Un recente studio ha indagato il fenomeno del jet-lag sociale osservando come cambia l’uso che facciamo di Twitter in base a cambiamenti momentanei delle nostre condizioni di vita.
Nonostante più o meno tutti noi siamo familiari con il concetto (e talvolta i sintomi) del “jet-lag”, probabilmente non tutti sono a conoscenza dell’esistenza del “jet-lag sociale”. Leypunskiy e colleghi in un recentissimo articolo pubblicato da Current Biology (Leypunskiy et al., 2018) definiscono il jet-lag sociale come la sindrome dovuta alla mancata coincidenza del nostro orologio biologico con la nostra routine giornaliera: basti pensare a quando andiamo a dormire molto tardi la sera e, per un qualsiasi motivo, siamo costretti a risvegliarci presto al mattino.
L’essere soggetti a questo tipo di jet-lag causa svariati problemi di salute. Ad esempio è stata trovata una correlazione tra la presenza di tale sindrome e l’obesità (Parson et al., 2015). Un altro studio (Roenneberg & Merrow, 2016) lega il disturbo a comportamenti rischiosi per la salute come il consumo smoderato di caffeina o di tabacco.
Lo studio
Quello che Leypunskiy e collaboratori hanno cercato di fare è stato di utilizzare i social media (Twitter in particolare) per monitorare ed identificare le persone che possono essere affette da jet-lag sociale. Gli autori pertanto hanno raccolto dati su persone considerate utilizzatori di Twitter, raggiungendo un campione di circa 240 000 soggetti sperimentali. Dopodiché hanno monitorato come l’attività (tempo ed orario di utilizzo) di tali utenti cambiava al cambiare delle stagioni e della posizione geografica. Tramite tali dati sono riusciti ad individuare due tipi di influenze diverse sull’attività degli utenti di Twitter:
- Cambiamenti nelle ore di luce solare (no jet-lag sociale);
- Cambiamenti legati al calendario della routine quotidiana sociale e non degli utenti (jet-lag sociale).
Gli autori hanno riscontrato che i momenti di bassa attività su Twitter coincidevano con le ore notturne di sonno, ma che tali momenti si spostavano in ore più tarde nei week-end rispetto ai giorni lavorativi. Questo spostamento è stato il primo segnale riscontrato di jet-lag socialmente indotto riscontrato dai ricercatori.
Inoltre Leypunskiy e gli altri autori hanno riscontrato che i cambiamenti nell’attività degli utenti di Twitter sullo stesso social network seguiva dei pattern ben precisi: quelli del calendario “sociale”, ovvero quello degli impegni lavorativi degli utenti. I ricercatori hanno trovato che, indipendentemente dal numero di ore di luce mensili, gli utenti utilizzavano Twitter più o meno sempre allo stesso orario, e pertanto il picco massimo di jet-lag sociale è stato riscontrato in Febbraio (mese nel quale le ore di luce sono poche) e quello minimo in Giugno e Luglio (mesi con molte ore di luce).
Conclusioni finali
Come già affermato in precedenza, la mancata coincidenza del nostro orologio biologico, che ci imporrebbe di dormire di più nei mesi con meno ore di luce, con la nostra routine quotidiana porta a numerosi problemi di salute.
Grazie a questo studio pertanto è possibile identificare e profilare le persone che possono soffrire di jet-lag sociale. In studi futuri potrebbe essere studiato un modo di utilizzare queste informazioni per riuscire a prevenire il jet-lag sociale ed i problemi che ne conseguono.