
I disturbi d’ansia sono tra le più frequenti condizioni che si sviluppano in età pediatrica, infatti interessano circa il 32% dei giovani prima dell’età adulta e sono associati a un peggioramento del funzionamento di questi individui e questi disturbi possono persistere nell’età adulta e aggravarsi (1, 2).
I disturbi d’ansia in età pediatrica: l’efficacia dei farmaci e della terapia cognitivo comportamentale
Messaggio pubblicitario Da una metanalisi pubblicata su Jama Pediatrics (3) emerge che gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) non solo sono trattamenti efficaci (da soli o in combinazione) nella riduzione dei sintomi di ansia nei bambini, ma sono anche ben tollerati e associati a eventi avversi per lo più non gravi. Mentre minori sono le evidenze di efficacia per gli inibitori della ricaptazione di serotonina e noradrenalina (SNRI).
Il primo autore della revisione Zhen Wang, del Mayo Clinic Evidence-Based Practice Center, di Rochester (USA), assieme ai colleghi ha selezionato 115 studi per un totale di 7.719 pazienti di età media 9 anni dei quali il 55% di sesso femminile. Gli autori scrivono che “Rispetto al placebo, gli SSRI hanno migliorato in modo significativo sia i sintomi di ansia sia il tasso di remissione, mentre gli SNRI hanno significativamente ridotto i disturbi d’ ansia primaria riferiti dal medico”, e sottolineano, viceversa, la scarsa efficacia di triciclici e benzodiazepine. Anche la terapia cognitivo-comportamentale ha migliorato i sintomi di ansia primaria e i tassi di risposta e remissione rispetto all’attesa o a nessun trattamento, ottenendo inoltre un effetto maggiore se associata alla sertralina (SSRI) rispetto a quest’ultima da sola.
Messaggio pubblicitario E nell’editoriale di accompagnamento (4) Joan Rosenbaum Asarnow, del Dipartimento di psichiatria e scienze comportamentali dell’Università della California, Los Angeles (USA), scrive:
“Questa metanalisi dimostra che per i disturbi d’ansia in età pediatrica ci sono trattamenti che funzionano, ma servono studi futuri per chiarire meglio come risolvere questa malattia frequente e capace di compromettere in modo significativo la qualità di vita dei pazienti. La nostra speranza è che nella prossima revisione sia possibile individuare non solo trattamenti ancora più efficaci e duraturi, ma anche nuove strategie mirate a integrarli nella pratica quotidiana, così da poter ulteriormente migliorare la salute mentale dei nostri figli”.
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Bibliografia
- Merikangas K.R., He J.P., Burstein M., et al (2010). Lifetime prevalence of mental disorders in US adolescents: results from the National Comorbidity Study-Adolescent Supplement (NCS-A). Journal of the American Academy of Child & Adolescent Psychiatry, 49 (10): 980-989.
- Connolly S.D., Bernstein G.A., Work Group on Quality Issues (2007). Practice parameter for the assessment and treatment of children and adolescents with anxiety disorders. Journal of the American Academy of Child & Adolescent Psychiatry, 46 (2): 267-283.
- Wang Z., Whiteside S.P.H., Sim L. et al (2017). Comparative Effectiveness and Safety of Cognitive Behavioral Therapy and Pharmacotherapy for Childhood Anxiety Disorders: A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA Pediatrics, Published online Aug 31, 2017 doi: 10.1001/jamapediatrics.2017.3036.
- Asarnow J.R., Rozenman M.S., Carlson G.A. (2017). Medication and Cognitive Behavioral Therapy for Pediatric Anxiety Disorders: No Need for Anxiety in Treating Anxiety. JAMA Pediatrics, Published online Aug 31, 2017 Editorial doi: 10.1001/jamapediatrics.2017.3017.