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Riflessioni di Italo Calvino sul nuovo millennio: possibili spunti per la Psicologia del Lavoro

Calvino propose sei parole: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità e coerenza, ognuna legata a un valore da portare nel nuovo secolo

Di Ursula Valmori

Pubblicato il 20 Apr. 2016

Lezioni Americane. Sei proposte per il prossimo millennio’ è un’opera – pubblicata postuma – che Italo Calvino scrisse nel 1985 in vista di un ciclo di sei lezioni da tenere all’Università di Harvard. Le lezioni, che non si tennero mai a causa della morte dell’autore, erano state pensate per orientarsi nelle trasformazioni e nelle innovazioni del nuovo millennio.

 

Calvino decise così di proporre sei parole chiave: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità e coerenza, ognuna legata ad un valore letterario fondamentale da portare con sé nel nuovo secolo. Con queste parole Italo Calvino avrebbe aperto la prima delle sei lezioni ed avrebbe affrontato il tema della leggerezza:

Dedicherò la prima conferenza all’opposizione leggerezza-peso, e sosterrò le ragioni della leggerezza

Analizzando gli anni passati a scrivere, l’autore si rese conto che gran parte del suo lavoro era basato sulla sottrazione di peso, ovvero l’obiettivo che si poneva era quello di alleggerire i racconti nella struttura e nel linguaggio. Come lo scultore, anche il romanziere deve fare emergere la forma da una materia grezza da cui va rimosso il superfluo.

Ciò che è leggero è anche rapido. Calvino definisce la rapidità come caratteristica del pensiero umano, a lui interessa il rapporto tra la velocità fisica e la velocità mentale e scrive:

Tra le molte virtù di Chuang-Tzu c’era l’abilità nel disegno. Il re gli chiese il disegno d’un granchio. Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e d’una villa con dodici servitori. Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato. ‘Ho bisogno di altri cinque anni’ disse Chuang-Tzu. Il re glieli accordò. Allo scadere dei dieci anni, Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante, con un solo gesto, disegnò un granchio, il più perfetto granchio che si fosse mai visto.

Per quanto riguarda la esattezza, Calvino sottolinea tre cose:

Un disegno dell’opera ben definito e ben calcolato; l’evocazione di immagini visuali nitide, incisive, memorabili; un linguaggio il più preciso possibile come lessico e come resa delle sfumature del pensiero e dell’immaginazione.

Sulla visibilità Italo Calvino scrive:

Se ho incluso la visibilità nel mio elenco di valori da salvare è per avvertire del pericolo che stiamo correndo di perdere una facoltà umana fondamentale: il potere di mettere a fuoco visioni a occhi chiusi, di far scaturire colori e forme dall’allineamento di caratteri alfabetici neri su una pagina bianca, di pensare per immagini.

Nell’affrontare il quinto valore, quello della molteplicità, l’autore dichiara che la natura del romanzo coincide con una precisa impostazione filosofica, quella di una casualità plurima del reale e definisce il romanzo come ‘una rete di connessione tra i fatti, tra le persone, tra le cose del mondo’.

La sesta conferenza, quella sulla coerenza, Calvino non ebbe il tempo di scriverla: molto probabilmente avrebbe sottolineato l’importanza della coerenza tra parole e contenuti, della coerenza dello stile, della coerenza tra parole ed immagini.

La riflessione proposta da Calvino è quanto mai attuale: ritengo infatti che i sei valori che oggi dovremmo cercare di salvare siano medesimi, ovvero leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità e coerenza.

In un contesto organizzativo, per me la leggerezza – che associo alla determinazione – significa non cedere alla pesantezza della paura alimentata dall’incertezza del futuro. La paura è esattamente il contrario di ciò che oggi serve alle organizzazioni per lavorare in maniera flessibile: è necessario essere fluidi e veloci, se necessario, a cambiare direzione. Veloci e rapidi: per me rapidità significa non solo essere pronti al cambiamento, ma anche e soprattutto velocità di pensiero e quindi anche agilità e mobilità.

Esattezza per me significa non solo lavorare con cura, scrupolo, precisione e diligenza, ma esattezza è soprattutto imprenditività e responsabilità, ovvero i lavoratori dovranno essere sempre più imprenditori di se stessi, abbandonando la mentalità per compiti ed abbracciando lo sforzo sui risultati: solo così si potrà riportare il lavoro ad una dinamica positiva e realizzativa.

Visibilità è il ‘potere di mettere a fuoco visioni a occhi chiusi’, cioè una sensazione composita di creazione, partecipazione ed autorealizzazione che il lavoro deve restituire all’essere umano.

Molteplicità per me significa accettare le diversità con la consapevolezza che ogni essere umano è un insieme di caratteristiche ed esperienze da rispettare, scoprire e valorizzare. E’ un raccontare delle storie di vita diverse, che si arricchiscono nell’incontro.

Infine, coerenza per me vuol dire affrontare le sfide del futuro con serietà e costanza di idee e di comportamenti.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Calvino I. (1985). Lezioni americane. Mondadori Editori (2000). Milano.
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