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Il Progetto Calcio Sociale: un programma di riabilitazione per pazienti psichiatrici.

Il CSM 5 dell’AUSL di Viterbo ha avviato un programma pedagogico di riabilitazione psichiatrica e di integrazione denominato “Calcio Sociale” - Psicologia

Di Antonio Scarinci

Pubblicato il 15 Set. 2014

Aggiornato il 30 Giu. 2021 11:55

 

 

Il CSM 5 dell’AUSL di Viterbo ha avviato un programma di riabilitazione psichiatrica denominato “Calcio Sociale”.

Il calcio sociale sta avendo una larga diffusione. Si basa su principi e valori che mirano a diffondere la cultura dell’inclusione, dell’accoglienza e del rispetto delle diversità, per una promozione umana integrale.

Il calcio come metafora della vita riveste un carattere pedagogico e assume un valore riabilitativo. L’attenzione è spostata dagli handicap alle risorse, dalle disfunzioni ai punti di forza dei soggetti considerati problematici.

Le regole comportano che le squadre partecipanti a tornei e competizioni siano il più possibile eterogenee e accolgano al loro interno giocatori di differente età, sesso e condizione.

Il progetto del CSM5 prevede la partecipazione di pazienti in carico al servizio, operatori, familiari e il coinvolgimento di associazioni, istituzioni locali e utenti di altri servizi.

Le finalità sono molteplici:

  • promuovere interventi contro lo stigma;

  • sollecitare la partecipazione attiva di familiari, associazioni e istituzioni nella promozione della salute mentale;

  • operare interventi di riabilitazione e psicoeducazione;

  • promuovere una cultura dell’inclusione che favorisca la piena partecipazione alla vita sociale di soggetti troppo spesso esclusi ed emarginati.

Le regole del gioco sono state adottate in riferimento al regolamento dell’ASSOCIAZIONE CALCIOSOCIALE (ISICULT, 2010).

La filosofia a cui si ispirano ha come obiettivo quello di non creare eccessive differenze tecniche tra squadre in competizione, in modo che i singoli partecipanti possano vivere l’esperienza in modo costruttivo seguendo un percorso di crescita personale. I componenti delle squadre si mettono in gioco con se stessi e in relazione agli altri, consapevoli dei propri limiti e delle proprie risorse, in un clima di cooperazione.

Alcuni esempi possono rendere meglio lo spirito che anima il progetto:

  • il rigorista è il giocatore con minor coefficiente tecnico;

  • ogni giocatore non può segnare più di tre goal a partita;

  • i due capitani insieme all’arbitro prendono di comune accordo le decisioni tecniche;

  • in ogni squadra è presente un educatore;

  • tutti i giocatori devono ruotare in modo da giocare lo stesso numero di minuti;

  • all’inizio e alla fine di ogni partita le squadre si riuniscono in cerchio a centrocampo e condividono pensieri ed emozioni.

Il progetto prevede una valutazione sugli effetti della riabilitazione in relazione alla diminuzione dei sintomi, all’incremento della metacognizione dei soggetti partecipanti e al loro funzionamento complessivo. I dati del gruppo sperimentale saranno confrontati con quelli di un gruppo di controllo. Gli strumenti di valutazione utilizzati sono la SCL-90 (Derogatis, 1994) , il Metacognitions Questionnaire (Cartwright, Wells, 2002) e la Scala per la Valutazione Globale del Funzionamento (APA, 2000) somministrati all’inizio dell’intervento e a distanza di un anno.

La Symptom Checklist-90-R è uno strumento autosomministrato. Nella sua versione definitiva la scala risulta composta da 90 item e valuta la presenza e la gravità di sintomi di disagio psichico nell’ultima settimana (incluso il giorno in cui avviene la valutazione) in diversi domini. A ogni item viene attribuito un punteggio su una scala Likert a cinque punti. La natura multidimensionale della SCL-90-R consente di ottenere informazioni specifiche rispetto al disagio sintomatologico nei diversi domini indagati, oltre che informazioni più generali attraverso la lettura degli indici globali.

Il Metacognitions Questionnaire misura contenuti metacognitivi. E’ composto da 65 item che formano 5 sottoscale: credenze positive sul rimuginio; credenze negative sul rimuginio; efficienza e fiducia metacognitive; credenze negative generali; autoconsapevolezza cognitiva. Gli item sono valutati su una scala Likert a 4 punti.

La Scala per la Valutazione Globale del Funzionamento considera il funzionamento psicologico, sociale e lavorativo nell’ambito di un ipotetico continuum salute-malattia mentale. Si compone di 11 range con un punteggio che varia da 1 a 100. Il punteggio è assegnato dal curante che dispone delle informazioni sul paziente.

