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Manuale clinico di mindfulness (2017) di F. Didonna: un sunto perfetto dello stato attuale della pratica e delle sue applicazioni cliniche – Recensione del libro

Il Manuale clinico di mindfulness rappresenta un valido aiuto per il clinico che necessita di comprendere ed approfondire modelli mindfulness based

Di Nicola Galetta

Pubblicato il 22 Feb. 2019

Aggiornato il 07 Mar. 2019 12:17

Alla stesura del Manuale clinico di mindfulness hanno dato il loro prezioso contribuito nomi di spicco del panorama scientifico internazionale, donando al testo un’impronta manualistica che i clinici non potranno far altro che apprezzare.

 

La mindfulness nella sua forma più aderente all’insegnamento di Jon Kabat-Zinn costituisce la più grande innovazione nelle pratiche psicologiche e mediche degli ultimi 40 anni. Oggi questo termine è entrato cosi tanto nel contesto socio culturale nel quale viviamo da essere adottato per descrivere tecniche e pratiche lontane da quelle a cui originariamente il termine si riferiva.

Il Manuale clinico di mindfulness di Fabrizio Didonna (alla sua ultima ristampa nel 2017) restituisce in maniera eccellente valore e significato al termine e alla pratica. Non è un caso che la prefazione del testo sia stata fatta proprio da Jon kabat Zinn in persona, il pioniere degli interventi mindfulness based.

Cosa significa Mindfulness?

Il termine mindfulness sostanzialmente si riferisce allo stato di presenza e consapevolezza che la pratica meditativa promette di sviluppare in chi la coltiva. Questo stato ha enormi implicazioni sul concetto di salute psico-fisica tali che negli ultimi decenni le pubblicazioni di ricerche scientifiche a riguardo sono aumentate in maniera esponenziale.

Il Manuale clinico di mindfulness costituisce un sunto perfetto dello stato attuale di questa pratica e delle sue applicazioni cliniche. Parlo di pratica poiché la mindfulness è una tecnica di meditazione che diversi modelli terapeutici hanno integrato, in particolar modo il mondo della terapia cognitivo-comportamentale. La lente attraverso la quale il testo affronta le varie tematiche è quella appunto delle scienze cognitive.

Struttura e contenuti del Manuale clinico di mindfulness

Alla stesura dell’opera hanno dato il loro prezioso contribuito nomi di spicco del panorama scientifico internazionale, donando al testo un’impronta manualistica che i clinici non potranno far altro che apprezzare.

Il Manuale clinico di mindfulness è suddiviso in quattro parti principali, la prima parte: “Teoria concettualizzazione e fenomenologia” affronta a mio parere un aspetto fondamentale e di enorme importanza, definire a cosa si fa realmente riferimento quando parliamo di mindfulness. Tutta la prima sezione del libro traccia una cornice storico, culturale, epistemologica, filosofica e scientifica dello stato dell’arte della mindfulness. Vengono in particolar modo discusse le origini della tecnica e le implicazioni terapeutiche, fenomenologiche e neurobiologiche che ad essa si accompagnano.

Nella seconda parte del libro, “Applicazioni cliniche: aspetti generali, rationali e fenomenologia”, si discutono le relazioni e le applicazioni specifiche della mindfulness alla psicoterapia. Il lettore comprenderà come concetti provenienti dal contesto culturale in cui la pratica meditativa si è sviluppata vengono applicati alla psicoterapia occidentale. Sono approfonditi concetti come l’accettazione e la compassione che sono tra gli elementi terapeutici più importanti legati alla tecnica. In conclusione l’attenzione viene posta su come è possibile operazionalizzare i concetti della mindfulness per renderli osservabili e misurabili e dare valore scientifico al processo, sostenendo così tutti gli interventi basati su essa.

La terza parte: “interventi basati sulla mindfulness per disturbi specifici”, è quella che il clinico di qualsiasi orientamento troverà non solo interessante ma estremamente utile, poiché essenzialmente costituisce una road map molto esaustiva dei diversi interventi mindfulness based sviluppati per specifici disturbi. L’aspetto interessante sta nel fatto che viene affrontata anche la modalità in cui specifiche caratteristiche della tecnica hanno un impatto terapeutico sullo specifico disturbo. Tutti gli interventi che in questa sessione del Manuale clinico di mindfulness vengono presentati sono supportati da una perfetta integrazione tra il linguaggio appartenente alle scienze cognitive ed quello più squisitamente legato alle pratiche meditative, offrendo cosi al lettore una visone d’insieme chiara ed esaustiva.

Nella quarta ed ultima parte: “Interventi basati sulla mindfulness per popolazioni e setting particolari”, vengono discusse e illustrate modalità di approccio differenti dei vari protocolli in contesti differenti dall’ambito prettamente clinico. In questa sezione l’enfasi è posta sulle applicazione della mindfulness in contesti come le case di riposo, le scuole gli ospedali, e i targhet ad essi associati quindi anziani, bambini e ricoverati. Vengono prese in esame le modalità, le difficoltà e le differenze con cui i vari protocolli vengono applicati a queste particolari fasce della popolazione.

Il manuale si conclude con due appendici, la prima dedicata ad accorgimenti tecnici finalizzati a dare le basi per sperimentare la pratica anche da soli. La seconda propone un elenco di centri italiani nei quali è possibile praticare e formarsi con questa tecnica.

In conclusione

Il Manuale clinico di mindfulness rappresenta un valido aiuto per il clinico che necessita di comprendere ed approfondire modelli mindfulness based. Tutto il manuale consentirà di accrescere in maniera profonda e dettagliata le proprie competenze riguardo alla terza ondata della terapia cognitiva.

Credo che un testo come questo debba essere preso in considerazione dai clinici e dagli studenti di psicologia e medicina, al di là della formazione di provenienza. La mindfulness rappresenta una modello di lavoro trasversale che può arricchire la persona del clinico in primis, la sua efficacia come terapeuta e la visone di quello che è lo stato di benessere ed equilibrio psico-fisico.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Didonna, F. (2017). Manuale clinico di Mindfulness (7. ed.). Franco Angeli Editore
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