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Le persone affette da disturbo mentale hanno maggiore probabilità di sottoporsi al test per l’HIV

Secondo la ricerca, le persone affette da disturbo mentale grave, come schizofrenia o psicosi, sono a più alto rischio di contrarre l'HIV - Psicologia

Di Veronica Iazzi

Pubblicato il 23 Dic. 2014

Aggiornato il 14 Giu. 2017 12:28

FLASH NEWS

Secondo un nuovo studio condotto da un team di ricercatori della Penn Medicine, Centri statunitensi per il Controllo e la Prevenzione  della malattia, le persone affette da un disturbo mentale hanno maggiori probabilità di sottoporsi al test per
l’HIV rispetto a soggetti sani.

I ricercatori hanno scoperto che i pazienti con diagnosi di malattia mentale più grave (come schizofrenia e disturbi bipolari) hanno effettuato il più alto numero di test per l’HIV.

Lo studio ha valutato i dati del 2007 a livello nazionale di 21.785 adulti intervistati dal  National Health Interview Survey (NHIS).

I ricercatori hanno rilevato che il 15 percento degli intervistati ha riferito di presentare un disturbo psichiatrico. Di questi, l’89 % ha avuto sintomi di depressione e / o ansia, l’ 8,5 %  ha avuto un disturbo bipolare, e del 2,6 % era affetto da disturbi dello spettro della schizofrenia. Tra i soggetti che segnalavano almeno una malattia mentale, il 48,5 per cento era stato testato per l’HIV. Più in particolare, il 64 per cento delle persone con schizofrenia, il 63 per cento delle persone con disturbo bipolare, e il 47 percento delle persone con depressione e /o ansia non avevano mai segnalato di essere stati testati all’HIV.

L’autore della ricerca Michael B. Blank, sostiene che lo studio ha dimostrato che le persone con malattia mentale e / o gli operatori che ne forniscono assistenza, riconoscono che i soggetti affetti da disturbo mentale sono a più alto rischio di contrarre l’HIV e chiedono di essere testati, ma non ci sono progetti di prevenzione formale e programmi di screening da parte di operatori della salute mentale dedicati a questa parte di popolazione a rischio.

Inoltre, lo studio ha rilevato che le persone di età compresa tra 25-44, le donne, le minoranze razziali ed etniche, divorziati/separati, coloro che dichiarano un uso eccessivo di alcol o tabacco, e le persone che presentavano maggiori fattori di rischio HIV erano significativamente più propensi ad essere testati per verificare la presenza dell’ HIV rispetto ai loro omologhi.

I soggetti affetti da malattie psichiatriche hanno maggiori possibilità di adottare comportamenti ad alto rischio associati a trasmissione di HIV, come rapporti sessuali non protetti, assunzione di droga con siringa e sesso con partner multipli.

In linea con studi precedenti, dalla ricerca emerge che le persone con malattia mentale sono testati maggiormente per l’HIV  rispetto a coloro che non ne sono affetti, ma si evidenzia anche il ridotto numero di programmi di prevenzione per questa popolazione a rischio.

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Veronica Iazzi
Veronica Iazzi

Dottoressa Magistrale in Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia

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