L’intervento di riabilitazione proposto può risultare efficace per rimediare ai deficit cognitivi e comportamentali (ritiro sociale, scarsa iniziativa e resistenza allo stress, incapacità di mantenere ruoli sociali) (Bellack, 2003).

L’attività dovrebbe consentire di migliorare l’autostima e l’autoefficacia ampliando e ristrutturando la prospettiva negativa e autocritica dei pazienti (Brenner et al., 1997).

In un’atmosfera emotiva calda e accogliente l’interazione tra i componenti della squadra che perseguono uno scopo comune secondo regole condivise può migliorare i deficit nell’area della memoria e dell’attenzione, le abilità ricettive ed espressive, l’assertività e le capacità metacognitive.

Molti studi ormai dimostrano che le abilità che consentono di identificare gli stati mentali e di intervenire su di essi, attribuendo a se stessi e agli altri emozioni, scopi e credenze sono essenziali per adottare piani funzionali per la vita relazionale e l’adattamento all’ambiente (Carcione, Nicolò, Procacci, 2012).

Una riabilitazione cognitivamente orientata ha sempre come obiettivo il cambiamento di credenze su di sé, sugli altri, sul mondo ma le modalità con le quali si mira ad ottenere il risultato, come avviene normalmente anche nella vita, sono di tipo esperienziale.

La squadra di calcetto del CSM5 è composta da sette pazienti, un infermiere professionale, uno psichiatra e uno psicologo.

Quattro dei sette pazienti che hanno dichiarato la disponibilità a intraprendere il programma hanno una diagnosi di schizofrenia di tipo paranoide (DSM IV F.20.0X), uno ha una diagnosi di disturbo psicotico NAS (DSM IV F.29), tutti vengono trattati farmacologicamente con neurolettici di nuova generazione; un soggetto ha diagnosi di disturbo depressivo maggiore ricorrente (DSM IV F. 33. X) e viene trattato con neurolettico di nuova generazione, stabilizzatore dell’umore e psicoterapia; il settimo partecipante ha diagnosi di disturbo borderline di personalità (DSM IV F. 60.31) con trattamento psicoterapeutico. La scala per la Valutazione Globale del Funzionamento dei pazienti in fase di stabilizzazione al momento dell’intervento presenta un range che varia da 55 a 60 punti (sintomi moderati – es: affettività appiattita e linguaggio circostanziato, occasionali attacchi di panico oppure moderate difficoltà nel funzionamento sociale, lavorativo e scolastico – es: pochi amici, conflitti con i compagni di lavoro).

I soggetti del gruppo di controllo sono stati selezionati in modo da avere omogeneità con il gruppo sperimentale relativamente alla diagnosi, al trattamento e alla valutazione globale del funzionamento.

L’attività è appena iniziata. Sono stati somministrati i test d’ingresso e spiegato il razionale del programma con un intervento di psicoeducazione circa il significato del regolamento adottato. Sono stati svolti alcuni allenamenti e un paio di partite con pazienti del SERT e di un Centro Diurno.

Alla ripresa, dopo la pausa estiva, sono previsti incontri ad hoc con familiari, associazioni di volontariato e istituzioni per organizzare tornei e competizioni con una larga partecipazione.

 

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BIBLIOGRAFIA:

  •  American Psychiatric Association, (2000) Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders Fourth Edition, Text Revision (DSM IV –TR), Masson, Milano.  ACQUISTA ONLINE LA QUINTA EDIZIONE
  • Bellack, A.S. et al. (2003) Social Skills Training per il trattamento della schizofrenia, Centro Scientifico Editore, Torino.  ACQUISTA ONLINE
  • Brenner, H.D. et al.(1997) Terapia Psicologica Integrata. Programma strutturato per la riabilitazione del paziente schizofrenico, Mc Graw-Hill, Milano.  ACQUISTA ONLINE
  • Carcione, A., Nicolò, G., Procacci, M. (2012) Manuale di terapia cognitiva delle psicosi, Franco Angeli, Milano.  ACQUISTA ONLINE
  • Derogatis, L.R. (1994). Symptom Checklist-90-R: Administration, scoring, and procedures manual (3rd ed.). Minneapolis, MN: National Computer Systems.  ACQUISTA ONLINE
  • ISICULT (2010) Intervista a Massimo Vallati. Presidente Associazione Calcio Sociale, Roma, www. Isicult.it
  • Wells, A. (2002) Disturbi emozionali e metacognizione, Erickson, Trento.  ACQUISTA ONLINE
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Antonio Scarinci
Antonio Scarinci

Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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