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Ipersensibilità del sistema immunitario come fattore di rischio per lo sviluppo della depressione

Il sistema immunitario può diventare ipersensibile allo stress e causare la disregolazione di processi infiammatori che porterebbero alla depressione.

Di Veronica Iazzi

Pubblicato il 05 Nov. 2014

Aggiornato il 01 Apr. 2015 14:01

FLASH NEWS

Differenze individuali del sistema immunitario di ciascun individuo possono essere considerate fattori di rischio per sviluppare sintomi legati a depressione o ansia.

Il livello di sensibilità allo stress può aumentare il rischio di sviluppare la Depressione. Secondo uno studio condotto presso la Scuola Icahn di Medicina Mount Sinai, preesistenti differenze individuali del sistema immunitario di ciascun individuo, possono essere considerate fattori di rischio per sviluppare sintomi legati a depressione o ansia.

Studi precedenti avevano riscontrato una forte associazione, ancora poco chiara, tra presenza di elevati livelli di molecole infiammatorie nel sangue e maggior numero di globuli bianchi con la presenza di depressione ed ansia negli individui. 

Gli autori hanno misurato sia i livelli di leucociti nel sangue che livelli di citochina IL-6 in topi non aggressivi prima e dopo l’esposizione a provocazioni sociali da parte di un topo aggressivo. Entrambi i valori misurati sono risultati essere elevati in topi più vulnerabili allo stress già prima di essere esposti a situazioni stressanti.

I ricercatori hanno poi convalidato l’aumento dei livelli di IL-6 in due gruppi distinti di pazienti umani con diagnosi resistente al trattamento Disturbo Depressivo Maggiore. Gli autori sostengono che il sistema immunitario può diventare ipersensibile ad un agente stressante e portare alla disregolazione cronica di processi infiammatori che alla fine causano la malattia.

I topi particolarmente vulnerabili allo stress, manifestano comportamenti molto simili al Disturbo Depressivo (per esempio l’evitamento sociale), a differenza di altri topi che mostrano invece una risposta resiliente alla fonte stressante. In individui che presentano maggiore vulnerabilità allo stress, la presenza di alti livelli della proteina Interleuchina-6 può portare a sviluppare sintomi riconducibili a disturbo depressivo e disturbo d’ansia.

Gli autori suggeriscono di utilizzare i risultati raggiunti dalla presente ricerca, per pensare a nuove forme di trattamento anche farmacologico, come per esempio l’uso di inibitori della proteina IL-6 che può ridurre il rischio di recidive per il Disturbo Depressivo maggiore.

I disturbi da stress e molti processi infiammatori sono insieme associati ad aumento della prevalenza di molte altre malattie croniche, come le malattie cardiache e ictus che sono altamente in comorbilità con disturbi emotivi, questi risultati possono fornire anche indicazioni per trattamenti per diverse malattie.

 

ARTICOLO CONSIGLIATO:

La Depressione e la Biologia all’SPR 2014 – Copenhagen

 

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Veronica Iazzi
Veronica Iazzi

Dottoressa Magistrale in Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia

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