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Perchè la tristezza dura più a lungo delle altre emozioni?

Le emozioni che durano meno sono quelle suscitate da eventi considerati poco importanti mentre quelle più durature sono legate a eventi di forte impatto

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 17 Nov. 2014

Aggiornato il 23 Feb. 2015 11:20

FLASH NEWS

Le emozioni che durano meno sono anche quelle suscitate da eventi considerati soggettivamente poco importanti; le emozioni che durano di più invece sono legate a eventi a forte impatto per il soggetto, con conseguenze marcate.

Secondo un nuovo studio pubblicato su Motivation and Emotion, la tristezza si spegne più lentamente di altre emozioni, come vergogna, sorpresa rabbia e noia. Perchè?

I ricercatori della University of Leuven, in Belgio, hanno chiesto a 233 studenti delle scuole superiori di ricordare episodi emotivi recenti e di valutarne la durata. I partecipanti dovevano, inoltre, rispondere a domande sulle strategie usate per valutare e gestire le emozioni in questione.

Dallo studio emerge che la dimensione che permette di distinguere tra emozioni altrimenti molto simili è proprio la durata. I risultati, infatti, indicano differenze significative nella durata delle diverse emozioni: su una serie di 27 emozioni, la tristezza è durata più a lungo delle altre, mentre la vergogna, sorpresa, paura, disgusto, noia, irritazione o sensazione di sollievo erano spesso momentanee.

È interessante notare che la noia era tra le emozioni vissute per un minor tempo; secondo i ricercatori, a dispetto della sensazione comune che la noia duri a lungo, quest’emozione è in realtà molto fugace. Il senso di colpa invece persiste molto più a lungo della vergogna, mentre l’ansia dura più a lungo della paura.

In generale è emerso che le emozioni che durano meno sono anche quelle suscitate da eventi considerati soggettivamente poco importanti; le emozioni che durano di più invece sono legate a eventi a forte impatto per il soggetto, con conseguenze marcate.

Alcune delle implicazioni di un evento possono diventare evidenti solo con il passare del tempo a causa del pensiero ripetitivo attorno all’evento stesso: rimuginare o ruminare aumenta l’emozione corrispondente che a sua volta incrementa il pensiero attorno all’evento e alle sue conseguenze, in un circolo vizioso emotivo-ideativo autorinforzante.

“La ruminazione, sostengono i ricercatori, è il fattore centrale nel determinare perché alcune emozioni durano più a lungo rispetto ad altre. Emozioni associate con alti livelli di ruminazione dureranno, inevitabilmente, più a lungo”.

Questo studio sottolinea e suggerisce quanto sia importante, in ambito clinico, poter intervenire sui processi ruminativi che sottendono alla persistenza dell’emozione di tristezza nei disturbi depressivi.

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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