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Disturbo Ossessivo Compulsivo: potrebbe servire una mano (di gomma)

La rubber hand illusion potrebbe essere un'efficace alternativa alla tipica esposizione con prevenzione della risposta nel disturbo ossessivo compulsivo

Di Giulia Samoré

Pubblicato il 31 Gen. 2020

Un recente studio, condotto da Jalal e colleghi (2019), ha replicato in laboratorio la rubber hand illusion (illusione della mano di gomma), scegliendo come propri soggetti individui con disturbo ossessivo-compulsivo, per verificare la possibilità di utilizzare tale illusione nel trattamento del disturbo.

 

La Rubber Hand Illusion, o Illusione della Mano di Gomma, è un’illusione inducibile in maniera relativamente semplice: consiste nel porre una mano di gomma, coperta da un telo fino al polso, in corrispondenza del busto del soggetto, mentre il braccio dello stesso si trova in posizione analoga ma nascosto alla vista.

Somministrando a questo punto una stimolazione alla mano finta, ad esempio sfiorandola con un pennello, mentre alla mano vera si applica lo stesso sfioramento in maniera sincrona e nella stessa direzione, spesso, dopo qualche minuto, i soggetti riferiscono la mano finta come propria. Effetto confermato anche dagli studi di Risonanza Magnetica che hanno riscontrato un’attivazione della corteccia premotoria, area dedicata alla pianificazione del movimento, in concomitanza con l’insorgere dell’illusione; effetto invece assente nei soggetti che non risultavano suscettibili alla stessa. Manipolare la prospettiva del soggetto, fornendo al contempo dei segnali visivi e tattili congruenti a quelli vissuti in quel momento, fa sì che il nostro cervello li interpreti come subiti da noi stessi (Ehrsson, Holmes, & Passingham, 2005).

Un’interpretazione sul perché l’Illusione della Mano di Gomma sia effettivamente efficace, si basa sulla presunta ‘Logica Bayesiana’ del sistema percettivo (Armel&Ramachandran, 2003; Jalal, Krishnakumar, & Ramachandran, 2015; Ramachandran, Krause, & Case, 2011). Il sistema sensomotorio del cervello è intrinsecamente programmato per trovare correlazioni statistiche che siano la base per fare predizioni e cogliere al contempo la rappresentazione visiva del mondo esterno: nel caso dell’illusione appena descritta – la percezione degli sfioramenti del pennello presentati in maniera perfettamente sincrona a quella che al contempo si vede sulla mano posta di fronte a noi, che sappiamo essere di gomma – viene inferito che non possa essere frutto di coincidenza, inducendo la sensazione di possedere quell’arto.

Un recente studio, condotto da Jalal e colleghi (2019) ha replicato in laboratorio l’illusione della mano di gomma, scegliendo come propri soggetti individui con disturbo ossessivo-compulsivo (OCD). Questa condizione si presenta in una delle sue varianti con intense paure di contaminazione, che possono venire scatenate anche da contatti relativamente innocui con oggetti di uso comune; la terapia d’elezione è l’esposizione con prevenzione della risposta (ERP, Meyer, 1966), che prevede, come è facile intuire, che il paziente venga esposto ad una contaminazione minima, impedendo poi che ricorra ai rituali compulsivi per estinguere l’ansia provata; l’esposizione ripetuta abbassa il livello d’ansia, generando abituazione (Abramowitz, Taylor, &McKay, 2009) e lasciando spazio a nuove strategie per gestire la situazione stressante.

Tuttavia, com’è intuibile, esporsi consapevolmente ad una situazione spiacevole non risulta sempre facile e la compliance dei pazienti a questo tipo di intervento è piuttosto bassa, il 20% abbandona la terapia (Abramowitz, 2006) e il 25% si rifiuta di iniziarne una principalmente per paura del trattamento (Maltby&Tollin, 2005). Inoltre, una delle poche alternative, costituita dall’immersione nella realtà virtuale richiede però l’ausilio di costose apparecchiature e non risulta ancora adeguatamente accessibile.

Nel 2015 Jalal e colleghi avevano utilizzato l’illusione della mano di gomma su di un campione sperimentale costituito da soggetti sani, riuscendo a provocare una reazione di disgusto simile a quella dei soggetti OCD nell’85% dei partecipanti contaminando la mano di gomma con una sostanza simile a feci.

La ricerca condotta sui pazienti con OCD ha confermato la presenza in tutti i soggetti di una forte responsività all’illusione della mano di gomma, meno un soggetto che ha valutato l’intensità dell’illusione 5 su un punteggio massimo di 20, indicando una bassa responsività. Nei soggetti assegnati alla condizione di controllo, similarmente, tutti i soggetti hanno riportato di sperimentare l’illusione, eccetto un partecipante che ha assegnato 2 su 20.

In seguito, si è proceduto ad illudere i soggetti che la loro mano venisse contaminata, misurandone la reazione di disgusto, le manifestazioni ansiose e l’urgenza di lavare le mani. Inizialmente, durante una stimolazione sincrona, le reazioni dei pazienti con OCD non differivano da quelle dei soggetti di controllo. Dopo 5 minuti di stimolazione tuttavia, sia che la stimolazione fosse sincrona o asincrona, si assisteva all’emergere di un’intensa reazione di disgusto a suggerire come vi possa essere una maggiore malleabilità nella percezione dell’immagine corporea nei pazienti con OCD, che reagivano con uguale intensità sia che la stimolazione fosse accompagnata da segnali congruenti che incongruenti.

Questo studio ha esplorato il potenziale terapeutico di uno strumento relativamente semplice da implementare nei protocolli di esposizione per i pazienti OCD, che permetterebbe di offrire un’alternativa accessibile che risulti meno avversiva della pura esposizione per quei pazienti che sono riluttanti ad intraprendere un percorso terapeutico.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Abramowitz, J. S. (2006). The psychological treatment of obsessive-compulsive disorder. Can. J. Psychiatry 51, 407–416. doi: 10.1177/070674370605100702
  • Abramowitz, J. S., Taylor, S., &McKay, D. (2009). Obsessive-compulsive disorder. The Lancet, 374(9688), 491-499.
  • Armel, K. C., & Ramachandran, V. S. (2003). Projecting sensations to external objects: evidence from skin conductance response. Proc. Biol. Sci., 270, 1499–1506. doi: 10.1098/rspb.2003.2364
  • Ehrsson H.H., Holmes N.P., &Passingham R.E. (2005) Touching a Rubber Hand: Feeling of Body Ownership Is Associated with Activity in Multisensory Brain Areas. The Journal of Neuroscience, 25(45):10564-10573; doi:10.1523/JNEUROSCI.0800-05.2005
  • Jalal, B., Krishnakumar, D., & Ramachandran, V. S. (2015). “I feel contaminated in my fake hand”: obsessive-compulsive-disorder like disgust sensations arise from dummy during rubber hand illusion. PLoS One 10: e0139159. doi: 10.1371/journal.pone.0139159
  • Jalal, B., McNally, R., Elias, J., Potluri, S., & Ramachandran, V. (2019). Fake it till You Make it”! Contaminating Rubber Hands (“Multisensory Stimulation Therapy”) to Treat Obsessive-Compulsive Disorder. Frontiers in Human Neuroscience. https://doi.org/10.3389/fnhum.2019.00414
  • Maltby, N., &Tolin, D. F. (2005). A brief motivational intervention for treatment-refusing OCD patients. Cogn. Behav. Ther., 34, 176–184. doi: 10.1080/16506070510043741
  • Meyer, V. (1966). Modification of expectations in cases with obsessional rituals. Behav. Res. Ther., 4, 273–280. doi: 10.1016/0005-7967(66)90023-4
  • Ramachandran, V. S., Krause, B., & Case, L. K. (2011). The phantom head. Perception, 40, 367–370. doi: 10.1068/p6754
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