Le anfetamine o amfetamine (amine simpaticomimetiche) sono sostanze di origine sintetica. Esse presentano una struttura chimica simile agli stimolanti naturali prodotti dall’ organismo, come l’ adrenalina, la noradrenalina, la dopamina e la serotonina. Le anfetamine agiscono stimolando il sistema nervoso centrale e il sistema simpatico mimando o imitando gli effetti della sostanza endogena naturalmente prodotta, da cui il nome simpaticomimetiche.
Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano
Storia
Le anfetamine furono scoperte a fine ‘800 e diede nome ad una classe di molecole simili per struttura e per azione farmacologica chiamate, appunto, anfetamine. L’ anfetamina fu sintetizzata per la prima volta nel 1887, presso l’ università di Berlino, da un chimico rumeno, Lazar Edeleanu, passato alla storia con il nome di Edeleano. La sostanza, però, inizialmente non fu utilizzata in ambito clinico.
Nel 1920 Gordon Alles utilizzò, per la prima volta, l’ anfetamina in ambito medico, viste le notevoli proprietà vasocostrittorie utili per trattare l’ asma, la febbre da fieno e la rinite. Le anfetamine, dunque, dovevano costituire un sostituto sintetico dell’efedrina, principio farmacologico naturale estratto dalla pianta Efedra, efficace nel trattamento sintomatico dell’asma, ma di difficile estrazione. Le anfetamine, fin dall’ inizio, ebbero un grosso successo commerciale, soprattutto per le loro proprietà stimolanti. Per questo, nel 1932 alcuni laboratori farmaceutici iniziarono la commercializzazione di un prodotto a base di anfetamine che si chiamava la benzedrina e nel 1959, visto il crescente uso di sostanze a base di anfetamine, fu reso disponibile il prodotto in farmacia.
L’ impiego delle anfetamine iniziò a diffondersi durante la seconda guerra mondiale, poiché era somministrata ai soldati per diminuire la loro paura e aumentare il loro grado di concentrazione. Alcuni anni più tardi si diffuse fra la popolazione studentesca che la usava per aumentare il livello di concentrazione e memoria.
Caratteristiche e differenze tra le anfetamine
Le anfetamine sono psicostimolanti sintetici molto facili da sintetizzare e tra essi troviamo: l’ anfetamina, la metanfetamina, il metilfenidato (Ritalin), il modafinil, l’ efedrina (anoressizante). I primi due sono droghe, mentre gli ultimi tre farmaci.
Modalità d’assunzione
Le anfetamine si presentano in varie forme e si assumono in vari modi: – polveri, si sniffano o si iniettano per via endovenosa; – compresse, si ingeriscono o frantumate si sniffano o si iniettano; -capsule, si ingeriscono.
Le metanfetamine possono essere: – cristalli, detti anche “ice” di varia grandezza, che si possono fumare, ingerire o iniettare; – polveri o compresse, iniettate o ingerite. Inoltre, le Anfetamine e le metanfetamine possono essere assunte anche per via anale. La modalità, dunque, d’ uso delle anfetamine dipende dalle abitudini culturali e ambientali in cui sono assunte e variano nel tempo e a seconda del diverso costume sociale.
Il metodo più usato, poiché ne aumenta la durata degli effetti, è assumere la sostanza per via orale. Lo sniffare produce un rapido effetto, ma potrebbe portare a lesioni al naso; invece, iniettare l’ anfetamina per via endovenosa aumenta i rischi di overdose dato che la sostanza raggiunge rapidamente il cervello e le impurità presenti sono introdotte direttamente nel flusso sanguigno con rischio possano presentarsi delle infezioni quali, per esempio, la setticemia.
Perché si usano
Le anfetamine si utilizzano per svariate ragioni. Ci sono persone che le assumono per sentirsi particolarmente vigili o per migliorare la performance nello sport o nel lavoro o aumentare la stima e fiducia in se stessi. Esse riducono la stanchezza, aumentano la resistenza e non fanno sentire lo stimolo della fame o della sete. Le metanfetamine, in particolare, mostrano effetti amplificati rispetto alle anfetamine poiché inducono un maggiore rilascio di dopamina. Per questo favoriscono una maggiore sensazione di benessere e buon umore. Oltre che sostanze d’ abuso, le anfetamine si utilizzano a fini terapeutici in varie patologie, a esempio la narcolessia, l’ obesità, il deficit dell’ attenzione e iperattività (ADHD) o patologie asmatiche.
