Un nuovo studio evidenzia come le avversità incontrate durante la vita e l’esperienza di eventi traumatici possono dar luogo – insieme a quote di disagio psicologico – a un incremento di processi neurali durante l’esperienza dell’evento traumatico.
Di quali processi neurali si tratta dunque?
In particolare l’aumento di processi neurali è stato riscontrato nelle regioni cerebrali responsabili delle emozioni e delle funzioni mnemoniche. Il ricordo intrusivo e involontario di episodi traumatici è, infatti, uno dei sintomi cruciali del Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD). I risultati del presente studio potrebbero essere di ausilio alla spiegazione del perché, alcune persone, sono più suscettibili agli effetti delle esperienze traumatiche rispetto ad altri individui più resilienti.
PTSD e flshback: lo studio effettuato
Comprendere perché qualcuno incorre in memorie intrusive di un evento traumatico e qualcun altro no, è uno step fondamentale per la prevenzione e il trattamento del PTSD. A causa della natura del trauma nella vita reale, che comprende diversissime tipologie di avversità, è impossibile esaminare esattamente quali processi neurali, durante gli eventi naturali, contribuiscono all’esordio del PTSD.
I ricercatori dell’università di Salzburg, in Austria, hanno condotto il primo studio su due dei più conosciuti fattori di rischio per il PTSD utilizzando l’fMRI per misurare le funzioni cerebrali durante un trauma sperimentale. Dopo aver guardato film inquietanti su gravi violenze interpersonali, i partecipanti dello studio hanno riportato di aver spesso sperimentato flashback in relazione ai film e, ancor di più, quanto disturbanti fossero quei ricordi intrusivi. Questo procedimento ha permesso ai ricercatori di osservare le modalità con cui il cervello affronta gli eventi emotivamente intensi e traumatici.
PTSD e flashback: i network attivi nel trauma
Conseguentemente, è stato riscontrato che: l’incremento dell’attività cerebrale proprio nello specifico network neurale implicato nella regolazione emotiva e nella codifica e nel consolidamento di ricordi predice i ricordi stressanti relativi all’evento traumatico. Tuttavia, questo risultato è riferibile solo nel caso di individui che hanno subito diversi episodi traumatici durante la vita, come incidenti, aggressioni, abusi fisici e sessuali o disastri naturali.
Questo ci suggerisce che l’attivazione dei processi neurali emotivi e mnemonici insieme alle pregresse esperienze traumatiche nella vita sono da considerare come fattori di rischio per il PTSD. Tuttavia, questo è il primo studio che indaga gli effetti individuali di ogni singolo fattore sopracitato e di come questi interagiscono nel produrre un effetto sinergico. L’obiettivo del presente studio è stato, quindi, quello di individuare i network cerebrali specifici che potrebbero essere sensibili ai ripetuti “colpi” subiti dagli individui e che, una volta riattivati, potrebbero portare ad un esordio di sintomi del PTSD come i flashback.