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Effetto “cooties”: l’amigdala e la repulsione dei bambini nei confronti dei pari di sesso opposto?

Nei bambini questo fenomeno si presenta intorno ai 7-8 anni e riguarda l'identità sociale, per cui il genere diventa una delle prime categorie cui riferirsi

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 29 Apr. 2015

FLASH NEWS

L’effetto “cooties” consiste nella squisita repulsione che in certi momenti i bambini hanno, intorno ai sette-otto anni di età, nei confronti dei loro pari del sesso opposto.

Si tratta dei confini della propria identità sociale, tale per cui il genere diventa una delle prime categorie cui riferirsi: di conseguenza si preferisce di gran lunga condividere il tempo e le attivita’ con amici dello stesso genere. Crescendo i bambini divengono anche piu’ flessibili, ma verso la pubertà di nuovo si assiste a questo noto  fenomeno di esclusione. Questo effetto tende infine a eclissarsi intorno all’età dell’adolescenza in cui si inizia ad avere un certo interesse nonchè attrazione sessuale per i coetanei dell’altro sesso.

Un nuovo studio di neuroimaging ha identificato una specifica area cerebrale deputata alla regolazione dell’effetto cooties: di nuovo, la grande protagonista emotiva, e cioè l’amigdala.

I ricercatori hanno valutato l’effetto cooties sia a livello comportamentale valutando gli atteggiamenti nei confronti dei pari di sesso opposto in un campione di 93 soggetti in via di sviluppo di età dai 7 ai 17 anni. Di questi soggetti 52 sono stati inoltre sottoposti a risonanza magnetica funzionale mentre venivano loro presentati volti di coetanei di entrambi i generi.

Secondo i dati dello studio, solo i bambini più piccoli hanno esplicitamente dimostrato un sex bias valutando i coetanei del medesimo genere in modo piu’ positivo (maggiori caratteristiche positive) rispetto ai pari del sesso opposto. Di fatto nei bambini di 10-12 anni non è stato riscontrato questo effetto nè a livello soggettivo nè a livello neurocognitivo: l’amigdala in questa fascia d’età non risponde in modo differenziale al genere dei propri pari.

Invece nei bambini più piccoli sarebbe proprio l’amigdala a reagire diversamente, e cioè ad essere maggiormente attivata, nel momento in cui si visualizzano i volti di coetanei di sesso opposto. E’ l’amigdala che si attiva non solo ai segnali di “allerta – minaccia” ma anzitutto a quelli di rilevanza, e cioè non appena l’individuo identifica qualcosa di significativo per sè (legge della rilevanza emotiva).

E di nuovo, l’effetto cooties mostrerebbe un secondo picco nell’età della prima pubertà: scansare quelli del sesso opposto, nel momento in cui il corpo inizia a modificarsi, in transizione dall’infanzia all’adolescenza; l’effetto cooties puo’ avere la funzione di ridefinire nuovamente di confini di genere prima di avventurarsi verso l’attrazione sessuale in adolescenza. E di nuovo, il cervello e l’amigdala, rispondono in modo coerente a questa nuova fase di sviluppo.

 

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Redattrice di State of Mind

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