Sabato 29 Aprile presso il centro Psicoterapia e Scienza Cognitiva di Genova si è tenuto il quarto incontro del ciclo “Di sabato, la psicoterapia a Genova 2017”, dal titolo “Disturbi Specifici dell’Apprendimento: la riabilitazione dei DSA ” tenuto dalla dott.ssa Sara Della Morte.
Che cosa sono i Disturbi Specifici dell’ Apprendimento?
Nella parte introduttiva dell’intervento si fornisce la definizione di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), intendendoli come una categoria diagnostica, relativa ai Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento che appartengono ai disturbi del neurosviluppo (DSM-5, 2014), che riguarda i disturbi delle abilità scolastiche, ossia Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia (CC-2007).
La Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità (Cc-ISS, 2011) definisce i DSA “Disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi infatti interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici.
Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche:
– Dislessia, cioè disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo)
– Disortografia, cioè disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica)
– Disgrafia, cioè disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria)
– Discalculia, cioè disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere e operare con i numeri).
E’ importante sottolineare che i bambini con DSA hanno un’intelligenza nella norma e/o superiore alla norma, essi riescono facilmente ad avere una visione d’insieme, a percepire un’immagine nel suo complesso.
Sono in grado di cogliere gli elementi fondamentali di un discorso o di una situazione, ragionando in modo dinamico e creando connessioni inusuali che altri difficilmente riescono a sviluppare.
Apprendono facilmente dall’esperienza e ricordano maggiormente i fatti non in modo astratto ma come esperienze di vita, racconti ed esempi. Pensano soprattutto per immagini, visualizzando le parole e i concetti in modo tridimensionale, per questo memorizzano molto più facilmente per immagini.
Sono capaci di vedere le cose da diverse prospettive e processano le informazioni in modo globale invece che in sequenza.
Le principali caratteristiche che contraddistinguono i DSA riguardano:
– Le inattese e importanti difficoltà nella letto-scrittura e/o nei numeri e nel calcolo;
– Le difficoltà nella consapevolezza fonologica (difficoltà nel riconoscere quanti, quali e in che ordine sono i suoni di una parola);
– La lentezza nell’automatizzazione di diverse abilità.
Alcuni bambini con DSA possono anche avere difficoltà di coordinazione, di motricità fine, nelle abilità di organizzazione e di sequenza e difficoltà nell’acquisizione delle sequenze temporali (ore, giorni, stagioni, ecc.).
Dall’analisi della letteratura i disturbi che più frequentemente si riscontrano in comorbilità con i DSA sono: il disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività (ADHD) e i Disturbi Specifici del Linguaggio (DSL).
La Consensus Conference (2007) ha evidenziato che nella pratica clinica si riscontra un’alta presenza di comorbilità sia fra i disturbi specifici dell’apprendimento stessi, sia fra DSA ed altri disturbi (disprassie, disturbi del comportamento e dell’umore, disturbi d’ansia, ecc.).
L’elevata comorbilità determina la marcata eterogeneità dei profili funzionali e di espressività con cui i DSA si manifestano e comporta significative ricadute sul versante dell’indagine diagnostica (CC-2007).
L’importanza di un Intervento Globale (Bambino-Scuola-Famiglia)
L’intervento procede mostrando l’importanza di un intervento specialistico riabilitativo di tipo clinico, poiché essendo i DSA disturbi di natura neurobiologica complessi non possono essere gestiti unicamente della scuola con interventi di potenziamento didattico.
Quindi è importante costruire una rete che coinvolga bambino, famiglia e scuola.
IL BAMBINO
Con il bambino bisogna instaurare un trattamento diretto, la diagnosi deve essere precoce così come l’intervento abilitativo specialistico.
Inoltre è importante che il bambino venga supportato psicologicamente, deve sapere qual è il problema, così da poterlo elaborare e mentalizzare al fine di poter continuare ad investire sugli apprendimenti.
LA SCUOLA
Per quanto concerne la scuola, il compito dell’insegnante cambia molto a seconda della fase in cui opera con gli allievi. E’ importante che si instauri una collaborazione tra scuola e intervento terapeutico con l’utilizzo di misure compensative e dispensative. Lo scopo è sviluppare e mantenere un buon rapporto scuola/insegnanti/genitori. Sollecitare un buon rapporto insegnante/allievo: mostrare comprensione, premura ed interesse verso di lui.
Rendere consapevoli gli insegnanti che il bambino apprende, ma in modo diverso (consigliare ad esempio misure per l’autonomia). E’ di fondamentale importanza fornire conoscenza del problema attraverso formazione specifica.
LA FAMIGLIA
Per quanto riguarda invece la famiglia, essa deve:
Considerare la possibilità di consultare uno specialista e di avviare un percorso diagnostico.
Rendersi disponibile al confronto con gli insegnanti.
Sostenere il bambino nel percorso abilitativo.
Non colpevolizzare se stessi e tantomeno il bambino per le difficoltà che presenta.
Non eccedere in richieste, ma nemmeno sostituirsi interamente a lui nei compiti.
Molto spesso le famiglie con bambini con DSA si trovano di fronte a varie difficoltà come:
– diagnostica fine e lunga da costruire;
– lunghi periodi di riabilitazione;
– concentrazione;
– tempo dedicato;
– risorse economiche e personali.
