A seguito del lutto perinatale ci si trova ad affrontare sofferenza, emozioni e cambiamenti che hanno ripercussioni anche sul funzionamento della coppia.
La perdita durante la gravidanza è un evento traumatico, ambiguo e paradossale, che va a toccare non solo la donna e il partner nelle loro individualità, ma anche la comunicazione, le dinamiche relazionali e, infine, la sfera della sessualità e dell’intimità di coppia.
Quando una gravidanza termina prima del tempo, la coppia genitoriale si trova a dover integrare le precedenti emozioni di gioia che derivano dall’attesa della nuova vita, a vissuti di profonda sofferenza, che si manifestano come conseguenza del lutto. La nascita di un figlio spesso rappresenta il coronamento del sogno di genitorialità e di generatività della diade, e la sua morte comporta non solo la perdita del figlio stesso, ma anche la privazione, almeno temporanea, delle speranze e dei sogni che i genitori avevano creato intorno alla nascita (Gandino, Vanni, Bernaudo, 2018). In seguito all’evento inaspettato, e qualora il lutto venga a incistarsi, tra i partner possono emergere alcune problematiche coniugali che talvolta conducono alla deriva del rapporto (Shreffler, Wonch Hill, Cacciatore, 2012).
La letteratura scientifica evidenzia come inevitabilmente la coppia faccia esperienza di alcuni cambiamenti che possono riguardare la comunicazione, la dinamica relazionale o l’intimità e la sessualità.
Per quanto concerne i cambiamenti nella comunicazione sono state osservate due differenti modalità di espressione del lutto: quella istintiva, prevalentemente femminile e caratterizzata da manifestazioni affettive intense, e quella pratica, contraddistinta da strategie di elaborazione più concrete e orientate al fare, per lo più tipica degli uomini (Martin, Doka, 2000). Quando queste diversità non si incontrano, possono generare dei conflitti e limitare il supporto che i partner sono in grado di offrirsi reciprocamente (Hutti, Armstrong, Myers, Hall, 2015). I differenti modi di affrontare ed esprimere il lutto, se non sono supportati da una buona comunicazione, possono porsi come limite alla continuità del legame.
Sul piano delle dinamiche di coppia è emerso che i partner non sempre hanno la possibilità di elaborare il lutto in maniera congiunta. Infatti, può accadere che quando uno di loro ricerca l’apertura e la condivisione, l’altro non desideri parlare della perdita; viceversa quando quest’ultimo ricerca la prossimità, può accadere che l’altro preferisca ritirarsi nelle proprie attività (Hooghe, Neimeyer, Rober, 2012). Quando la coppia fa esperienza di lutto, si viene a creare un movimento interno alla diade equiparabile a una danza tra prossimità e lontananza: la ricerca di vicinanza e l’apertura verso l’altro si alternano all’evitamento e al ritiro relazionale (Rosenblatt, Barner, 2006).
Il lutto perinatale è un evento in grado di influenzare anche la sfera sessuale della coppia, sia per quanto riguarda la frequenza dell’attività sessuale, sia per la percezione del piacere a esso connesso. La diade può percepire un’ambivalenza riguardo a due desideri contraddittori: quello di ritrovare il piacere intimo condiviso e quello di evitare la sessualità stessa, in quanto connessa alla perdita (Dyregrov, Gjestad, 2012). Inoltre, cercare il piacere in un periodo di lutto può suscitare sensi di colpa, vergogna e inadeguatezza, soprattutto se un partner non è in linea con il desiderio dell’altro.
In conclusione, la perdita perinatale si configura come un evento paradossale e in quanto tale possiede delle conseguenze che anch’esse mostrano carattere di ambiguità sul piano della comunicazione, delle dinamiche di coppia e, infine, della sessualità. La diade, “come in una danza”, negozia le difficoltà e le diversità, talvolta in maniera maldestra, calpestandosi i piedi, e talvolta con modalità armoniose. Quando nella coppia ciascuno si adatta ai movimenti dell’altro, si possono mettere in atto delle strategie congiunte e più adattive rispetto all’elaborazione del lutto e al superamento della perdita; viceversa, emergono degli attriti quando i bisogni individuali entrano in opposizione e si tramutano in movimenti relazionali non compatibili con quelli del partner. Questa danza è in continuo cambiamento e, pertanto, non esiste una posizione in cui la coppia possa stabilirsi e in cui possa mantenere immutate le distanze (Rosenblatt, Barner, 2006). Per aiutare i partner a ricomporsi tra loro in modo armonico, il contesto in cui la coppia è inserita, a partire dal personale sanitario ospedaliero fino a giungere all’entourage familiare e amicale, può fare molto. In primo luogo, può comprendere il significato che la perdita assume per i partner e legittimare l’espressione emotiva connessa all’evento, che si esprimerà con la modalità che in quel momento è consona e possibile a ciascuno di essi (Gandino, Sensi, Vanni, 2019).