Effetti
Le anfetamine sono stimolanti sintetici usati per aumentare le prestazioni fisiche (doping). Gli effetti delle anfetamine sono numerosi: a livello del sistema nervoso centrale si riduce la percezione di fatica e aumentano le capacità intellettive attraverso un incremento dell’ attenzione e della concentrazione. Di conseguenza, il soggetto avverte un notevole senso di benessere, è euforico e sprezzante del pericolo; a livello dei sistemi cardiocircolatorio e respiratorio si ha tachicardia, aumento della pressione arteriosa e incremento del ritmo della respirazione. Altri effetti sono l’ aumento del metabolismo basale, variazione dei meccanismi di termoregolazione, ipertermia, perdita dell’ appetito ecc.
Grazie ad alcuni effetti prodotti, come la riduzione del senso di fatica e la diminuzione del senso di fame, le anfetamine si utilizzano, illegalmente, sia in ambito sportivo sia in ambito dietologico. Gli effetti positivi, nel giro di poco tempo, però, diventano secondari a una serie di effetti negativi dovuti alla dipendenza e all’ assuefazione alla sostanza. Per questo, sono frequenti disordini cardiaci molto gravi, a volte mortali, causati dall’ assunzione di dosi eccessive.
Inoltre, l’ eliminazione del senso di fatica spinge il soggetto, in particolar modo in ambito sportivo, ad andare oltre i propri limiti fisici con il manifestarsi di notevoli disagi e problemi. E’ possibile riassumere gli effetti come segue:
- sistema nervoso centrale: senso di benessere ed euforia, minore percezione della fatica, sprezzo del pericolo, sensazione di potere e superiorità, comportamenti stravaganti, aumento delle capacità intellettive, diminuzione dell’appetito.
2. sistema cardiocircolatorio e respiratorio: incremento della pressione arteriosa, aumento della frequenza cardiaca (tachicardia), aumento del ritmo respiratorio (tachipnea).
3. metabolismo corporeo: aumento del metabolismo basale, termoregolazione, ipertermia, marcato effetto anoressizzante.
L’ abuso di queste sostanze, nel tempo, potrebbe portare al manifestarsi di molti disturbi, tra cui: Depressione, Ansia, allucinazioni, cefalea ricorrente, delirio, disturbi legati alla sfera del sonno, irrequietezza, loquacità e logorrea, midriasi frequente, secchezza delle fauci, tremori diffusi, nausea e vomito.
Quando termina l’ effetto dell’ anfetamina si ha un crollo fisico e psicologico: si percepisce spossatezza, irritabilità, depressione. In sostanza, quando termina l’ effetto della droga, si ottengono sintomi opposti a quelli avuti in precedenza. Questi stati, mentali e fisici, fungono da innesco per l’ assunzione della dose successiva previo il crollo.
L’ uso prolungato di anfetamina oltre a provocare una forte diminuzione di peso, può portare a psicosi, a manie di persecuzione, etc. Chiaramente, l’ abuso della sostanza in casi estremi può portare anche alla morte. Inoltre, l’ attivazione del sistema della ricompensa o del piacere, da parte delle anfetamine, comporta un continuo rilascio di dopamina che induce dipendenza e profonde modificazioni delle funzioni cerebrali.
Il più grave effetto dovuto all’ abuso di anfetamina è la dipendenza e l’ assuefazione: l’organismo umano si adegua all’effetto della sostanza, e per avere la stessa intensità degli effetti richiede l’ assunzione di una dose sempre maggiore. Di conseguenza, se si interrompesse l’assunzione insorgerebbe la sindrome da astinenza. Da un punto di vista psicologico si avrà la ricerca costante e attiva della sostanza attraverso la messa in atto di comportamenti (craving), volti alla ricerca della sostanza ogni qualvolta si verifica il desiderio della stessa (pensiero desiderante).
Utilizzo
In Italia le anfetamine sono ritenute illegali per legge e per questo ne è proibita la produzione e la vendita. Di conseguenza, chi ritenuto in possesso di sostanza, la produce o la vende sarà punito con la reclusione o attraverso l’ applicazione di sanzioni.
L’ uso farmacologico delle anfetamine è limitato all’ ambito medico per la cura del morbo di Parkinson, della narcolessia, dell’ ADHD e dell’ obesità.
Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano