Una nuova ricerca, condotta da un gruppo di psicologi dell’Università di Kent (Canterbury, Inghilterra), ha evidenziato che gran parte delle persone non disapprovano il revenge porn. Dallo studio è emerso che gli individui che praticano il revenge porn hanno un profilo di personalità specifico.
Revenge porn: che cos’è
Il revenge porn è da intendersi come l’atto di condividere e diffondere online, a esempio su Facebook, immagini e/o video dal contenuto intimo e sessuale che ritraggono altre persone, che seppur consenzienti al momento della produzione di tale materiale, non hanno fornito alcun assenso per la pubblicazione sui social media. La vendetta sta nel fatto che qualcosa che doveva essere interno ed intimo alla coppia viene invece reso noto da uno dei due partner per ledere all’altro.
Chi approva la porno vendetta
Il campione di studio era composto da 100 soggetti adulti (82 donne, 18 uomini) di età compresa tra i 18 e i 54 anni. Sebbene solo il 29% di essi avesse compiuto verosimilmente questo genere di comportamento vendicativo, ben il 99% dei soggetti intervistati ha espresso perlomeno qualche forma di approvazione – come ad esempio l’assenza di rimorso – nei confronti del revenge porn nello scenario immaginario in cui si è stati lasciati dal partner. Ma non solo, l’87% dei partecipanti ha ritenuto divertente e stimolante il revenge porn, senza però necessariamente averla praticata.
Il gruppo di ricercatori, condotto da Afrodite Pina, ha inoltre stabilito che c’è un collegamento tra l’inclinazione al revenge porn e specifiche caratteristiche psicologiche di chi la commette. Infatti, i dati di ricerca hanno evidenziato una correlazione positiva tra una forte propensione a commettere atti di “revenge porn” ed alti livelli di tratti appartenenti alla “Triade Oscura”, una triade di tratti personologici che include psicopatia, machiavellismo e narcisismo. In particolar modo, tratti psicopatologici come impulsività e mancanza di empatia erano connessi con più forza al perpetuare la “revenge porn”.
I ricercatori hanno concluso che sebbene la maggior parte dei partecipanti allo studio verosimilmente non commetterebbe atti di revenge porn nei confronti degli ex partner, c’è una generale accettazione di tali comportamenti. Questo ha importanti implicazioni, specialmente se si considera il ruolo di facilitatore che ha lo spettatore online nella rapida diffusione del materiale pornografico, tra cui anche quello prodotto con scopo vendicativo.