L’utilizzo delle APP nella riabilitazione dei DSA: il servizio Ridinet di Anastasis
Ci si concentra poi sull’introduzione del servizio Ridinet nella riabilitazione dei DSA, in cui si propongono una serie di percorsi personalizzabili in base alla diagnosi, che si presentano sotto forma di App all’interno della quale l’utente può costruire un proprio profilo personalizzato con tanto di avatar.
Queste App sono caratterizzate da esercizi basati su specifici modelli riabilitativi, con una grafica accattivante e con costanti feedback sonori sull’andamento della propria prestazione.
READING TRAINER 2 – è un esercizio di lettura basato sulla sillabazione, che offre al clinico la possibilità di assegnare testi da far leggere al paziente a casa con la supervisione di un adulto. Scelto il brano da un’ampia libreria, si ha la possibilità di modificare le modalità di somministrazione dell’esercizio, tarandole quindi sulle specifiche caratteristiche del bambino. Il programma fornisce inoltre un feedback su accuratezza e velocità di lettura.
LINEA DEI NUMERI – è un programma pensato per favorire la rappresentazione mentale della quantità e del calcolo: il bambino deve collocare un numero sulla linea, valutando visivamente dove si trovi tra 1 e 10. Questa App è basata sull’ipotesi secondo cui dopo una fase precoce in cui la rappresentazione della quantità fa riferimento alle dita delle mani, la rappresentazione mentale più evoluta della quantità è una linea orizzontale. Anch’essa prevede aiuti visivi (indicazione di altri numeri) e feedback sonori variegati e divertenti.
TACHISTOSCOPIO RAPWORDS – è un programma per esercitare e migliorare la velocità e la correttezza nella lettura di parole rivolto a bambini e ragazzi con prestazioni di lettura non ottimali. L’esercizio intende stimolare una lettura globale delle parole, favorendo un migliore utilizzo/sviluppo del lessico ortografico: presenta infatti parole singole con un tempo di esposizione inferiore a quello per iniziare un movimento oculare (o saccade). In questo modo, il bambino è spinto a cercare di leggere la parola come una sola unità. La presentazione di liste di parole che variano per frequenza d’uso o lunghezza consente di adattare l’esercizio rispetto alle specifiche difficoltà del bambino.
CLOZE – è un software per la comprensione del testo scritto che mira specificatamente al recupero dei processi di inferenza lessicale e semantica. Ad ogni seduta di lavoro il bambino lavora su testi scritti a cui mancano delle parole e deve completare gli spazi vuoti scegliendo l’alternativa corretta tra quelle proposte automaticamente affinché il testo sia congruente. Il programma propone inizialmente una fase di taratura che consente di determinare il livello di partenza delle attività per ogni bambino, ed è personalizzabile anche rispetto alla tipologia dei cloze con i quali il bambino dovrà lavorare (casuali, prevalentemente funtori, prevalentemente tempi verbali, prevalentemente nomi e aggettivi).
SILLABE – è un programma di rieducazione della lettura, che favorisce lo sviluppo della capacità di decifrazione senza supporto lessicale, attraverso il riconoscimento rapido di sillabe o gruppi di lettere (subcomponenti delle parole). L’App controlla anche i tempi di elaborazione degli stimoli, attraverso un intervallo, anch’esso autoregolato, tra uno stimolo e l’altro. Il programma propone un test di ingresso che determina il livello ottimale di lavoro per ciascun paziente e il percorso, strutturato su 116 livelli, prosegue in modo automatico sulla base del risultato di ogni singola esecuzione di batteria.
RUN THE RAN – è un programma finalizzato al potenziamento dei processi di denominazione rapida. L’ esercizio di RAN (Rapid Automatized Naming) prevede la denominazione temporizzata di stimoli sequenziali: il bambino deve denominare sempre più velocemente ad alta voce tutti gli stimoli visivi (colori e figure) presentati in matrici, corrispondenti a parole di differente struttura sillabica, frequenza d’uso e lunghezza. Le figure, appositamente create in bianco e nero, sono inserite in librerie divise per tipologia di stimolo, e vengono presentate in matrici che richiedono l’esplorazione da sinistra a destra, come nella lettura di un testo, aiutando il bambino ad automatizzare anche il processo di scansione visiva e pianificazione dei movimenti oculari (e quindi del focus attentivo).
DAL SUONO AL SEGNO – è un programma che intende stimolare la discriminazione di suoni simili, la conversione del suono nel segno grafico corrispondente, il riconoscimento di raddoppiamenti, il recupero lessicale del vocabolo. In breve, le abilità definite dallo stadio alfabetico ed ortografico-lessicale della scrittura. Gli esercizi sono stati costruiti con l’intento di proporre ai bambini attività mirate alle diverse problematiche fonologiche della scrittura. Sono prese in esame, inoltre, le principali difficoltà fonetiche (doppie e accenti), e sono previsti, nelle fasi conclusive del programma, esercizi di tipo lessicale.
Il clinico può inserire i dati dei pazienti e i punteggi riportati nelle varie prove, ottenendo in automatico grafici relativi all’andamento del percorso per ciascun bambino, il che facilita molto la valutazione in itinere. Fondamentale inoltre è il fatto che quasi tutte le App prevedano la proposta di esercizi dalle caratteristiche tarate in base al livello iniziale di competenze del bambino e ai risultati da esso riportati di prova in prova.
Si conclude con una riflessione riguardo gli effetti positivi che questo sistema favorisce sulla motivazione e sul mantenimento dell’attenzione. In quanto i frequenti feedback sulla prestazione stimolano le competenze metacognitive del bambino, il suo senso di autoefficacia e sulla sua autostima.