Diversi studi dimostrano che le donne con disturbi alimentari, come anoressia nervosa e bulimia nervosa, dopo la gravidanza sperimentano più sintomi depressivi (40-60%) rispetto alla popolazione generale (5-13%).
Altri studi hanno rilevato che circa 1/3 delle donne soffrono di depressione post-partum, e che tra le donne che hanno sofferto di disturbi alimentari questa proporzione aumenta fino a 2/3.
Disturbi alimentari e depressione nelle madri: lo studio logitudinale
Lo studio condotto dalla University College London (UCL), pubblicato sul British Journal of Psychiatry, ha voluto indagare l’andamento e lo sviluppo dei sintomi depressivi nel lungo termine delle madri affette da disturbi alimentari, come anoressia nervosa e bulimia nervosa o entrambe.
Le diagnosi di disturbo alimentare erano self reported.
Nello specifico si è indagato come lasso temporale dalla 18 settimana di gravidanza fino ai 18 anni del bambino. Inoltre, i ricercatori hanno voluto indagare anche la percezione dell’immagine corporea durante la gravidanza in queste donne.
Lo studio ha utilizzato come campione i dati della Avon Longitudinal Study of Parents and Children (ALSPAC), dati appartenenti ad un campione di donne in gravidanza.
Le partecipanti allo studio erano 9276 donne, 126 (1,4%) riportavano una diagnosi di anoressia nervosa, 153 (1,6%) di bulimia nervosa e 60 (0,6%) sia anoressia nervosa che bulimia nervosa.
Disturbi alimentari e depressione nelle madri: il rischio è maggiore
I risultati mostrano come le donne con disturbi alimentari da tutta la vita riportassero un maggior numero di sintomi depressivi rispetto al campione di controllo, formato da donne senza una diagnosi di disturbo alimentare.
Nello studio si evidenzia una forte associazione tra l’immagine corporea e le preoccupazioni alimentari e anche un possibile sviluppo di sintomi depressivi nel futuro nelle donne in gravidanza. Nonostante un efficace trattamento del disturbo alimentare, i sintomi depressivi si possono comunque presentare in futuro.
Per concludere, questo grande studio longitudinale ha rilevato che le donne con diagnosi di disturbo alimentare, ad un certo punto della loro vita sviluppano sintomi depressivi nel periodo successivo alla gravidanza; in più questi sintomi possono persistere fino a 18 anni; inoltre le donne con preoccupazioni legate alla loro immagine corporea e all’alimentazione sono più a rischio di sviluppare sintomi depressivi nel corso della loro vita.
Lo studio presenta anche alcuni limiti, dal momento che la principale variabile utilizzata era quella legata alla misurazione autoriferita del disturbo alimentare.