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Il potere del presente: l’effetto della mindfulness sulla risposta sessuale delle donne

Durante il sesso è importante concentrarsi sulle sensazioni del momento presente, la mindfulness sembra quindi efficace nel trattare le disfunzioni sessuali

Di Virginia Armellini

Pubblicato il 21 Apr. 2020

L’obiettivo del presente studio è valutare l’impatto di tre esercizi mindfulness sulla risposta sessuale delle donne dal momento che la mindfulness è risultata associata ad un miglioramento nel trattamento delle disfunzioni sessuali ma non sono ancora del tutto chiari i meccanismi sottostanti.

 

Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: con intenzione, al momento presente e in modo non giudicante. La mindfulness è un’antica pratica orientale, con radici nella meditazione buddhista, definita anche come presenza e attenzione al momento presente, al qui ed ora (Hanh, 1976). La letteratura fino ad ora si è concentrata sullo studio di come uno stato consapevole, o la capacità di una persona di raggiungere tale stato, sia correlato ad un sano funzionamento sessuale e come, al contrario, una mancanza di consapevolezza possa minacciare l’abilità di una persona di provare piacere sessuale e di avere una risposta sessuale positiva (Arora & Brotto, 2017).

È stato dimostrato che le donne rispondono regolarmente con un certo grado di eccitazione sessuale sia soggettiva che genitale quando si interfacciano con stimoli sessuali rivelanti (ad esempio, guardare un video erotico); tuttavia, una risposta sessuale è attivata solo quando le donne prestano attenzione allo stimolo erotico e non sono distratte da pensieri non sessuali o da altre diversioni. Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, nella sua attuale quinta edizione (DSM-5; APA, 2013), definisce la mancanza di eccitazione o di piacere sessuale e una risposta assente o ridotta all’eccitazione genitale durante il sesso, come criteri per una disfunzione sessuale femminile, ossia il disturbo da eccitazione. Ulteriori studi hanno approfondito la relazione tra eccitazione sessuale soggettiva e genitale, dimostrando come esse non sempre siano correlate, ma alcune donne potrebbero sentirsi sessualmente eccitate a livello soggettivo ed emotivo, senza la corrispondente risposta genitale, e viceversa.

È fondamentale che le donne siano in grado di concentrarsi sulle sensazioni del momento presente durante il sesso; pertanto, gli interventi psicosociali che mirano a migliorare il funzionamento sessuale delle donne, insegnando loro la mindfulness, sono stati trovati efficaci per il trattamento delle disfunzioni sessuali, incluso il disturbo dell’eccitazione sessuale.

L’obiettivo del presente studio è valutare l’impatto di tre esercizi mindfulness sulla risposta sessuale delle donne. Il campione era costituito da 49 donne, le quali hanno partecipato a una sessione di laboratorio basata su tre esercizi mindfulness di 5 minuti ciascuno, un compito di immaginazione mentale (attività di controllo) e visione di filmati erotici. In questi esercizi, le partecipanti sono state incoraggiate a concentrarsi sulle sensazioni nei loro genitali, sulle sensazioni del corpo in generale e sul flusso dei pensieri. Nella condizione di controllo, invece, l’attenzione era focalizzata sull’immaginazione di una passeggiata attraverso una foresta lussureggiante.

Le ipotesi erano:

  1. L’eccitazione sessuale genitale delle donne del gruppo sperimentale è più alta durante un esercizio di mindfulness che le incoraggia a focalizzare l’attenzione sui loro genitali e non sul loro corpo nell’insieme o sul flusso dei pensieri. Inoltre, è stato esplorato il livello di eccitazione sessuale genitale durante la visione di film erotici a seguito degli esercizi.
  2. Gli esercizi mindfulness che conducono la donna a focalizzare l’attenzione sulle sensazioni corporee (cioè sui genitali o sul corpo in generale) portano ad una maggior eccitazione sessuale sia soggettiva che genitale.
  3. Esplorare come le stesse tipologie di esercizi mindfulness aumentino o diminuiscano la relazione tra arousal soggettivo e genitale.

