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La paura dell’ignoto e lo sviluppo di disturbi d’ansia

E' stato dimostrato come un elemento comune ai diversi disturbi d'ansia sia la paura dell'ignoto, ossia la paura verso stimoli minacciosi incerti.

Di Greta Lorini

Pubblicato il 14 Dic. 2016

Secondo quanto riportato in un recente studio dai ricercatori dell’Università dell’Illinois di Chicago (UIC) numerosi disturbi d’ansia, tra cui il Disturbo da Attacchi di Panico, la Fobia Sociale e le Fobie Specifiche condividono un tratto sottostante comune: un’aumentata sensibilità a stimoli minacciosi poco chiari, la cosiddetta paura dell’ignoto.

 

Questa scoperta potrebbe aiutare ad orientare i trattamenti di questi disturbi verso una nuova direzione: dalle terapie basate sulle singole diagnosi ai trattamenti delle caratteristiche comuni ai diversi disturbi. [blockquote style=”1″]Un trattamento o un insieme di trattamenti focalizzati sulla paura dell’ ignoto risulterebbe in una modalità di trattamento più efficiente e di forte impatto destinata a numerosi disturbi e sintomi d’ansia[/blockquote] ha detto Stephanie Gorka, assistente ricercatore di psichiatria e psicologa clinica presso l’Istituto di Medicina dell’UIC.

La paura dell’ignoto

Una minaccia incerta e poco chiara è imprevedibile in termini di tempo, intensità, frequenza o durata e suscita una sensazione generalizzata di apprensione e ipervigilanza.

[blockquote style=”1″]E’ ciò che noi chiamiamo ansia anticipatoria. Qualcosa di molto simile a ciò che avviene quando il nostro medico curante ci chiama per comunicarci i risultati degli esami medici a cui ci siamo sottoposti e non sappiamo esattamente cosa aspettarci[/blockquote] ha detto Gorka, autrice dello studio pubblicato sul Journal of Abnormal Psychology.

Quando una persona è sensibile a questo tipo di paura, può finire col passare l’intera giornata immersa nell’ansia e nella preoccupazione che qualcosa di brutto possa succedere da un momento all’altro. Il Disturbo da Attacchi di Panico ne è un esempio molto chiaro: i pazienti che ne soffrono sono costantemente preoccupati dalla possibilità di avere un attacco di panico in qualsiasi momento.

Le minacce prevedibili, al contrario, producono una distinta risposta attacco-o-fuga che ha un chiaro elemento di innesco, come ad esempio un orso che ci corre incontro, e che si riduce una volta che la minaccia è scomparsa.

Precedenti ricerche condotte da Gorka e colleghi avevano già suggerito che l’aumentata sensibilità a minacce incerte potrebbe essere un importante fattore che caratterizza le psicopatologie internalizzanti basate sulla paura, ma la maggior parte delle ricerche si sono focalizzate sul Disturbo di Panico, pertanto il ruolo di tale fattore negli altri disturbi basati sulla paura – in particolare Fobia Sociale e Fobie Specifiche – rimane poco chiaro.

Lo studio

Gorka e colleghi hanno esaminato i dati provenienti da due differenti studi condotti dall’UIC in cui i partecipanti dovevano completare un compito basato su stimoli di paura. I due studi hanno coinvolto soggetti di età compresa tra i 18 e i 65 anni così suddivisi: 25 soggetti con Disturbo Depressivo Maggiore, 29 con Disturbo d’Ansia Generalizzata, 41 con Fobia Sociale e 24 con una Fobia Specifica. Inoltre, sono stati coinvolti 41 soggetti di controllo senza diagnosi di psicopatologia corrente o precedente.

I ricercatori hanno misurato i battiti di ciglia dei partecipanti in risposta a lievi scosse elettriche (prevedibili o imprevedibili) somministrate al polso. Per elicitare i battiti di ciglia durante il compito della scossa elettrica, i partecipanti udivano brevi toni acustici attraverso cuffie auricolari.
[blockquote style=”1″]Non importa chi sei o qual è il tuo stato di salute mentale, strizzerai gli occhi, battendo le ciglia, in risposta al suono. E’ un riflesso naturale, tutti lo fanno, senza alcuna eccezione[/blockquote] ha detto Gorka.

I ricercatori hanno misurato la forza dei battiti di ciglia di ciascun partecipante usando un elettrodo posizionato sotto ciascun occhio. Hanno inoltre confrontato la forza dei battiti in risposta ai toni somministrati durante scosse prevedibili e la forza dei battiti effettuati durante scosse imprevedibili.

Ciò che è emerso è che i partecipanti con Ansia Sociale o con una Fobia Specifica strizzavano gli occhi con più forza durante le scosse imprevedibili rispetto ai partecipanti senza una diagnosi di psicopatologia o ai partecipanti con un Disturbo Depressivo Maggiore o con un Disturbo di Ansia Generalizzata.

[blockquote style=”1″]Abbiamo ormai classificato tanti diversi disturbi dell’umore e disturbi d’ansia, e per ognuno è stato fornito il proprio set di linee guida per il trattamento, ma se spendessimo del tempo trattando le caratteristiche comuni ai diversi disturbi, potremmo ottenere migliori progressi[/blockquote] ha detto Luan Phan, professore di psichiatria, direttore del programma di ricerca sui disturbi d’ansia e dell’umore e autore senior dello studio. [blockquote style=”1″]Sapere che la paura dell’ ignoto sottostà a tutti i disturbi d’ansia basati sulla paura suggerisce inoltre che i farmaci che agiscono in modo specifico su questa sensibilità potrebbero essere usati o sviluppati per trattare questi disturbi.[/blockquote]

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