L’ effetto del pensiero desiderante sul craving e
sull’intenzione al bere
Beltrami, D., Ferrari, C., Gemelli, A., Caselli, G. – Studi Cognitivi Modena
Recenti studi sulla dipendenza da uso di alcol si sono focalizzati su alcuni costrutti specifici come craving, urge e pensiero desiderante (PD). Il craving è definito come una potente esperienza soggettiva che spinge il soggetto a cercare l’oggetto del proprio desiderio e si differenzia dall’urge, che è l’intenzione di consumare la sostanza; infine, il PD è uno stile di pensiero che riguarda attività, oggetti e stati specifici, orienta l’individuo a prefigurarsi immagini, informazioni o ricordi relativi ad esperienze positive collegate al target in questione, ed è uno dei maggiori elementi di mantenimento del craving.
Due sono gli scopi della ricerca: standardizzare un questionario di valutazione dei segnali corporei o contestuali che spingono l’individuo ad assumere effettivamente la sostanza (Start Signal Questionnaire – SSQ) e capire se la tendenza al PD, in individui con Disturbo da Uso di Alcol (DEPENDENT) e altri che consumano la sostanza ma non soddisfano i requisiti per tal diagnosi (SOCIAL), oltre che mantenere i soggetti in stato di craving, produce questo tipo di segnale e di urge.
I due campioni sono stati sottoposti ad una batteria di test sul consumo di alcol e ad una registrazione audio composta da item neutri (DS) o correlati al consumo d’alcol (PD). A causa della scarsa numerosità del campione non è stato possibile procedere alla standardizzazione dell’SSQ e i dati sono stati analizzati preliminarmente. I risultati indicano che l’induzione al PD non porta ad un aumento del craving né dell’urge. L’induzione DS, invece, è associata ad una diminuzione significativa dell’urge.