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Come cambia la nostra attenzione all’interno dei contesti sociali

I risultati ottenuti confutano le ricerche precedenti che suggerivano che le persone tendono a spostare l'attenzione nella direzione delle altre persone

Di Laura Stefanoni

Pubblicato il 16 Apr. 2015

FLASH NEWS

I risultati ottenuti confutano le ricerche precedenti che suggerivano che le persone tendono a guardare soprattutto i volti e a spostare automaticamente la propria attenzione nella direzione verso la quale sono orientate le altre persone.

L’attenzione è un processo cognitivo che permette di selezionare alcuni stimoli ambientali, ignorandone altri. Da un punto di vista evolutivo, si tratta di un meccanismo estremamente utile ai fini della sopravvivenza dell’uomo in quanto consente di organizzare le informazioni provenienti dall’ambiente esterno, in continuo mutamento, e di regolare di conseguenza i processi mentali.

Numerosi studi hanno messo in evidenza che quando vengono mostrate alle persone fotografie o scene raffiguranti altri individui, l’attenzione visiva, misurata tramite l’orientamento dello sguardo, viene rapidamente diretta verso le persone presenti sulla scena, in particolar modo verso i loro volti e occhi piuttosto che sui loro corpi o su oggetti non sociali.

Questo fenomeno viene comunemente definito attenzione sociale, termine spesso utilizzato anche per descrivere un altro tipo di risposta attentiva ovvero la tendenza a seguire la direzione dello sguardo altrui.

Una recente ricerca condotta presso la Bournemouth University, in collaborazione con l’Università di Portsmouth, ha tuttavia cambiato il modo convenzionale di pensare a tale fenomeno. Lo studio prevedeva tre condizioni sperimentali nelle quali ai soggetti veniva mostrato un filmato di due donne che aspettavano in una sala d’attesa.

Ai primi due gruppi veniva detto che stavano guardando le immagini live di una webcam e che avrebbero o meno incontrato le donne successivamente, mentre al terzo gruppo veniva mostrato lo stesso filmato facendo loro credere che fosse pre-registrato. Nonostante i dati provenienti dalla letteratura suggerissero che, nell’eventualità di incontrare i soggetti presenti nel video, i partecipanti avrebbero orientato la loro attenzione verso il volto di questi individui e seguito la direzione dei loro sguardi, i risultati ottenuti sono stati ben diversi.

Sia che i partecipanti credessero di incontrare o meno le persone presenti nel filmato, quando ritenevano di guardare le immagini live di una webcam, tendevano ad evitare di guardare in faccia le persone e difficilmente seguivano il loro sguardo, anche quando pensavano di non poter essere visti. Quando, invece, i partecipanti credevano che la scena fosse pre-registrata guardavano in misura maggiore i volti dei soggetti e ne seguivano la direzione dei loro sguardi.

Questi risultati sembrano suggerire che i fattori coinvolti nel processo di attenzione sociale sono molto più numerosi e complessi di quanto si sarebbe potuto pensare, molti dei quali spesso non vengono tenuti in considerazione nel corso di studi sperimentali condotti in questo campo. Non sempre ciò che emerge dalle proprie ricerche può quindi essere immediatamente generalizzato alla vita reale.

In questo senso, la ricerca condotta da Nicola Gregory ha cercato di rimanere il più vicino possibile al contesto di vita reale al fine di ridurre possibili differenze indotte dalle misurazioni effettuate in un contesto puramente sperimentale.

I risultati ottenuti confutano le ricerche precedenti che suggerivano che le persone tendono a guardare soprattutto i volti e a spostare automaticamente la propria attenzione nella direzione verso la quale sono orientate le altre persone.

 

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Laura Stefanoni
Laura Stefanoni

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale

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