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Quaderno di Decompressione per persone sensibili (2019). Come preservare la nostra zona di benessere – Recensione del libro

Il Quaderno di Decompressione per persone sensibili: una guida pratica che accompagna il lettore verso un contatto con la propria zona di benessere.

Di Laura Stefanoni

Pubblicato il 14 Ott. 2019

Il Quaderno di Decompressione per persone sensibili è proprio come se fosse un quaderno di esercizi, esercizi per il cambiamento delle abitudini che ci fanno soffrire.

 

Fermati un attimo. Prova a riflettere sulla tua giornata (a cosa è successo o a quello che ancora deve accadere). Sono sicura che, per la maggior parte di noi, quella che si prospetta è una giornata fitta di impegni. Non è facile stare al passo con un mondo che oggi ci riempie di stimoli e ci richiede di stare continuamente connessi (a Instagram, Facebook o qualsiasi altro social network). Per alcune persone, quelle che Nicoletta Travaini, psicologa clinica e psicoterapeuta, definisce persone sensibili, ancora di più.

Le persone sensibili dimostrano una “sensibilità della elaborazione sensoriale” (Aron et al., 2014) dovuta ad un’elevata attivazione di alcune specifiche aree cerebrali (il claustrum destro, l’area occipitotemporale sinistra, la corteccia temporale, e le regioni parietali mediali e posteriori) e dell’emisfero destro. Le persone sensibili tendono a reagire alle esperienze in modo più intenso rispetto alla media della popolazione e sono soggette a un sovraccarico percettivo, che può portarle a vivere un senso di sopraffazione e perdita di controllo. Sono però anche capaci di un’elaborazione più profonda, sono attente ai dettagli e il loro pensiero è ramificato, divergente, hanno un’attività immaginativa e una vita onirica molto ricca. Insomma è come se “sentissero tutto un po’ di più”. Capiamo bene come questo possa essere rischioso in un mondo che ci richiede di non fermarci mai, di mostrare sempre la versione migliore di noi (ovviamente, quella senza difetti e sempre efficiente).

Zona di benessere, zona di rischio e zona di crollo

Nel suo ultimo libro, Quaderno di Decompressione per persone sensibili, Nicoletta Travaini ci ricorda dunque come sia facile cedere sotto il peso di tutte queste richieste (spesso implicite, ma comunque presenti) e ritrovarci in quella che l’autrice definisce una zona di crollo, quella zona in cui non stiamo bene, siamo sotto stress e il nostro livello di tolleranza è al limite, così che anche “la cosa più piccola potrebbe farci esplodere”.

Ma attenzione! Alla zona di crollo si arriva quando non siamo stati capaci di ascoltare i segnali di stop che il nostro corpo ci ha inviato. Sì perché tra la zona di benessere e la zona di crollo troviamo la zona di rischio, in cui siamo pericolosamente vicini al burnout, ma comunque in grado di cambiare le cose.

Come fare? Ci aiutano gli esercizi che troviamo nel Quaderno di Decompressione. Obiettivo delle pratiche suggerite dalla Dott.ssa Travaini è quello di aiutarci a raggiungere e a preservare la nostra zona di benessere, intesa come quella dimensione in cui ci troviamo in uno stato di appagamento, concentrati, coinvolti in quello che stiamo facendo, siamo creativi e sereni.

Quaderno di Decompressione per persone sensibili

Il Quaderno di Decompressione per persone sensibili è qualcosa di più di una guida pratica, si propone di essere “un vero amico immaginario” che sprona, accompagna nell’allenarsi e dà sollievo.

Poca la teoria, una rapida introduzione che ci aiuta a capire chi siamo e dove siamo, e poi via! Con poche, semplici parole vengono presentati gli esercizi che la Dott.ssa Travaini ha testato con i propri pazienti e su se stessa nel corso di questi anni. Il resto delle pagine è bianco. Sarà il lettore a scegliere come utilizzare il Quaderno di Decompressione, quali esercizi svolgere, con quale frequenza. L’invito dell’autrice è ad essere liberi, spontanei, creativi in un qualche modo ci sta già accompagnando a prendere contatto con la nostra zona di benessere.

Creatività quindi e poi gentilezza (perché cambiare non è semplice e richiede molti tentativi), continuità e consapevolezza, sono questi gli “ingredienti” che ci guidano verso il cambiamento, alla conquista di un atteggiamento di maggiore attenzione verso la nostra delicatezza e di protezione verso la nostra zona di benessere.

L’uso del Quaderno di Decompressione ci consente dunque di acquisire strategie più sane ed evolute di gestione dello stress. Solo quando avremo consolidato queste nuove abitudini (e non preoccupatevi non ci vuole troppo tempo, in media sono necessarie 10 settimane di esercizio per apprendere un nuovo comportamento) potremo sostituire le vecchie ed uscire finalmente da quegli schemi che tendiamo a ripetere in maniera automatica, ma che in realtà non ci fanno stare bene.

 

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Laura Stefanoni
Laura Stefanoni

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale

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