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I Disturbi d’ansia pediatrici: efficaci SSRI e terapia cognitivo-comportamentale

Da una metanalisi risulta che gli SSRI e la terapia cognitivo comportamentale sono i più efficaci nel trattamento dei disturbi d'ansia in età pediatrica.

Di Daniele Mastromo

Pubblicato il 11 Ott. 2017

Aggiornato il 03 Lug. 2019 12:17

I disturbi d’ansia sono tra le più frequenti condizioni che si sviluppano in età pediatrica, infatti interessano circa il 32% dei giovani prima dell’età adulta e sono associati a un peggioramento del funzionamento di questi individui e questi disturbi possono persistere nell’età adulta e aggravarsi (1, 2).

 

I disturbi d’ansia in età pediatrica: l’efficacia dei farmaci e della terapia cognitivo comportamentale

Da una metanalisi pubblicata su Jama Pediatrics (3) emerge che gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) non solo sono trattamenti efficaci (da soli o in combinazione) nella riduzione dei sintomi di ansia nei bambini, ma sono anche ben tollerati e associati a eventi avversi per lo più non gravi. Mentre minori sono le evidenze di efficacia per gli inibitori della ricaptazione di serotonina e noradrenalina (SNRI).

Il primo autore della revisione Zhen Wang, del Mayo Clinic Evidence-Based Practice Center, di Rochester (USA), assieme ai colleghi ha selezionato 115 studi per un totale di 7.719 pazienti di età media 9 anni dei quali il 55% di sesso femminile. Gli autori scrivono che “Rispetto al placebo, gli SSRI hanno migliorato in modo significativo sia i sintomi di ansia sia il tasso di remissione, mentre gli SNRI hanno significativamente ridotto i disturbi d’ ansia primaria riferiti dal medico”, e sottolineano, viceversa, la scarsa efficacia di triciclici e benzodiazepine. Anche la terapia cognitivo-comportamentale ha migliorato i sintomi di ansia primaria e i tassi di risposta e remissione rispetto all’attesa o a nessun trattamento, ottenendo inoltre un effetto maggiore se associata alla sertralina (SSRI) rispetto a quest’ultima da sola.

E nell’editoriale di accompagnamento (4) Joan Rosenbaum Asarnow, del Dipartimento di psichiatria e scienze comportamentali dell’Università della California, Los Angeles (USA), scrive:

Questa metanalisi dimostra che per i disturbi d’ansia in età pediatrica ci sono trattamenti che funzionano, ma servono studi futuri per chiarire meglio come risolvere questa malattia frequente e capace di compromettere in modo significativo la qualità di vita dei pazienti. La nostra speranza è che nella prossima revisione sia possibile individuare non solo trattamenti ancora più efficaci e duraturi, ma anche nuove strategie mirate a integrarli nella pratica quotidiana, così da poter ulteriormente migliorare la salute mentale dei nostri figli”.

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