Il fenomeno delle molestie sessuali sul luogo di lavoro è diventato un problema pervasivo e cronico che causa danni psicologici nelle vittime. Le ricerche sul tema hanno indagato le cause delle molestie sul posto di lavoro e hanno individuato delle strategie per prevenirle o ridurle.
Tra i limiti delle ricerche sulle molestie sessuali sul luogo di lavoro, però, si riscontra la mancata identificazione delle caratteristiche dei molestatori, rendendo difficile il lavoro di prevenzione.
La letteratura evidenzia che le molestie sessuali si rivolgono principalmente alle donne, da parte non solo di chi ha un ruolo lavorativo superiore a loro, ma anche da colleghi, subordinati e clienti.
Un articolo scientifico pubblicato recentemente da Quick e McFadyen (2017) su Journal of Occupational Health Psychology ha analizzato gli studi sulle molestie sessuali condotti negli anni, tentando di individuare aspetti significativi tralasciati dalle indagini. Inoltre, ha considerato fattori contestuali e organizzativi che potrebbero influenzare la probabilità che le molestie si verifichino.
Dai dati emerge che le donne vittime di molestie sessuali sul luogo di lavoro manifestano diverse conseguenze negative: ansia, depressione, disturbi alimentari, stress post-traumatico, abuso di droghe e alcol. Inoltre, nonostante le donne abbiano maggiori probabilità di riportare molestie sessuali, gli studi indicano che anche gli uomini non sono immuni. In particolare, gli uomini nell’esercito hanno una probabilità 10 volte maggiore di subire molestie sessuali rispetto agli uomini civili, anche se l’81% dei molestati non lo denuncia.
Molestie sessuali sul luogo di lavoro: il ruolo dell’organizzazione e dei giochi di potere
Dalla rassegna di ricerche si evince che il fattore predittivo più forte di molestie sessuali sul posto di lavoro è il clima organizzativo e le relative dinamiche di potere. Si tratta, per esempio, di contesti in cui gli uomini sono più numerosi delle donne o i supervisori sono prevalentemente di sesso maschile.
L’analisi del fenomeno ha evidenziato la necessità di un’azione su più fronti per combattere il problema. Il primo passo da compiere è sicuramente l’adozione di politiche proattive che proibiscano le molestie sessuali, sensibilizzando i dipendenti e stabilendo procedure di segnalazione del problema.
A fronte di ciò, si può concludere che negli anni ci sono stati progressi su alcuni fronti ma non su altri e che il problema si è trasformato, diventando più complicato per una serie di motivi. Per quanto riguarda gli sviluppi futuri, dunque, è necessario sapere di più su molestatori, sugli aggressori, sugli abusi e sul ruolo delle dinamiche di potere nel determinare il problema. In questo modo sarebbe possibile sensibilizzare dipendenti e manager per attuare strategie di prevenzione adeguate.