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45 Anni (2015) Il tempo, la passione e il corpo nella coppia – Recensione del film

'45 Anni' diretto da A.Haigh, esplora il privato di una coppia e dei loro quarantacinque anni di vita insieme, ora alle prese con uno spettro del passato

Di Bruno Loiacono

Pubblicato il 19 Apr. 2017

Il film 45 Anni, diretto da Andrew Haigh, costituisce una meravigliosa ed intima esplorazione dei significati del tempo, del corpo e della passione amorosa nel privato di una coppia che si accinge a celebrare i traguardi conseguiti in quarantacinque anni di vita insieme.

 

Siamo lontani dall’anzianità rappresentata in “Amour” di Haneke, non c’è accudimento ed assistenza, non vi è la caducità dei corpi ma al contrario predomina la vitalità della passione amorosa, con i suoi turbamenti e le sue angherie, e trova spazio sullo schermo il tema, fin troppo poco affrontato, della sessualità nella tarda età adulta.

Un’interpretazione da brividi, nel film 45 anni, quella di Charlotte Rampling che si confronta con uno spettro del passato del marito Geoff, interpretato da Tom Courtenay, durante la preparazione dei festeggiamenti per il quarantacinquesimo anniversario di nozze, con tanto di pubblico ricevimento. A perturbare l’apparente placida serenità domestica sarà l’arrivo di una lettera all’attenzione di Geoff che annuncia il ritrovamento, dopo 50 anni, del corpo della fidanzata del tempo, l’amata Katya, rimasto intatto nel suo candore e donato all’eternità attraverso il ghiaccio che l’ha custodito e protetto nelle sue sembianze originarie.

 

45 anni – Il corpo

Lo scioglimento delle nevi ha lasciato emergere il cadavere con un cuore che continua a pulsare nel corpo di Geoff, il marito di Kate.

Il corpo, vero protagonista della narrazione, è l’elemento perturbante nel film 45 anni che riattiva e muove passioni ritenute sopite; il cadavere ritrovato non viene mai visto, aleggia senza essere tangibile, costituisce una presenza vagheggiata e nell’indefinito si amplificano i tormenti e le minacce per gli equilibri di Kate e Geoff, si ispessiscono le crepe che questa nuova presenza solo evocata, e mai osservata, crea. È interessante notare il potere d’azione nell’immaginario umano di un corpo senza vita, come la sua presenza pronunciata sia sufficiente a scardinare l’equilibrio della quotidianità apparentemente imperturbabile; il racconto della ricomparsa di quel corpo ancora immobile nel ghiaccio riattiva antichi desideri mai sopiti, difficili da accettare per Kate.

 

La gelosia

La gelosia, un’emozione complessa che come l’invidia prevede un coinvolgimento di ben tre attori, diventa per Kate, la protagonista del film 45 anni, una condizione logorante che la isola nel dolore e nel timore di perdere suo marito. Silvia Vegetti Finzi, in “Romanzo familiare”, scrive (p. 284):

Ma l’adulterio non può esporsi alla verità senza produrre immediatamente il triangolo della gelosia. La gelosia è una passione particolarmente complessa, fatta di paura, di amore, di odio, di ammirazione, di disprezzo. Innanzitutto di panico per l’invasione del cerchio di intimità condivisa, la parte più fragile e preziosa del matrimonio. Ma anche paura, già sperimentata nell’infanzia, di perdere il proprio oggetto d’amore, di rimanere soli in balia di un mondo fattosi improvvisamente estraneo e ostile.

Non solo dunque Kate, in 45 anni, si confronta con un oggetto d’amore idealizzato e reso perfetto dalla morte, quindi inattaccabile, ma con un corpo che possiede ancora lo splendore della giovinezza. Una sfida dunque impari e frustrante poiché non è lecito competere con chi è oramai privo delle ombre di un oggetto d’amore reale. Soltanto dopo il pubblico discorso di Geoff, che è al contempo una tacita ed implicita richiesta di perdono, dopo averlo sentito presente, Kate può lasciare finalmente spazio al suo dolore, allo smarrimento dinanzi alle verità emerse che ridefiniscono nuovi equilibri nella coppia, segnando uno spartiacque che giunge dopo 45 anni di vita condivisa.

 

La dimensione del tempo in 45 anni

Geoff sembra cadere in una ruminazione senza meta che lo distanzia dal presente e, dunque, da Kate. Il tempo che in cui si ritrova immerso è quello dell’inconscio, in cui non c’è confine che separi e contenga il passato ed il presente, in una commistione sconosciuta a quello stratagemma dell’Io che scandisce lo scorrere temporale per ordinare l’esperienza ed il mondo.

Con la ricomparsa del cadavere dell’amata di un tempo, per Geoff sembra illusoriamente ricomparsa anche la giovinezza, così il fumo non appare più una minaccia per il suo debole cuore, di colpo gli amici coetanei appaiono invecchiati incredibilmente male ed il tempo trascorso in loro compagnia terribilmente noioso. Il tempo della notte, dell’intimità, è invece dedicato a venerare il simulacro del suo passato: le diapositive che ritraggono il viaggio in cui il percorso di Geoff e Katya si è interrotto.

Si potrebbe ipotizzare che l’insieme dei comportamenti di Geoff raccontati nel film 45 anni sia funzionale a spingere Kate ad invadere quel suo mondo privato per far emergere un segreto che, probabilmente, il marito non è in grado di confessare. Il segreto è lì, presente nell’assenza di Geoff intento a fantasticare i vari percorsi possibili giocando con i “se” della propria esistenza personale.

Ma spetta a Kate la scalata verso la soffitta per scovare quei nuovi significati della narrazione privata del marito che le consentiranno di ri-leggere, in modo nuovo, la loro vita vissuta sino a quel momento. Kate comunica a Geoff il suo essere a conoscenza servendosi dell’implicito della relazione; nascoste dalle parole, l’espressività corporea di Kate urla ciò che deve essere taciuto. L’interdizione della parola diventa marchio del sapere e al contempo difesa della coppia.

Nello sguardo memorabile di Charlotte Rampling su cui si chiude il film 45 anni è possibile intravedere la Disperazione di cui scrive Erickson proprio nel dar forma alla crisi nella tarda età adulta, quel polo contrapposto all’integrità dell’Io che sembrava aver prevalso in Kate sino all’arrivo della notizia del ritrovamento del cadavere.

L’intera vita condivisa con Geoff si colora di nuovi significati che fanno decadere le certezze di Kate, sola nella lotta contro il rimpianto per quanto si è fatto o per quanto non si è fatto, con il ticchettio inesorabile del tempo che sta per concludersi. Il tempo scandito è il sottofondo evocato attraverso l’immagine ricorrente delle vetrine con gli orologi esposti, quel regalo pensato per Geoff che non ama, però, ricordare che ora sia.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Vegetti Finzi, S. (1997) Il romanzo della famiglia. Mondadori.
  • Erickson, E.H., Erickson, J.M. e Kivnick, H.Q. (1986) Vital involvement in old age, New York, Norton.
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