La motivazione che ci spinge ad approfondire questo tema è stato il desiderio di esplorare le ragioni che hanno portato alcune neo-mamme a rivolgersi ai Servizi di Salute Mentale. La maggior parte di esse ha ricevuto una diagnosi di Disturbo Depressivo Post Partum, mentre una minoranza manifestava un Disturbo Ossessivo Compulsivo Post Partum
La nascita di un bambino rappresenta un evento unico che concretizza il progetto di una coppia di creare una famiglia. I futuri genitori sperimentano, durante l’attesa, un periodo di formazione e apprendimento che li traghetterà, gradualmente, dalla condizione di figli a quella di genitori.
Alla fine il bambino tanto desiderato arriva e la neo-mamma si trova a fare i conti con nuovi impegni e necessità che possono spaventarla e farla sentire tremendamente inadeguata e impaurita dall’eccessiva responsabilità.
Depressione post-partum e Disturbo Ossessivo Compulsivo Post Partum
La motivazione che ci ha spinto ad approfondire questo tema è stato il desiderio di esplorare le ragioni che hanno portato alcune neo-mamme a rivolgersi ai Servizi di Salute Mentale. La maggior parte di esse ha ricevuto una diagnosi di Disturbo Depressivo Post Partum, mentre una minoranza manifestava un Disturbo Ossessivo Compulsivo Post Partum. I disturbi depressivi post partum sono i più conosciuti e vi sono numerosi studi in materia, ma del Doc post partum non se ne parla molto. Le future mamme vengono preparate, durante la gravidanza, alla possibilità di provare tristezza e angoscia dopo il parto, ma non viene fatta parola sulla possibilità di sviluppare un DOC. Le donne che si trovano a soffrire di Doc post partum riferiscono di avere pensieri “strani” tutte le volte che si trovano sole con il bambino.
I pensieri vengono spesso descritti come immagini violente, inquietanti tipo: prendere un coltello e ferire a morte il bambino o percuoterlo contro un muro. Il momento del bagnetto diventa particolarmente angosciante per la paura di non resistere all’impulso di annegarlo.
A questo riguardo, in letteratura è stato evidenziato che i pensieri indesiderati riguardo il fare del male al proprio bambino sono riportati dalla stragrande maggioranza delle neo-mamme; la metà di loro, infatti, riporta di avere avuto pensieri indesiderati e intrusivi di aggredire il proprio figlio intenzionalmente (Fairbrother et al., 2008).
Questi pensieri sono molto angoscianti sia per le donne che per i loro partner. I pensieri materni, indesiderati e intrusivi, sono noti per essere associati al disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e alla depressione. Alcuni studi suggeriscono che tali pensieri non sono associati ad un aumentato rischio di aggredire il proprio bambino (Collardeau & Fairbrother, 2019).
Questi ultimi possono includere (Abramowitz et al. 2006), ad esempio:
- idee di soffocamento e sindrome della morte infantile improvvisa (81,4-90%);
- incidenti (83,7-92%);
- contaminazione (53,5-59%);
- danno intenzionale (32,6-46%).
Questi pensieri, di solito, raggiungono il picco di intensità durante le prime settimane dopo il parto (Brok et al. 2017).
Disturbo Ossessivo Compulsivo Post Partum: è rischioso per il bambino?
Una preoccupazione chiave nello studio del Disturbo Ossessivo Compulsivo Post Partum è quella di capire la reale possibilità che le intrusioni indesiderate di questi pensieri possano rappresentare un reale fattore di rischio per i comportamenti violenti nei confronti del proprio figlio. Se i pensieri indesiderati di far del male al proprio bambino fossero predittivi di comportamenti violenti, allora sarebbe necessario agire adottando misure drastiche, come ad es. allontanare il bambino dalla madre per proteggerlo. Al contrario, se questi pensieri indesiderati e intrusivi fossero, in realtà, un’esperienza post-partum comune, che predisponesse una donna, già vulnerabile, a difficoltà di salute mentale (ad esempio disturbo ossessivo-compulsivo, DOC), allora l’allontanamento dal figlio potrebbe essere molto dannoso.
Alcuni studi (Brewin et al., 1996) suggeriscono che i pensieri intrusivi materni di danneggiamento assomigliano molto ai pensieri, immagini e impulsi indesiderati della maggior parte della popolazione generale.
Questo tipo di pensieri molto comuni hanno dimostrato la predisposizione allo sviluppo e/o all’aggravarsi del disturbo ossessivo compulsivo in individui vulnerabili. I pensieri intrusivi materni sembrano essere più frequenti in situazioni con alti livelli di stress ed in presenza di prolungati stati emotivi negativi (Brewin et al., 1996).
Non sorprende, quindi, che quando le nuove mamme sperimentano pensieri indesiderati, il contenuto dei pensieri è spesso collegato al bambino, proprio perché l’accudimento è una fonte di forte stress.
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo Post Partum ha implicazioni potenzialmente negative per la maternità, il funzionamento coniugale, lo sviluppo infantile e il sostegno sociale. Inoltre, lo stress e l’ansia in gravidanza sono associati a compromissione dello sviluppo fetale e infantile, sofferenza materna e esiti cognitivi e temperamentali negativi per il bambino (Matthey et al., 2016).
Rischio di sviluppare un DOC Post Partum
Ma può succedere a tutti?
Le ricerche epidemiologiche ci dicono che fra i fattori predisponenti l’esordio del Disturbo Ossessivo Compulsivo Post Partum troviamo:
- Esperienze associate con il parto pre o post termine, il taglio cesareo e la primiparità;
- Premorbosità del disturbo evitante e ossessivo-compulsivo di personalità;
- Donne con una storia psichiatrica precedente;
- Complicazioni ostetriche in gravidanza o legate al parto;
- Disturbi somatici.
Le ricerche scientifiche ci dicono anche che attraverso una diagnosi precoce è possibile strutturare un percorso terapeutico multidimensionale attraverso il lavoro di èquipe. Per concludere riteniamo di fondamentale importanza l’introduzione, durante la fase di preparazione al parto, di un intervento psicoeducativo volto alla conoscenza dell’esistenza del Disturbo Ossessivo Compulsivo Post Partum. Questo permetterebbe alle donne di poter normalizzare i pensieri che possono comparire dopo il parto.