expand_lessAPRI WIDGET

I giovani adulti con disturbi infiammatori potrebbero essere più sensibili ai disturbi d’ansia e depressivi

Secondo un recente studio il rischio di soffrire di ansia e depressione in pazienti con disturbi infiammatori cronici è maggiore in caso di esordio precoce.

Di Lorenzo Mattioni

Pubblicato il 09 Apr. 2019

Aggiornato il 15 Mag. 2019 09:24

Non sempre è chiaro se ansia e depressione siano una conseguenza allo stress psicologico dato dal vivere con disturbi infiammatori cronici oppure una reazione derivante da un’alterazione funzionale e/o strutturale del cervello. Alcuni ricercatori hanno cercato di rispondere a questo dubbio arrivando ad alcuni risultati molto interessanti.

 

Sentiamo parlare spesso della correlazione fra disturbi infiammatori cronici e disturbi mentali, ma le evidenze in merito a questa associazione sono ancora inconsistenti. Il dubbio che accomuna i ricercatori è se disturbi mentali, quali in particolare disturbi dansia o depressione, possano essere una conseguenza allo stress psicologico dato dal vivere con un’infiammazione cronica, piuttosto che una reazione derivante da un’alterazione funzionale e/o strutturale del cervello.

In letteratura vi sono vari esempi di come una disregolazione della risposta infiammatoria si traduca in un cambiamento a livello neuroendocrino, legato a disturbi psichiatrici. Alexandru Dregan e colleghi (2019) hanno contribuito a rispondere a questa annosa questione analizzando come ansia e depressione si manifestino, nell’ambito di sette diversi disturbi infiammatori (artrite reumatoide, psoriasi, spondilite anchilosante, colite ulcerosa, morbo di Crohn, vasculite sistematica e lupus eritematoso sistemico), in un ampio campione di persone 538,707 fra pazienti e controlli.

Risultati dello studio e prospettive future

I risultati mostrano un aumento generale del rischio di soffrire di ansia e depressione del 16% nei pazienti che soffrono di disturbi infiammatori cronici rispetto ai controlli ma, quando l’onset del disturbo infiammatorio è collocabile prima dei 40 anni, il tasso di comorbilità sale al 71%. Vi sarebbe quindi una stretta relazione fra l’età in cui si è contratta l’infezione e l’incidenza di ansia e depressione.

Questi risultati, benché non dimostrino definitivamente una relazione causale fra queste due classi di disturbi, suggeriscono sicuramente la necessità di porre un’attenzione particolare a queste categorie diagnostiche. L’incidenza maggiore è stata osservata nei casi più gravi di psoriasi, seguiti dal morbo di Crohn e poi dalla spondilite anchilosante.

Questa ricerca potrebbe dunque porre le basi per l’inserimento di nuovi approcci preventivi e terapeutici mirati a quei pazienti che, in particolare, abbiano avuto una storia di malattie infettive con insorgenza precoce, ponendo l’accento ancora una volta sull’importanza di una presa in carico multidisciplinare del paziente.

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Trattamento del dolore cronico con la CBT quando il corpo incontra la mente (razionale)
Trattamento del dolore cronico con la CBT: quando il corpo incontra la mente (razionale)

Aspetti cognitivi ed emotivi sono coinvolti nel dolore, la CBT risulta pertanto l'orientamento terapeutico più efficace nel trattamento del dolore cronico

ARTICOLI CORRELATI
La pelle parla, ma non è sempre semplice capirla: la psoriasi

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica che coinvolge la pelle e può avere un notevole impatto sulla salute fisica e mentale

Psicoterapia con l’emisfero destro di (2022) di A. N. Schore - Recensione
Psicoterapia con l’emisfero destro (2022) di Allan N. Schore – Recensione

"Psicoterapia con l’emisfero destro" invita a vedere come ciascuno di noi sia abitato da distretti cerebrali e somatici da scoprire e conoscere in terapia

WordPress Ads
cancel