La Redazione di State of Mind consiglia la lettura di questo contenuto:
La castrazione chimica non serve a fermare i pedofili
Un medico, uno psichiatra e una psicologa spiegano l’inutilità della castrazione chimica. La sessualità non è solo un fatto ormonale, i rischi per le vittime restano
Pedofili e stupratori si possono veramente fermare con la castrazione chimica, come invocano Salvini e la Lega Nord (l’unica proposta di legge a riguardo fu presentata anni fa proprio dal leghista Calderoli), insieme ad altri esponenti del centrodestra come Alessandra Mussolini, spesso fotografata con cartelli che ne chiedono l’introduzione nel sistema giudiziario italiano? Inibire chimicamente soggetti che si sono macchiati di crimini contro bambini e donne, risolve il problema? O sull’argomento regna sovrana la confusione e anche le disgraziate attenzioni subite dalle vittime di pedofilia e violenza di genere, sono soltanto l’ulteriore occasione di parlare alla “pancia” degli italiani per fini politici? Forse è arrivato il momento di fare chiarezza su un “rimedio” che ad ogni nuovo caso di cronaca viene rilanciato come l’unica via d’uscita possibile, una sorta di “soluzione finale” che, come vedremo con l’aiuto di tre esperti (un medico, uno psichiatria e una psicologa, interpellati da Linkiesta) di fatto non contrasterebbe pedofilia e violenza sessuale…
La pedofilia è un problema che risiede nella mente, non nel livello del testosteroneConsigliato dalla Redazione