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L’ansia e le sue manifestazioni – Introduzione alla psicologia NR. 14

L’ansia è un’emozione preventiva, poiché dice che potrebbe esserci un pericolo, e reattiva, perché ci prepara all’azione migliorando le nostre prestazioni.

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 14 Mag. 2015

Aggiornato il 22 Mar. 2016 12:37

Sigmund Freud University - Milano - LOGO  INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA (14)

 

 

L’ansia è un’emozione preventiva, poiché ci mette in guardia circa i possibili pericoli che potrebbero verificarsi da un momento all’altro. L’ansia, però, è anche una emozione reattiva, perché prepara all’azione aumentando i livelli di performance.

 

Esistono periodi di vita in cui si è assaliti costantemente dalla tensione al punto da terminare le risorse fisiche e cognitive disponibili, note fonti di fronteggiamento di situazioni a forte stress. Quando viviamo queste situazioni siamo costantemente in allerta, quindi siamo in ansia.

L’ansia è un’emozione preventiva, poiché ci mette in guardia circa i possibili pericoli che potrebbero verificarsi da un momento all’altro. Per questo è necessario essere guardinghi di fronte agli eventi ritenuti pericolosi, presunti o reali, che potrebbero palesarsi anche senza nessun preavviso.

L’ansia, però, è anche una emozione reattiva, perché prepara all’azione aumentando i livelli di performance.

Quindi, se l’ansia dura il tempo necessario ad affrontare una prestazione, è funzionale e adattiva e ci aiuta a perseguire al meglio l’obiettivo. Quando, invece, l’ansia perdura, supera una certa soglia e comincia ben prima di effettuare un compito mantenendosi nel tempo, allora diventa problematica o patologica. Succede che l’eccessiva ansia porta a superare il proprio autocontrollo, passando a una situazione altamente disfunzionale, perché si rimugina costantemente.

La sintomatologia con cui l’ansia si manifesta, può essere:

  • Fisica: tachicardia, aritmie, bocca asciutta, nausea, diarrea, stipsi, vampate di calore, vertigini, tensioni muscolari, nodo alla gola, palpitazioni, sudorazione, dispnea, sensazione di soffocamento, tosse, gonfiore addominale, difficoltà di minzione, perdita di desiderio sessuale, astenia, eruzioni, assenza di appetito, affaticamento e macchie cutanee, prurito;
  • Psichica o Cognitiva: disturbi dell’addormentamento, Insonnia, difficoltà di concentrazione, irritabilità, nervosismo, paure di non riuscire a farcela, di morire, di perdere il controllo, apprensione, incapacità a rilassarsi, emicrania, perdita di equilibrio e incoordinazione motoria.

Le persone affette da ansia patologica, invasiva in ogni campo, sono costantemente tese e impaurite, perché si preoccupano anche di un nonnulla e pensano che la catastrofe sia sempre dietro l’angolo.

Per questo evitano impegni relazionali, sociali, lavorativi e sentimentali, fino a rinunciare a vivere.

L’ansia, a questo punto, diventa insostenibile e angosciante limitando gravemente la vita quotidiana.

L’ansia è l’emozione comune a molti disturbi, ognuno dei quali ha caratteristiche sintomatologiche proprie. I principali sono:

  • Disturbo d’attacco di panico
  • Disturbo d’ansia generalizzata
  • Disturbo ossessivo-compulsivo
  • Disturbo di ansia sociale
  • Fobie specifiche
  • Disturbo da stress post-traumatico
  • Disturbi dell’alimentazione

Per concludere, i disturbi d’ansia possono essere curati ottenendo ottimi risultati che si mantengono stabili nel tempo. I trattamenti più diffusi sono la psicoterapia cognitivo-comportamentale coadiuvata, in alcuni casi, dall’assunzione di una terapia farmacologica con ansiolitici e antidepressivi.

 

RUBRICA: INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Andrews, G. (2003). Trattamento dei disturbi d'ansia. Guide per il clinico e manuali per chi soffre del disturbo. Centro Scientifico Editore
  • Wells, A. (1999). Trattamento Cognitivo dei disturbi d’ansia. McGraw-Hill Education  (collana Psicologia).
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