Le notizie di cronaca, gli approfondimenti giornalistici, le trasmissioni televisive ci informano sempre più frequentemente sulle orrende violenze familiari, di cui spesso le donne sono protagoniste. In qualità di studiose della psiche e delle dinamiche criminologiche, le autrici hanno voluto approfondire questi avvenimenti così delicati, che sembrano investirci e moltiplicarsi.
Il libro, curato dalle criminologhe Sonia Bucolo, Nicoletta Rosi e dalla psicologa Amelia Rizzo, nasce infatti da un attento studio delle tematiche relative alle espressioni del femminile nella criminologia ed affronta varie condizioni in cui la donna può essere vittima dell’atto criminoso o principale attrice.
Capitolo dopo capitolo vengono analizzate non solo le cause contestuali, criminodinamiche e psicologiche ma anche gli effetti di tali avvenimenti, con una particolare attenzione alla diffusione dei modelli internazionali di prevenzione, che si innestano nella catena consequenziale dell’escalation criminosa, potendola talvolta spezzare. Il volume racchiude, a tale scopo, tre sezioni.
Nello specifico, la Dott.ssa Sergi Ilaria, autrice della prima sezione, ha approfondito le tematiche relative alla violenza sulle donne, dando particolare enfasi alle diverse tipologie di violenze subite, nella disamina di una varietà di approcci teorici esplicativi e nel confronto fra i modelli internazionali di trattamento dei partner violenti.
La Dott.ssa Violi Eleonora, nella seconda sezione, ha approfondito gli aspetti culturali e psicosociali legati al femminicidio, con particolare riferimento alla criminogenesi e alla criminodinamica nel contesto nazionale.
La Dott.ssa Isaja Francesca, autrice della terza sezione, ha invece approfondito la tematica relativa al figlicidio materno, tracciando un’attenta analisi della delicata fase della maternità nei suoi aspetti psicologici più profondi.
Il volume offre alcuni spunti di riflessione psicologica, certamente non esaustivi, ma frutto di attente analisi e ricerche. La comprensione delle dinamiche che ruotano attorno al femminile nella criminologia, potrebbe gettare le basi per la strutturazione di conoscenze condivise ed interdisciplinari, un ponte fra le scienze criminologiche, le scienze psicologiche e le scienze sociali.