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Autismo e Vaccini: Intervista a Chiara Picinelli

Il Tribunale del Lavoro ha confermato l'esistenza di nesso causale tra vaccino ed insorgenza di Autismo in un bambino di 9 anni. L'opinione di C. Picinelli

Di Ilaria Cosimetti

Pubblicato il 01 Dic. 2014

Sono stati fatti moltissimi studi dagli anni novanta ad oggi a tal proposito, e mai nessuno ha dimostrato l’associazione tra vaccini ed autismo, né tantomeno tra il mercurio presente nei vaccini e l’autismo.

Da qualche giorno rimbalza tra i media la notizia di una sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano, secondo cui sarebbe “acclarata la sussistenza del nesso causale tra tale vaccinazione e la malattia” e per tale ragione si dispone un risarcimento bimestrale a vita  per un bambino di 9 anni che nel 2006 si sottopose al vaccino esavalente prodotto dalla multinazional GlaxoSmithKline. La Dottoressa Chiara Picinelli, biotecnologa esperta in genetica delle malattie rare ha gentilmente risposto ad alcune brevi domande di State of Mind in proposito.

Dottoressa Picinelli, che effetto le ha fatto leggere di questa sentenza?

Un effetto bruttissimo! Un effetto bruttissimo perché in questo modo è come se si giustificasse un allarmismo che è invece del tutto infondato nei confronti della pericolosità del vaccino e del suo potenziale ruolo nel determinare l’autismo. E tutto questo allarmismo fa solo male perché mette a repentaglio la salute dei bambini, che, se non vaccinati, potrebbero andare incontro ad infezioni che potrebbero causare gravi malattie e morti. E un effetto bruttissimo perché è a mio parere inconcepibile che in un’aula di tribunale si sia emessa una “sentenza scientifica” che va contro a quello che la scienza internazionale sostiene in maniera molto ferma da anni.

Che cos’è l’autismo?

Premesso che sarebbe più corretto parlare di “autismi” piuttosto che di autismo. Ogni bambino è una storia a sè, e per questo si parla di “Disturbi dello Spettro Autistico”. I soggetti con disturbo dello spettro autistico condividono tuttavia delle problematiche in comune che si possono manifestare in maniera più o meno grave. Tutti nascono bene, sono dei bambini che stanno bene nel corso dei primi mesi o del primo anno di vita, ma poi ad un certo punto i genitori si accorgono che c’è qualche cosa che non va. Il bambino non ti guarda negli occhi, parla poco o tende a non sviluppare il linguaggio, muove le mani in maniera anomala, non gioca come gli altri bambini. Insomma, emergono delle anomalie che riflettono deficit a livello della comunicazione e della interazione sociale e a livello del comportamento (spesso si riscontrano comportamenti ripetitivi e stereotipati o fissi ed invarianti).

Nonostante l’esordio del disturbo sia post-natale, l’autismo è un disturbo causato da anomalie di origine prenatale e con una forte componente genetica, e questo è stato dimostrato da diversi studi. Si è visto infatti che le anomalie alla base della malattia, che provocano una formazione di reti neurali anomala a livello cerebrale, sono riconducibili a processi biologici che avvengono durante le prime fasi dello sviluppo fetale. Ad oggi sono stati individuati più di 100 geni correlati allo sviluppo dell’autismo, ma nella maggior parte dei casi l’autismo si presenta come malattia genetica complessa, e questo vuol dire che ci sono più concause che concorrono insieme (diverse anomalie genetiche nello stesso individuo, oppure la presenza di particolari anomalie genetiche sommate all’influsso di specifici fattori ambientali agenti in ambito pre-natale).

Può il mercurio, ritrovato in alcuni lotti di tale vaccino, essere stato causa o concausa per l’insorgenza di autismo?

Sono stati fatti moltissimi studi dagli anni novanta ad oggi a tal proposito, e mai nessuno ha dimostrato l’associazione tra vaccini ed autismo, né tantomeno tra il mercurio presente nei vaccini e l’autismo. L’unico studio che dimostrava un’associazione, pubblicata sulla rivista “Lancet” nel 1998, si è rivelata una “bufala” (passatemi il termine!), tanto che la rivista stessa  lo ha ritirato dieci anni dopo, gli autori del lavoro hanno  ritrattato formalmente le conclusioni del loro lavoro e il primo autore è stato radiato dall’albo dell’ordine dei medici. Ma ciò che dovrebbe eliminare ogni dubbio su un’eventuale associazione tra mercurio e autismo è che dal 1992 il mercurio è stato dapprima ridotto e poi definitivamente eliminato dai vaccini (in via preventiva, a causa dell’allarmismo che c’era), ma nonostante questo il tasso di autismo è stato comunque in continuo incremento negli anni successivi. Detto questo, è sicuramente vero che l’età di insorgenza dei sintomi più caratteristici dell’autismo è nella stessa fase in cui viene somministrato il vaccino, ma questa è solo una correlazione temporale e non causale.

Abbiamo detto che l’autismo è un disturbo di origine prenatale che comporta anomalie delle reti neurali presenti nel cervello. Quello che si può al massimo pensare è che queste anomalie possano compensare le loro carenze fino a che non viene posta sull’organismo una richiesta di sovrappiù energetico che è quello che fanno le infezioni. Alcuni genitori si accorgono del manifestarsi dei problemi dopo una brutta influenza, o dopo un’otite. Queste infezioni, allo stesso modo dei vaccini, stimolano una risposta immunitaria. Ma non è l’attivazione del sistema immunitario in quanto tale che ha causato la malattia, semplicemente potrebbe averla  slatentizzata, fatta emergere. Non diremmo mai che una semplice influenza possa essere stata la causa dell’autismo in un bambino, no?

Vaccinerà i suoi figli?

Assolutamente si!

 

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