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Nuovo trattamento per la depressione grave: alta efficacia e minori effetti collaterali cognitivi

La terapia elettro convulsiva ultra-breve rilascia impulsi elettrici di durata inferiore e presenta un vantaggio: lascia inalterata la memoria dei pazienti.

Di Redazione

Pubblicato il 02 Set. 2015

Irene Rossi

 

Una nuova ricerca della UNSW (University of New South Wales) ha rilevato che una stimolazione ad impulsi ultra-brevi è quasi altrettanto efficace della TEC standard, ma con molti meno effetti collaterali cognitivi.

La Terapia Elettro Convulsiva (TEC) rimane a tutt’oggi uno dei trattamenti più efficaci per la depressione grave resistente alla terapia farmacologica, nonostante determini spesso effetti collaterali a livello cognitivo.

Una nuova ricerca della UNSW (University of New South Wales) ha rilevato che una stimolazione ad impulsi ultra-brevi è quasi altrettanto efficace della TEC standard, ma con molti meno effetti collaterali cognitivi.

Lo studio, pubblicato pochi giorni fa su The Journal of Clinical Psychiatry costituisce la prima revisione sistematica che è andata ad esaminare e confrontare l’efficacia e gli effetti collaterali sul funzionamento cognitivo del trattamento TEC standard, che prevede una stimolazione ad impulsi brevi, rispetto al più recente trattamento, conosciuto come TEC ad impulso ultra-breve unilaterale destro.

La TEC standard rilascia, mediante elettrodi applicati sullo scalpo, una corrente elettrica altamente controllata sulla corteccia prefrontale del cervello, che risulta ipoattivata nelle persone che soffrono di depressione. La stimolazione ultra-breve rilascia impulsi di elettricità con una durata più breve di quella standard e separati da delle piccole pause, in questo modo la stimolazione del tessuto cerebrale viene ridotta di un terzo rispetto alla stimolazione standard.

La ricerca in oggetto arriva in letteratura dopo una serie di prove che hanno portato a risultati contrastanti e permette di far luce sulle potenzialità di questo nuovo trattamento. Sono stati comparati sei studi internazionali sulla TEC, analizzando i dati di 689 pazienti con età media di 50 anni.

In questo modo è stato trovato che la TEC standard è leggermente più efficace per il trattamento della depressione richiedendo quindi in media una seduta in meno di trattamento rispetto alla terapia ad impulsi ultra-brevi. Tuttavia questi vantaggi hanno come rovescio della medaglia una maggior incidenza di effetti collaterali sul versante cognitivo, in particolare sulle funzioni mnestiche.

La stimolazione ultra-breve invece diminuisce significativamente il rischio potenziale di distruzione delle memorie formate prima del trattamento ed è efficace quasi allo stesso livello della TEC standard. Per questo motivo questo nuovo trattamento, che si sta gradualmente inserendo nella pratica clinica in Australia, costituisce uno dei più significativi sviluppi nel trattamento clinico della depressione severa degli ultimi 20 anni. È stato stimato che più di 10.000 Australiani che soffrono di depressione, e non sono responsivi alla terapia farmacologica, potrebbero beneficiare di questo nuovo trattamento che ad ora è svolto solo in alcune strutture ospedaliere.

Nonostante i benefici della stimolazione ultra-breve siano significativi, gli autori dello studio sottolineano come la TEC standard non possa essere accantonata, anzi debba sicuramente esse considerata come via terapeutica nei casi che richiedono una risposta più veloce al trattamento a causa di condizioni di urgenza ed emergenza.

 

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