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Mi ancoro, dunque mi oriento

Orientamento professionale: Edgar Schein suggerisce di inividuare dei punti fermi, le àncore, per indirizzare o sviluppare la propria identità professionale

Di Concetta Papapicco

Pubblicato il 13 Giu. 2019

Uno degli ambiti in cui è coinvolto uno psicologo delle risorse umane è l’ orientamento professionale. Si tratta di una fase estremamente delicata che coinvolge sia il lavoratore, che ha perso la sua “bussola”, sia lo psicologo che deve essere bravo nel non sostituirsi alla risorsa umana, la quale deve prendere decisioni, ma svolgere una funzione di facilitatore del processo.

 

L’ orientamento professionale è, infatti, il processo di educazione ed evoluzione della competenza di scelta e progettazione del Sé professionale, degli sviluppi futuri e di una maggiore conoscenza di sé (Sarchielli, 2003). Il termine “orientare”, infatti, deriva dal latino ‘oriens’ che significa ‘rinato’. Ma cosa rinasce con un processo di orientamento? Rinasce la comprensione che l’essere umano, in quanto lavoratore, ha dell’Io professionale.

Orientamento professionale: il contributo di Edgar Schein

Invero, un processo di orientamento che si pone l’obiettivo di aumentare la conoscenza dell’identità professionale, non può non tener conto di quel costrutto che Edgar Schein (1990; 1993; 2006; 2013) ha definito “àncore di carriera”. Le àncore di carriera sono l’insieme di valori, motivazioni profonde, competenze e relative scelte di carriera. Si tratta di una immagine che si sviluppa e, come una nave getta l’àncora in un porto sicuro, così la nostra àncora di carriera ci aiuta nel compiere scelte in base al nostro interesse. L’ àncora di carriera è, perciò, quell’elemento del proprio sé professionale che non è possibile mettere in discussione e che orienta le scelte che la persona fa nel proprio percorso di carriera.

In base alla definizione di tale costrutto, gli studi sulle àncore di carriera hanno permesso di creare una tassonomia di, inizialmente, cinque àncore, che sono:

  • l’àncora tecnico-funzionale, consente di essere molto propensi all’apprendimento e all’acquisizione di competenze, al fine di svolgere ed essere motivati da lavori sfidanti;
  • l’àncora manageriale, tipica di coloro che sono predisposti a ricoprire mansioni con responsabilità e potere decisionale;
  • l’àncora della creatività imprenditoriale, tipica di coloro che si impegnano in mansioni creative e con alto livello di inventiva;
  • l’àncora della sicurezza, tipica di coloro che, nel lavoro, ricercano stabilità permanente e mansioni ben definite e organizzate;
  • l’àncora dell’autonomia, tipica di coloro che amano dimostrare di essere competenti a modo proprio, al proprio ritmo e con propri standard di riferimento.

Orientamento professionale: le àncore per la propria carriera

A queste cinque àncore, ne sono state aggiunte altre, ovvero:

  • l’àncora dello stile di vita, tipica di coloro che hanno necessità di coordinare gli orari lavorativi agli impegni familiari;
  • l’àncora di sfida pura, tipiche di coloro che cercano autonomia lavorativa al fine di perseguire valori personali;
  • l’àncora di servizio/dedizione alla causa, tipica di coloro che traggono motivazione e soddisfazione professionale nel risolvere problemi complessi o superare ostacoli.

In un clima di flessibilità lavorativa, precariato e incertezze, conoscere la propria àncora di carriera vuol dire, da un lato comprendersi come un “Io che lavora”, dall’altro significa essere in possesso di un potente strumento di orientamento che consente di non dedicarsi ad una occupazione qualunque.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Domenici G. (2009), Manuale dell'orientamento e della didattica modulare, Bari, Laterza.
  • Grimaldi A., Quaglino G.P. (a cura di, 2005), Tra orientamento e autorientamento, tra formazione e autoformazione, Roma, Isfol Editore.
  • Sarchielli, G. (2003). Psicologia del lavoro. Bologna: Il mulino.
  • Schein, E. H. (2000). Culture d’impresa. Raffaello Cortina Editore, Milano.
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