Il regista e scrittore Giorgio Serafini Prosperi, autore del volume autobiografico Ho mangiato abbastanza. Come ho perso 60 chili con la meditazione (e altri segreti), utilizza la propria esperienza personale per raccontare il disagio emotivo e relazionale di chi soffre di un disturbo da alimentazione incontrollata.
È l’unicità della sua storia che fa sì che l’autore arrivi dritto alla pancia di chi lo legge, a quella parte del corpo che diventa una voragine incolmabile e una fonte di inesauribile sofferenza per chi soffre di questa tipologia di disturbo. Ma Ho mangiato abbastanza. Come ho perso 60 chili con la meditazione (e altri segreti) arriva anche al cuore dei lettori, sia di chi lo legge perché accomunato dalla stessa problematica sia dei professionisti del settore, psicologi ma non solo, che spesso si adoperano nella lotta ai chili di troppo con l’obiettivo di trovare nuove strategie.
Come faccio a dirti che mangio per non sentire tutto il dolore che non penso di poter contenere, anche se poi quel cibo nutre un dolore ancora più grande? Più grande della mia pancia senza fondo, della mia paura del mondo, del mio sentirmi sempre impotente, sempre incapace, sempre fuori posto.
Ho mangiato abbastanza. Come ho perso 60 chili con la meditazione (e altri segreti) – Spunti di Riflessione
È un testo semplice ma ricco di ottimi spunti di riflessione, il primo è quello del riconoscere questo disturbo come una malattia emotiva da non sottovalutare e che non può essere curata solo attraverso una nuova dieta; il secondo spunto è che non esiste metodo che potrà funzionare se non si tiene conto dell’unicità dell’essere umano che si ha di fronte.
Queste sono solo alcune delle riflessioni che l’autore ci offre, anche se in assoluto, la novità di Ho mangiato abbastanza. Come ho perso 60 chili con la meditazione (e altri segreti) così autobiograficamente travolgente, è quella di portare in scena l’utilizzo della mindfulness come “tecnica” che aiuta a gestire il disturbo alimentare.
Il testo offre anche delle meditazioni guidate che brevi, intuitive e dirette, offrono un valido strumento che anche un neofita della materia può praticare. In più, diversi sono i riferimenti a testi letterari, a film, che suscitano nel lettore la curiosità di approfondire il tema della consapevolezza.
E cosa c’entra il disturbo da alimentazione incontrollata con la consapevolezza? C’entra nella misura in cui l’autore vuole proporla come un’alternativa a diete preconfezionate e piani alimentari millantati. Stuzzicare, in chi soffre di questa problematica, la curiosità di tirare fuori una risorsa che diventa il cuore del cambiamento e della rinascita.
Ho mangiato abbastanza. Come ho perso 60 chili con la meditazione (e altri segreti) ha inoltre un valore aggiunto: il coraggio di parlare di un tema che è molto spesso oggetto di stigma e di pregiudizio, che suscita imbarazzo, frustrazione ma che nonostante questo può essere affrontato e accolto, proprio come ha fatto l’autore raccontando la propria esperienza.
Nella scia di provare ad allentare la pretesa di essere perfetti ad ogni costo, diventa difficile essere onesti con se stessi ancora prima che con gli altri, eppure riconoscere le proprie difficoltà con il cibo significa imparare ad accettarsi e iniziare a far pace con quegli aspetti di sé che da sempre si sono combattuti e rinnegati. Presenza, gentilezza, equanimità e compassione sono solo alcuni degli ingredienti che condiscono un percorso che può essere nuovo e che dovrebbe diventare unico.
Si tratta di mettersi in viaggio, di cercare, e non stiamo parlando di una nuova dieta restrittiva o di un piano alimentare differente, ma di cercare dentro se stessi, dentro la conta sperduta del proprio sentire. La meditazione diventa uno strumento che aiuta a gestire l’ossessione del cibo, e che per l’autore diventa “un’assicurazione sulla vita“. E chissà che la condivisione di questo viaggio che rappresenta l’evoluzione, il cambiamento profondo, la rinascita dell’autore, non sia di spunto per tutti quelli che oltre a perdere i chili di troppo, vorrebbero vivere la propria anima con più leggerezza.