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Identikit dello studente autoregolato: l’apprendimento tra emozione, motivazione e metacognizione

Alcuni bambini, più di altri, si dimostrano capaci di un elevato livello di adattamento alla scuola e un genuino interesse per l'apprendimento.

Di Giovanni Belmonte

Pubblicato il 15 Gen. 2019

Lo studente “autoregolato” partecipa attivamente ai processi di apprendimento, mostrando un coinvolgimento non solo da un punto di vista motivazionale ma anche emozionale e metacognitivo.

 

Andare a scuola rappresenta una tra le attività più importanti nella vita dei bambini. Richiede loro di impiegare tempo, risorse ed energie, e allo stesso tempo di sperimentare le proprie abilità e di mettersi alla prova. Proprio per questo motivo, anche i genitori pongono molta attenzione nel monitorare l’andamento della vita scolastica dei propri figli.

Nell’osservare come si comportano i diversi bambini a scuola, appare chiaro come alcuni bambini, più di altri, mostrano un elevato livello di adattamento alla scuola e un genuino interesse per lo studio.

Autoregolazione e abilità scolastiche

Lo studente “autoregolato” partecipa attivamente ai processi di apprendimento, mostrando un coinvolgimento non solo da un punto di vista motivazionale ma anche emozionale e metacognitivo. Questi studenti dirigono i propri sforzi per acquisire conoscenze e abilità in modo autonomo, utilizzando strategie specifiche per raggiungere obiettivi di miglioramento. In particolare, le capacità di autoregolazione dell’ apprendimento sono predittive dei risultati scolastici degli studenti, in misura superiore al 90%.

La ricerca

A tal proposito, una nuova ricerca, svolta da University of Texas e pubblicata su Journal of Personality and Social Psychology, ha indagato quali caratteristiche dell’autoregolazione dell’ apprendimento siano associate a migliori risultati in particolare nelle abilità di lettura e matematica. L’autoregolazione dell’ apprendimento è tuttavia un costrutto molto ampio, che comprende sia capacità intellettuali sia caratteristiche di personalità.

I ricercatori, al fine di comprendere le abilità e le caratteristiche sottostanti all’autoregolazione dell’ apprendimento, hanno preso in esame un campione costituito da più di 1.000 gemelli, di età compresa tra 8 e 14 anni. In questo modo è stato possibile isolare e valutare l’impatto di fattori genetici e ambientali, riguardo all’associazione tra autoregolazione dell’ apprendimento e abilità accademiche.

I risultati

I ricercatori hanno evidenziato l’esistenza di un legame significativo tra il funzionamento esecutivo, che comprende la capacità di pianificare, organizzare e completare i compiti, e la competenza nella lettura e nella matematica. Questo collegamento è stato in gran parte spiegato da fattori genetici.

Dalla ricerca è emerso anche che i bambini che mostravano un elevato funzionamento esecutivo presentavano anche tratti di personalità connessi all’apertura, come curiosità intellettuale e sicurezza. Questi collegamenti sono stati attribuiti a fattori genetici condivisi (60%) e fattori ambientali (40%). 
Tuttavia, tali associazioni non sono state rilevate per le caratteristiche di personalità che descrivono quanto sia coscienzioso e diligente un bambino.

Tucker-Drob, tra gli autori dello studio, ha affermato:

Questo indica che alcuni dei fattori genetici che predispongono i bambini a fare bene a scuola, sono quelli che predispongono i bambini ad essere più aperti a nuove sfide, creativi, intellettualmente curiosi e sicuri delle proprie capacità accademiche.

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