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Stress sociale: cambiamenti nei batteri intestinali

E' stato dimostrato come l'esposizione allo stress psicologico sotto forma di conflitto sociale possa alterare la flora intestinale.

Di Guest

Pubblicato il 03 Apr. 2018

Secondo un nuovo studio della Georgia State University, l’esposizione allo stress psicologico sotto forma di conflitto sociale, è sufficiente ad alterare la flora batterica nelle cavie da laboratorio, composte da criceti siriani.

Lucia Marangia

 

È stato a lungo detto che gli umani hanno “sentimenti viscerali” , ma non è noto come l’intestino possa comunicare quei “sentimenti” al cervello. È stato dimostrato che il microbiota intestinale, la complessa comunità di microrganismi che vivono nei tratti digestivi dell’uomo e di altri animali, può inviare segnali al cervello e viceversa.

Inoltre, dati recenti hanno evidenziato che lo stress è in grado di alterare il microbiota intestinale. Per quanto riguarda gli esseri umani lo stress più comune è quello relativo alle relazioni socialistress che può innescare o peggiorare alcune forme di malattia mentale come l’ansia e la depressione.

I ricercatori hanno esaminato se, un lieve stress sociale generato da una situazione di conflitto  possa alterare il microbiota intestinale nei criceti; e se, in tal caso, questa risposta sia diversa negli animali che “vincono” rispetto a quelli che “perdono”.

I criceti sono ideali per studiare lo stress sociale perché formano rapidamente gerarchie di dominanza. In questo studio, coppie di maschi adulti sono stati messi insieme e hanno iniziato rapidamente a competere, fino a che non si è avuto un animale dominante (vincitore) ed uno subordinato (perdente). I loro microbi intestinali sono stati campionati prima e dopo il primo incontro e dopo nove interazioni.
Il campionamento è stato eseguito anche in un gruppo di controllo di criceti che, non essendo mai stati messi in condizioni competitive, non hanno subito stress sociale.

I risultati, pubblicati nella rivista Behavioral Brain Research, ci dicono che anche una singola esposizione allo stress sociale causa un cambiamento nel microbiota intestinale, cambiamento simile a quello che si sarebbe potuto osservare in seguito ad altri eventi stressanti (fisici) molto più gravi.
Inoltre  questo cambiamento diventa più evidente dopo esposizioni ripetute a stress sociale.

I ricercatori, partendo dal presupposto che i “perdenti” sono soggetti ad un rilascio più marcato dell’ormone dello stress, hanno inizialmente ipotizzato che i cambiamenti del microbiota sarebbero stati più evidenti proprio tra chi aveva subito una sconfitta.
Inoltre, i dati hanno evidenziato che lo stress sociale indipendentemente dal fatto di vincere o perdere, ha comunque modificato il microbiota dei contendenti.

Una scoperta intrigante è invece arrivata dall’analisi dei campioni presi prima che gli animali fossero posti in contesti competitivi.
Questi risultati suggeriscono la presenza di una comunicazione bidirezionale tra il cervello e l’intestino che non a caso, sempre più spesso, viene indicato come il “secondo cervello”.
Da un lato c’è lo stress che ha un impatto sul microbiota, e dall’altro la tipologia di batteri intestinali che sembra in qualche modo avere influenza sulle modalità con le quali l’organismo risponde allo stress.

Questo studio offre l’evidenza che il microbiota intestinale può regolare il comportamento sociale.

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