie di fobie, dalle più comuni alle meno frequenti, ponendo una particolare enfasi alle zoofobie (argomento che verrà descritto nel dettaglio nel capitolo successivo). Inoltre, sono stati descritti i sintomi, le loro cause e quando emergono.Dopo aver compreso le origini dell’ansia in generale e delle zoofobie nel particolare, nell’ultimo capitolo sono stati descritti i trattamenti e le tecniche maggiormente efficaci per le zoofobie. In quest’ultimo capitolo sono stati esposti in rassegna le tecniche che possono essere utilizzate nel trattamento delle zoofobie. In particolare la Realtà Virtuale sembrerebbe elicitare le stesse reazioni ed emozioni della situazione vissuta nel mondo reale, incrementare il senso di autoefficacia nel paziente e ridurre significativamente le fobie anche nei soggetti con particolari condizioni (ad esempio soggetti che hanno delle lesioni cerebrali e disturbo dello spettro autistico). Infine, sono stati esposti i vantaggi, i limiti e le recenti ricerche inerenti l’esposizione; una tecnica che consiste nell’esposizione diretta agli animali che producono sintomi fobici nei soggetti affetti da zoofobia.