Sabrina Guzzetti
Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Leadership Quarterly pare ora suggerire che le differenze cognitive individuali possano prevedere, già a dieci anni, la probabilità di ricoprire posizioni di comando in ambito professionale.
In letteratura è stata frequentemente evidenziata una relazione piuttosto consistente tra abilità cognitive generali e un ampio ventaglio di outcome di vita, tra cui anche il successo professionale. Abilità cognitive di alto livello come memoria di lavoro, ragionamento e problem solving, per esempio, possono favorire la ricerca di soluzioni valide e creative in risposta a situazioni nuove, complesse o poco definite, quali quelle che spesso caratterizzano l’ambito lavorativo. Le persone che ricoprono un ruolo di comando, in particolare, si misurano quotidianamente con una vasta serie di compiti cognitivamente impegnativi e devono prendere decisioni e pianificare strategie sotto costante pressione temporale.
Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Leadership Quarterly pare ora suggerire che le differenze cognitive individuali possano prevedere, già a dieci anni, la probabilità di ricoprire posizioni di comando in ambito professionale. I 17000 partecipanti dell’imponente ricerca, condotta da Michael Daly, Mark Egan e Fionnuala O’Reilly, ricercatori dell’Università di Stirling, sono stati selezionati da due diversi grandi studi longitudinali, il British Cohort Study (BCS) e il National Child Development Study (NCDS).
Le abilità cognitive generali dei bambini reclutati sono state misurate intorno ai 10 anni attraverso, rispettivamente, la British Ability Scale e l’80-item General Ability Test; le capacità di leadership sono state invece periodicamente valutate fino ai 42 e i 50 anni in base all’assunzione e al mantenimento di posizioni professionali manageriali o di coordinamento. Come atteso, i bambini caratterizzati da alti punteggi ai test di intelligenza hanno dimostrato di raggiungere con maggiore frequenza (+12%) posizioni di leadership in ambito lavorativo.
[blockquote style=”1″]Le abilità cognitive generali sembrano formare, sin dall’età infantile, l’architettura cognitiva necessaria per supportare le capacità di leadership e paiono influenzarne profondamente l’andamento nel corso dell’intero ciclo di vita. La relazione tra abilità cognitiva e leadership è certamente correlata, sebbene solo in parte, dal livello di istruzione formale raggiunto.[/blockquote] affermano gli autori.
Lo studio ha inoltre osservato un “leadership gap” tra uomini e donne: a parità di abilità cognitive generali la percentuale di donne che ha raggiunto posizioni manageriali è inferiore di circa il 20% rispetto ai colleghi uomini. Tale differenza di genere ha dimostrato di ridursi soltanto marginalmente passando dalla coorte del 1958, seguita nel British Cohort Study, a quella del 1970, studiata dal National Child Development Study.
[blockquote style=”1″]Potrebbe sembrare poco sorprendente che elevate capacità cognitive generali possano favorire il raggiungimento di alti livelli di leadership in contesti cognitivamente richiestivi come quelli delle moderne organizzazioni.[/blockquote]
Forse davvero sorprendente potrebbe essere la scoperta di un annullamento, visto il trend in riduzione, del gap di genere nelle carriere professionali delle nuove generazioni. Ma per questo bisogna necessariamente attendere (fiduciosi) i risultati di ricerche future.
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BIBLIOGRAFIA:
- Daly, M., Egan, M., & O’Reilly, F. (2015). Childhood general cognitive ability predicts leadership role occupancy across life: Evidence from 17,000 cohort study participants. The Leadership Quarterly.