L’eccitazione sessuale soggettiva è stata misurata continuamente durante la presentazione di video neutrali ed erotici. Il dispositivo, chiamato arousometro, consisteva in un mouse del computer e alle donne veniva chiesto di spostare il mouse su e giù ogni volta che notavano un cambiamento di eccitazione durante la presentazione dello stimolo. Il feedback visivo sul loro attuale livello di eccitazione veniva presentato ai soggetti sullo schermo di un computer, attraverso un grafico a barre che indicava i livelli di eccitazione su una scala da zero a 100 (livello più alto di eccitazione). L’eccitazione sessuale genitale, invece, è stata costantemente misurata tramite l’ampiezza dell’impulso vaginale (VPA) usando un fotopletismografo vaginale.

Per valutare in che modo gli esercizi in laboratorio sono stati considerati dai partecipanti, è stato chiesto loro di indicare su una scala di tipo Likert, quanto hanno trovato difficili, rilassanti e piacevoli gli esercizi. Inoltre, i soggetti hanno indicato la misura in cui pensavano che gli esercizi avessero influenzato la loro risposta al filmato erotico direttamente dopo il compito, tramite la Toronto Mindfulness Scale (Lau et al., 2006).  È una scala composta da 13 item, somministrata ripetutamente durante la sessione di laboratorio per valutare se i diversi esercizi hanno portato a cambiamenti nella consapevolezza dello stato. Questa scala è composta da due fattori: la curiosità, che riflette la consapevolezza dell’esperienza del momento, e il decentramento, che riflette la capacità di osservare pensieri e sentimenti solo come eventi mentali lontani, da accettare senza esserne eccessivamente coinvolti nel contenuto. In relazione a ciò, non sono state evidenziate differenze significative rispetto alla situazione di controllo, ad eccezione di alcuni item sulla curiosità che sembrano mostrare punteggi più elevati.

I risultati forniscono la prova del fatto che una singola esposizione ad un esercizio di consapevolezza in un ambiente di laboratorio può influenzare entrambi i tipi di risposta sessuale delle donne, sia durante l’esercizio sia durante l’attività che segue, la visione del filmato erotico. Nello specifico, per quanto riguarda la difficoltà di seguire le istruzioni, solo l’esercizio di focalizzazione dell’attenzione sul proprio corpo differiva dall’esercizio di controllo, in quanto le donne percepivano l’esercizio significativamente più difficile. Non sono emerse differenze riguardo alla piacevolezza derivata dai diversi esercizi e la mindfulness rivolta al corpo è stato l’unico esercizio ad essere percepito come più rilassante rispetto al compito della situazione di controllo. La prima ipotesi e la seconda ipotesi sono state confermate. I risultati dimostrano che l’eccitazione sessuale vaginale delle donne è più alta durante un esercizio di mindfulness che le incoraggia a focalizzare l’attenzione sui loro genitali e non sul loro corpo nell’insieme o sul flusso dei pensieri e, quindi, potrebbe essere utile per le donne che sperimentano una mancanza di lubrificazione genitale durante l’attività sessuale. Tuttavia, questo effetto non si è tradotto in forti aumenti del VPA durante la successiva presentazione di filmati erotici; il VPA tende a rispondere molto rapidamente alla stimolazione sessuale e raggiunge un massimo dopo 21 secondi, questo probabilmente lascia poco spazio agli aumenti del VPA durante i successivi film erotici. L’aumento di VPA era più alto nella condizione di focalizzazione sulle sensazioni corporee in generale. Infatti, gli esercizi mindfulness che conducono la donna a focalizzare l’attenzione sulle sensazioni corporee portano ad una maggior eccitazione sessuale sia soggettiva che genitale. Infine, questo spiegherebbe anche perché la terza ipotesi è stata supportata solo parzialmente: sembra che la relazione tra arousal soggettivo e genitale aumenti solo dopo gli esercizi di attenzione alle sensazioni corporee. Dunque, i risultati non supportano l’idea che concentrarsi sulle sensazioni specificamente nei genitali potrebbe portare le donne ad essere più “in sintonia” con la loro risposta di eccitazione fisica.

In conclusione, si consiglia alle donne di praticare regolarmente la mindfulness verso le sensazioni corporee generali, il respiro o le sensazioni nei genitali, nel corso di diversi giorni o settimane, per il miglioramento a lungo termine della risposta sessuale e della sperimentazione del piacere. Inoltre, l’intervento risulta efficace per lavorare anche sul basso desiderio sessuale, sul disturbo da eccitazione e sul dolore genito-pelvico sperimentato durante l’attività sessuale.

 

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