L’ ipnosi non è sempre stata una pratica psicologica riconosciuta, ma, come sostengono gli autori dell’interessante manuale L’ ipnosi in pratica, ha impiegato molto tempo per uscire dal misticismo che da sempre l’ha attorniata.
Uno dei principali motivi per cui l’ ipnosi ha avuto grandi difficoltà ad essere riconosciuta come pratica psicologica, è dipeso in particolare dall’ osteggiamento che le pose Freud, sostenendo che l’ ipnosi potesse produrre soltanto risultati di natura transitoria e che i suggerimenti dati ai pazienti in stato di trance andassero a sovrapporre i veri conflitti degli stessi. In realtà si è supposto che Freud abbia abbandonato tale pratica in quanto non capace di usarla, dal momento che un cancro alla mandibola gli rendeva difficile quella chiarezza di parola necessaria per l’induzione in ipnosi (Hambleton, 2005).
Ipnosi in pratica.. di cosa si tratta
L’American Psychological Association (APA) Division Of Psychological Hypnosis definisce l’ ipnosi come una procedura durante la quale si suggeriscono cambiamenti in sensazioni, percezioni, pensieri, sentimenti e, di conseguenza, concepisce l’ ipnosi come uno stato diverso di coscienza; infatti, in linea con questa definizione alcuni autori ritengono che non esista uno stato ipnotico ma, piuttosto, un non stato (Barber, 1969).
In questo caso, l’ ipnosi è ritenuta come una condizione di suscettibilità alle suggestioni, le quali funzionano tanto nello stato di veglia quanto nello stato ipnotico: sono tanto potenti quanto l’individuo sotto ipnosi riuscirà a rispondere a questa esperienza (Barber, 1978).
C’è da dire che, sul punto suddetto, il libro L’ ipnosi in pratica non fornisce un approccio teorico unilaterale, in quanto Petruccelli, Grimaldo e Rabuffi passano dal descrivere il processo ipnotico all’interno di una cornice neuropsicologica, come stato fisiologico/attentivo dettagliato (cap 2), al descriverla all’interno di una cornice psicodinamica, come una sorta di ponte di accesso all’inconscio (cap.8), definendo la mente in forma dualistica (conscio vs inconscio) .
In realtà, questo dualismo teorico non è un elemento dissonante del libro ma alla base della complessa storia dell’ ipnosi e delle svariate tecniche percettive sensoriali e immaginative che essa comporta.
L’ ipnotismo non ha avuto un processo evolutivo lineare bensì un susseguirsi di momenti di disinteresse, oblio, rifiuto sia delle tecniche che dei fenomeni inconsci ed è per questo che la sua storia appare come una continua riscoperta che ha permesso un miglior adattamento ai mutamenti storico-culturali determinando dei cambiamenti nelle tecniche e nel linguaggio ipnotico.
Occorre tener presente che l’ipnosi è l’unica esperienza simile a quelle che facciamo in molte occasioni della vita: Erikson, forse il più grande ipnotista di tutti i tempi, sosteneva, infatti, che tutto fosse ipnosi: come tutte le esperienze umane, anche l’ ipnosi è dunque caratterizzata da discontinuità nel fluire dell’esperienza ed é dipendente dalla soggettività.
Gli esseri umani non sono tutti ipnotizzabili allo stesso modo e per gli stessi scopi; quindi prima di iniziare una pratica ipnotica è molto importante una valutazione della suscettibilità all’ ipnosi.
Ipnosi in pratica: utlità del libro
Perché comprare il libro L’ ipnosi in pratica allora?
Per prima cosa perchè Petruccelli, Grimaldo e Rabuffi mantengono le promesse: è chiaro, semplice e pratico, di 10 capitoli solo quattro sono a carattere teorico, ma sono scritti in maniera semplice, sono i più brevi e contengono informazioni utili ed essenziali. I restanti capitoli, quelli pratici, accompagnano il lettore alla pratica ipnotica, descrivendo chiaramente le istruzioni adatte per praticarla.
Consigli pratici da chi vi scrive in questo momento che, oltre ad aver letto il libro L’ ipnosi in pratica ha praticato per diversi anni l’ ipnosi sperimentale e l’ induzione ipnotica per uno studio sul dolore cronico, sono: leggere molto bene questo libro prima di praticare queste tecniche, provare con amici e parenti a metterle in atto e solo quando vi sentirete a vostro agio con la pratica, potrete selezionare per quale caso è utile praticare l’ ipnosi solo dopo averne richiesto il consenso informato.
Questi consigli sono riportati anche nel Cap.10 di questo prezioso libro, ed è utile seguirli sopratutto per chi non ha mai partecipato a corsi di ipnosi o non ha mai praticato su pazienti forme di rilassamento progressivo.