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Il Linguaggio dei bambini: il timbro universale delle mamme

E' stato dimostrato che il linguaggio che le mamme utilizzano con i loro bambini ha un timbro universale ed è uguale in tutte le lingue.

Di Lucia Marangia

Pubblicato il 24 Ott. 2017

Aggiornato il 26 Giu. 2019 11:18

Nel rivolgersi ai figli piccoli le mamme non modificano solo il ritmo e l’intonazione della voce, ma anche il timbro. Una ricerca ha scoperto che questa alterazione timbrica è universale, ossia identica per tutte le lingue.

 

Il “linguaggio dei bambini” delle mamme

Quando parlano con i neonati i genitori, senza volerlo, utilizzano un “Linguaggio dei Bambini” in un’unica forma includendo contorni esagerati e formulando frasi corte e ripetitive, qualunque sia il paese in cui vivono o la lingua che usano. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori della Princeton University.

Precedenti ricerche avevano già dimostrato che parlando con i figli piccoli le madri modificano il loro modo di esprimersi adottando il cosiddetto baby talk che, esagerando gli accenti e il ritmo del parlato per renderlo più musicale, ha un ruolo importante per l’apprendimento della lingua. Questa tipologia di linguaggio stimola il coinvolgimento emotivo del piccolo ed evidenzia la struttura del linguaggio, aiutando i bambini a codificare sillabe e frasi.
Finora però non era stata condotta un’approfondita ricerca sul timbro della voce.

Il linguaggio delle madri con i bambini è universale

Piazza e i suoi colleghi, nel loro laboratorio infantile di Princeton, si sono interessati al modo attraverso il quale i bambini rilevano la struttura delle voci che ascoltano attorno a loro durante la fase di apprendimento.

Nel nuovo studio, attraverso l’utilizzo di risorse di intelligenza artificiale, hanno messo a punto un algoritmo di riconoscimento vocale e apprendimento automatico che hanno applicato sulle voci di 12 madri di lingua inglese mentre giocavano con i loro bambini, di età compresa tra i 7 e i 12 mesi e quando parlavano con altri adulti.

L’algoritmo è stato in grado di stabilire correttamente quando le donne usavano il timbro da neonato e quando invece quello da adulto.
La domanda successiva è stata quella di scoprire se queste differenze si sarebbero riscontrate su madri che parlano una lingua differente dal primo campione analizzato.

I ricercatori hanno esteso l’analisi su un altro campione composto da 12 madri di lingue diverse (spagnole, russe, polacche, tedesche, francesi, ungare, mandarine e cantonesi); per verificare se l’algoritmo fosse in grado di distinguere fra i due tipi di parlata.

Il risultato della ricerca è stato il medesimo. La macchina apprende algoritmi che sono stati appresi dal primo campione di madri inglesi, e che sono stati riutilizzati anche sul campione misto e il risultato sarebbe stato il medesimo a test invertiti.

Questo significa, ha concluso Elise Piazza, “che questi cambiamenti nel timbro rappresentano una forma universale di comunicazione con i neonati“.
In ultima, i ricercatori affermano che con alta probabilità i risultati ottenuti dai test condotti sulle madri avrebbero avuto gli stessi risultati se le ricerche fossero state condotte sui padri.

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