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Aggressività nella vita quotidiana: le sue diverse forme

L'aggressività è in genere associata a conflitti e può essere diretta o indiretta o può manifestarsi con comportamenti passivi come il silenzio - Psicologia

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 09 Set. 2014

 

 

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Quando pensiamo al termine aggressione, probabilmente ci viene in mente una rissa da bar o situazioni in cui le persone sono violente con degli sconosciuti. Ma una ricerca della Georgia Regents University suggerisce che in realtà l’aggressività è il più delle volte espressa nei confronti delle persone che ci circondano nella vita di tutti i giorni: partner, amici, familiari e colleghi.

L’aggressione non deve essere confusa con assertività, ambizione, ostilità o rabbia, che implicano l’espressione di un’ emozione, ma non sono comportamenti necessariamente diretti ad altri esseri viventi. L’aggressione infatti è sempre diretta verso qualcuno.

I ricercatori hanno costruito un questionario in grado di distinguere tra diverse manifestazioni di aggressività. L’aggressività diretta, per esempio, comporta l’affrontare un’altra persona con parole o azioni offensive, come l’urlare o il colpire. L’aggressione indiretta, invece, comprende sia i comportamenti indiretti come “l’agire attraverso un’altra persona o un oggetto,” (ad esempio il danneggiamento di proprietà o lo spettegolare), che i comportamenti passivi, come ad esempio il silenzio.

I dati del questionario hanno anche fornito alcuni spunti interessanti che sembrano andare contro le comuni concezioni di aggressione.

Mentre l’aggressione è generalmente associata a un comportamento conflittuale, i partecipanti al questionario in realtà segnalano una preferenza per l’utilizzo di comportamenti passivi piuttosto che direttamente aggressivi o di aggressività indiretta.

E, mentre gli stereotipi di genere suggeriscono che gli uomini siano più aggressivi delle donne, i dati dei questionari rivelano che gli uomini sono solo più propensi a utilizzare forme dirette di aggressione; uomini e donne infatti sono ugualmente propensi a utilizzare forme di aggressione indiretta.

Il tipo di aggressione sembra dipendere, almeno in parte, dalle nostre reti sociali. In uno studio con studenti universitari di sesso maschile, i giovani con una rete sociale stretta (cioè le 10 persone con cui più spesso interagivano si conoscevano tra loro), erano meno propensi all’espressione di aggressività diretta e più propensi a quella indiretta, di uomini le cui reti sociali non erano così interconnesse.

I risultati della ricerca suggeriscono, inoltre, che complessivamente sono i partner e gli amici a sopportare il peso dell’aggressività, ma sono i fratelli ad avere maggiore probabilità di subire forme di aggressione diretta. Le persone infatti tendono a confrontarsi con fratelli (e partner) faccia a faccia; quando si tratta di amici, invece, l’aggressività indiretta, come il pettegolezzo maligno, è la forma più comune.

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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